Il Teatro Regio di Torino ha proposto in cartellone, per la prima volta, con due date il 26 e il 28 aprile, un’opera in forma di concerto di Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov: La sposa dello zar. Il libretto fu scritto da Il’ja Tjumenev e dallo stesso Korsakov dal dramma letterario di Lev Aleksandrovič Mej “La fidanzata dello zar“. La prima andò in scena nel 1899 a Mosca al Teatro Solodovnikov.
La vicenda si svolge nel 1572 nel villaggio di Aleksandrovskaja Sloboda, una storia a tinte forti dove amore, invidia, vendetta, tradimenti e morte si tengono per mano creando una trama ricca di emozioni: al centro una donna, Marfa, desiderata da tutti i personaggi maschili dell’opera; è promessa a Lykov, amata da Grigorij e scelta in sposa dallo zar, ma odiata da Ljubaša che arriva a somministrarle il veleno che la uccide.
Quest’ultima pagherà un prezzo molto alto per la sua ammissione, verrà infatti uccisa a sua volta da Grigorij.

In questa versione torinese occorre utilizzare la fantasia in mancanza di un allestimento, ma la sinergia che si crea tra i cantanti arriva a coinvolgere tutto il pubblico.
Il cast di specialisti in questo repertorio è composto da: Marfa, Soprano, Nadine Koutcher; Vasilij Stepanovič Sobakin, Basso, Gennady Bezzubenkov; Grigorij Grigor’evič Grjaznoj, Baritono, Elchin Azizov; Skuratov, Basso, Giorgi Chelidze; Il boiardo Ivan Sergeevič Lykov, Tenore, Sergey Radchenko; Ljubaša, Mezzosoprano, Ksenia Chubunova; Elisej Bomelij, Tenore, Thomas Cilluffo; Domna Ivanovna Saburova, Petrovna, Soprano, Irina Bogdanova e Dunjaša, Cameriera, Fuochista, Mezzosoprano, Veta Pilipenko.

Tutti hanno cantato in maniera impeccabile e tutte sono state voci di notevole bellezza, molto sicure nel repertorio affrontato. In particolare modo si sono distinti il mezzosoprano Ksenia Chubunova, straordinaria nella sua parte utilizzando il bellissimo timbro con tecnica perfetta e il baritono Elchin Azizov, che è riuscito a trasmettere le emozioni utilizzando solo il canto non essendoci regia e allestimento, entrambi hanno eseguito senza partitura, a prova di un repertorio già affrontato.

Il Direttore d’Orchestra Valentin Uryupin, importante interprete di musica slava e vincitore del premio internazionale di direzione d’orchestra «Sir Georg Solti» di Francoforte, ha diretto con grande professionalità e sicurezza l’orchestra del Teatro Regio, che ancora una volta ha dato prova della sua bravura.
Il maestro del coro Andrea Secchi ha preparato in maniera ineccepibile il coro, che si è distinto per bravura nella prova piuttosto impegnativa di affrontare un’opera in russo.

Il numeroso pubblico ha accolto con fragorosi applausi e ovazioni tutti gli artisti, una produzione che ha ammaliato i presenti a riprova che, quando sul palcoscenico ci sono artisti di grande livello, le emozioni catturano anche se si tratta di un concerto.