Dopo i due concerti di Marc Albrecht e Ingo Metzmacher, e l’opera inaugurale La finta semplice, il Festival di Carnevale del Maggio prosegue presentando un concerto dedicato a un artista fiorentino che ha cambiato il mondo musicale della seconda metà Diciassettesimo secolo: Giovanni Battista Lulli poi naturalizzato francese e universalmente conosciuto come Jean Baptiste-Lully. Una carriera sempre in ascesa partendo da Firenze appena quattordicenne – precisamente nel 1646 a seguito di Ruggero di Lorena figlio del Conte di Guisa – per approdare prima al Palais des Tuileries di Parigi alla corte di Anna Maria Luisa d’Orléans, Duchessa di Montpensier e in seguito arrivare direttamente alla corte Luigi XIV di Borbone (64° Re di Francia) mettendosi in luce prima come danzatore. Componendo parte delle musiche e delle coreografie, del Ballet royal du jour et de la nuit (in scena nel 1653 per festeggiare la ripresa del potere reale, nel quale Luigi XIV danzò sostenendo per la prima volta la personificazione de Le Roi Soleil), il 16 marzo 1653 venne nominato compositeur de la musique instrumentale. Da quel momento ebbero inizio successi e fama.

Sul podio della Sala Mehta, alla guida dell’Orchestra del Maggio e del Coro da Camera Ricercare Ensemble, il maestro Federico Maria Sardelli di cui, sulle nostre pagine, riferiamo spesso le rarità che esegue.
Quello di domenica scorsa è stato un ricco cartellone iniziato con una suite per orchestra (Suite composée à la mémoire immortelle de l’incomparable M.r De Lully), in prima esecuzione assoluta, composta dal maestro Federico Maria Sardelli nel maggio 2009. Un lavoro in otto movimenti, aperto da una overture tripartita che dà inizio a una successione di danze culminante in una chaconne.

La seconda parte del concerto prevedeva ben tre componimenti di Lulli:  Passacaille d’Armide, LWV 71: “Les Plaisirs ont choisi pour asile” per soli, coro e orchestra; Omnes gentes LWV 77/10, petit motet per 2 soprani, basso e basso continuo e, in chiusura, il magnifico Te Deum LWV 55, grand motet per soli, piccolo coro, grande coro e orchestra; una delle pagine monumentali della musica sacra del periodo, fu realizzato nel settembre 1677 ed eseguito per il compleanno del Re Sole a Versailles e al Château de Fontainebleaue.
Parlando del programma del concerto, il maestro Sardelli ha illustrato: “Eseguire un concerto davanti al grande pubblico di un autore poco conosciuto come Lulli mette di fronte a una grossa responsabilità, soprattutto per quanto riguarda la scelta dei brani da eseguire da ‘pescare’ nel suo repertorio: ho cercato così di ‘suddividere’ il programma in due parti principali. La prima, profana, e la seconda parte dello spettacolo che è invece rivolta alla musica sacra di Lulli. Dopo il mio ‘piccolo omaggio’, che non rientra naturalmente nei criteri di selezione del cartellone, c’è un esempio di opera con la grande Passacaille d’Armide, un pezzo breve ma ricco di forza ed estremamente commovente, rappresentativo delle classiche tragédie lyrique lulliane, davvero rappresentativa del musicista. Poi la seconda parte dello spettacolo volgerà verso il Lulli ‘sacro’, un capitolo importante nella sua produzione rappresentato con i due ‘poli’, ossia il petit motet e il grand motet. Sono davvero deliziosi, microcosmi di affetti con dei testi para-liturgici in cui le voci cantano prima insieme, salvo poi avere il solo piccolo recit finale come se fossero dei personaggi di un ‘micro-dramma’ per musica. Infine, il Te deum meraviglioso, canto del cigno per Lulli che fa perfettamente intendere come fosse bello il grand motet lulliano, anche nella sua struttura stessa, oltre alla gloria fastosa e tracotante sfumata da momenti di enorme intimità, che fanno capire la grandezza compositiva di questo musicista.
Ha poi proseguito sul Te Deum: “Eseguiremo dunque delle pagine musicali di una bellezza straordinaria; anche se so di essere ‘partigiano’ nel dirlo. Giovanni Battista Lulli è un compositore fiorentinissimo ma di cui in Italia ci siamo quasi dimenticati: fra i brani del concerto del 5 febbraio spicca il grandioso Te Deum, forse il momento clou della serata e composto nel 1677 per solennizzare il compleanno di Re Luigi XIV, per solisti piccolo e grande coro e orchestra e che costituì in parte l’evento ‘funesto’ della vita del compositore che, colpendosi sul piede con il grande bastone con cui dirigeva, durante un concerto celebrativo per una guarigione quasi miracolosa da una malattia di Luigi XIV, si causò una brutta ferita, che in breve tempo s’infetterà, portandolo alla morte nel 1687.

Sei i solisti al fianco di Federico Maria Sardelli nel corso della serata: Elena Bertuzzi, Dessus; Rui Hoshina, Dessus, Emma Alessi Innocenti, Bas-dessus; Aco Bišćević, Haute-contre; Alessio Tosi, Taille; e Mauro Borgioni, Basse (Romano Adami maestro del “Coro da Camera Ricercare Ensemble”.
Il concerto è in collaborazione con l’Istituto Giovanni Battista Lulli, fondato il 28 novembre scorso in occasione dei 390 anni dalla nascita del grande compositore e diretto dallo stesso Federico Maria Sardelli che ha festeggiato, con la serata del 5 febbraio, proprio la sua inaugurazione ufficiale. A questo proposito ha sottolineato: “Insieme al mio amico e ‘discepolo’ Samuele Lastrucci, abbiamo deciso di fondare l’Istituto Giovanni Battista Lulli per promuovere la conoscenza e la musica di questo grande musicista. Fondando questo Istituto ho voluto in parte accelerare i tempi sulla riscoperta di Lulli, anche perché ancora i documenti fiorentini sulla prima parte della sua vita, qui a Firenze, sono ancora molto laconici. Questo concerto del 5 febbraio, dopo lo spettacolo estivo di Acis et Galatée andato in scena a luglio, rappresenta la seconda tappa di questa nuova rinascita di Lulli. Abbiamo già un contatto con l’Ensemble musique baroque de Versailles, che già ci sostengono fornendoci le loro partiture delle edizioni critiche e verranno qui a fare delle masterclass. Abbiamo inoltre un bel legame con l’Istituto Francese di Firenze, e domenica avremo il piacere di ospitare al concerto il nuovo console.

Anche il pubblico è stato all’altezza dell’evento ascoltando con attenzione e il dovuto silenzio. Cantanti, Orchestra e Coro diretti alla perfezione dal Maestro che ha battuto certi tempi con il bastone. Una serata da ricordare con grandi applausi confidando di riascoltare ancora la musica questo grande compositore troppo spesso dimenticato e che la sua musica, in Italia, non continui a rimanere nei cassetti, ma divulgata al grande pubblico. 

Dettagli

Concerto in occasione dell’inaugurazione dell’Istituto Giovanni Battista Lulli

Federico Maria Sardelli
Suite composée à la mémoire immortelle de l’incomparable M:r De Lully
per orchestra
Prima esecuzione mondiale

Giovanni Battista Lulli
Passacaille d’Armide, LWV 71: “Les Plaisirs ont choisi pour asile”
per soli, coro e orchestra
Omnes gentes LWV 77/10, petit motet per 2 soprani
basso e basso continuo
Te Deum LWV 55, grand motet
per soli, piccolo coro, grande coro e orchestra

Direttore Federico Maria Sardelli

Dessus Elena Bertuzzi
Dessus Rui Hoshina
Bas-dessus Emma Alessi Innocenti
Haute-contre Aco Bišćević
Taille Alessio Tosi
Basse Mauro Borgioni

Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Coro da Camera Ricercare Ensemble
Maestro del coro Romano Adami

 In collaborazione con l’Istituto Giovanni Battista Lulli

Didascalie immagini

  1. locandina del concerto
  2. Federico Maria Sardelli durante una direzione
    courtesy Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
  3. particolare del ritratto di Giovanni Battista Lulli
    (Firenze, 28 novembre 1632 – Parigi, 22 marzo 1687)
    realizzato da Paul Mignard