L’associazione “Amici della musica” di Firenze ha organizzato, al teatro della Pergola, un concerto barocco del giovane controtenore Raffaele Pe accompagnato dall’importante ensemble La lira di Orfeo fondata dallo stesso artista.
Un insieme di musicisti di straordinaria bravura impegnati nella ricerca e nella interpretazione della musica vocale tra Sei e Settecento promuovendo un repertorio da riscoprire.
È l’inizio di una tournée che il cantante ha fortemente voluto partisse da questa città, culla del melodramma.

Così si torna ad assistere ad un concerto barocco a pochi mesi dalla programmazione del “Ritorno di Ulisse in Patria” di Monteverdi.
Il recital inizia con Handel “Suite in re maggiore – Water piece“, fin da subito si nota la bravura dei musicisti con assolo della tromba naturale di Gabriele Cassone che ha letteralmente ipnotizzato il pubblico.

Poi comincia il canto sempre con Handel da Amadigi di Gaula “Sento la gioia“ ed anche in questo caso, immediatamente, ascoltando la voce del giovane controtenore, si capisce la sua abilità.
Segue sempre Handel con un brano di musica sublime da Rodelinda “Dove sei amato bene”, qui Pe ci offre una ulteriore prova del suo talento di interprete con una esibizione da brivido.
Poi un’altra performance dell’ensemble, in particolare del flautista Martino Noferi che con “il concerto per flautino in do maggiore” di Vivaldi ci regala minuti di musica meravigliosa eseguita in maniera perfetta.
La prima parte finisce con “Son qual fiume“ di Leonardo Vinci , uno dei massimi rappresentati della scuola musicale napoletana, che il controtenore esegue con ardore travolgente.

La seconda parte inizia con una straordinaria esecuzione del “Grave” dal concerto per violino grosso Mogul di Vivaldi dove Anais Chen ha dato prova di una bravura fuori del comune utilizzando il suo strumento in maniera geniale.
Il canto riprende con la struggente aria “Ombra fedele” da Idaspe di Riccardo Broschi scritta per il fratelli, Farinelli.
Qui Pe canta con con sensibilità e dolcezza il dramma di un martirio.
Segue la difficile aria di furore “Crude furie“ di Handel da Xerses affrontata con la sicurezza che solo un grande artista può avere.
La serata si conclude con “Or la tromba“ da Rinaldo di Handel, ruolo molto consono al cantante.

Concede al pubblico adrenalinico due bis: il primo sempre da Rinaldo ed il secondo dal Tito Manlio di Vivaldi, Aria di Lucio.
In tutti i brani eseguiti ha dimostrato una perfetta padronanza della tecnica, ha affrontato senza alcuna difficoltà brani intensi, la cui esecuzione ha regalato al pubblico momenti da brivido, e arie impetuose interpretando la rabbia allo stesso intenso modo dell’amore.
Una serata da ricordare, sul palco nove musicisti di altissimo livello ed un giovane controtenore da tempo richiesto da tutti i teatri più importanti del mondo, chi ha assistito a questa serata ha capito il motivo di questo successo, possiamo tranquillamente definirlo: virtuosissimo.