Secondo la rivista americana Billboard – che stila la prestigiosa classifica musicale Hot 100 – pone Mozart in testa alle vendite 2016 con un totale di 1,25 milioni di Cd. Una sorpresa in considerazione che due giorni fa è stato il 261° anniversario dalla nascita anche se la sua musica prosegue con rinnovata freschezza.
Unica data italiana per una serata che ha visto, per la prima volta insieme a Roma, Cecilia Bartoli e Antonio Pappano con l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Una serata speciale, nel segno di Mozart e del suo genio dove, melomani proveniente da tutta l’Italia, e non solo, si sono riuniti per celebrarlo come accaduto un po’ ovunque nei teatri del mondo.
A Bologna la stagione lirica 2017 si è aperta con Il ratto dal serraglio, al Teatro dell’Opera di Roma, in scena fino a due giorni fa, Così fan tutte, mentre Il Flauto Magico sarà in cartellone a Firenze in marzo e a Torino in maggio solo per dare una breve idea di come Mozart sia sempre protagonista della nostra vita.
Venerdì sera, all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, in una sala esaurita da mesi e senza neppure un posto vuoto, due star internazionali del calibro di Antonio Pappano, Direttore musicale dell’Accademia Santa Cecilia e del Covent Garden di Londra, e Cecilia Bartoli mezzosoprano di fama internazionale, apprezzata nei primi giorni di gennaio in Alcina di Georg Friedrich Händel a Zurigo, che a breve porterà in tournée in Europa, in forma di concerto, la Cenerentola di Gioachino Rossini. Oltre due ore di musica sublime, una serata perfetta.
Antonio Pappano, dopo i primi due brani ha spiegato al pubblico la scelta del programma per celebrare il genio austriaco partendo dalla gioventù e arrivando alla maturità artistica. Abiamo ascoltato quelli eseguiti nelle Accademie musicali che Mozart teneva in pubblico e le più belle arie d’opera. Tra queste il mottetto Exultate Jubilate scritto a Milano nel 1772 per Venanzio Rauzzini, adorato perché ‘cantava come un angelo’; l’aria Laudate Dominum dai Vesperae Solennes de confessore per soli, Coro e Orchestra composti a Salisburgo nel 1780 o l’aria Ch’io mi scordi di te, scritta per la Anna Selina Storace, amica di Mozart, una delle cantanti più affascinanti e ricercate nella Vienna di fine Settecento.
Orchestra ben diretta da Pappano con tutti gli strumenti in una armonia sorprendente tanto da percepire, in ogni istante, il singolo e l’insieme. Non esagero nel dire che siamo stati deliziati da un Pappano pianista perfetto. Nell’Andantino, secondo movimento del Concerto per Arpa e Flauto, in do maggiore K299, l’arpa Cinzia Maurizio e il flauto Carlo Tamponi sono riusciti a farci sognare.
I superlativi continuano: il Coro dell’Accademia, diretto dal maestro Ciro Visco, è stato semplicemente stupefacente dando il meglio nel Misericordias Domini K 222.
Cecilia Bartoli, anche venerdì si è messa in gioco come una grande professionista del bel canto. Un’artista che osa – i mumeri parlano per lei – basti solo vedere come nel 2016 abbia eseguito a Salisburgo una nuova produzione di West Side Story. Aperta a qualsiasi scoperta, i suoi progetti diventano successi come la Norma che ha girato e girerà ancora in Europa.
Alla fine della serata era autentica la gioia per aver assistito a un concerto che, negli anni a venire, lo si ricoderà dicendo “io c’ero” e con un pubblico che ha decretato standing ovation a tutti.
Dettagli
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Antonio Pappano direttore e pianista
Cecilia Bartoli mezzosoprano
Buon compleanno Amadeus!
in occasione del 261° anniversario della nascita di Wolfgang Amadeus Mozart
Programma
Exultate Jubilate K 158a
Misericordias Domini K 222
Ave Verum Corpus K 618
Vesperae solennes de Confessore K 339: Laudate Dominum
“Ch’io mi scordi di te” K 505
Sinfonia n. 31 “Paris”K 300a
“Chi sa, chi sa qual sia” K 582
Concerto per Arpa e Flauto K 299: II movimento
La Clemenza di Tito: “Parto, parto” K 621
Sinfonia n.41, K 551 Jupiter: IV movimento
Cecilia Bartoli (©Decca / Uli Weber) particolare Antonio Pappano e Cecilia Bartoli (Foto © Musacchio & Ianniello) Cecilia Bartoli (©Decca / Uli Weber)