Intorno alla metà del Settecento si sviluppò nel territorio lucchese – tra la Val di Lima e la media valle del Serchio – una forma di artigianato artistico destinato a diffondersi in tutto il mondo, quello delle figurine di gesso. Il centro principale della produzione di queste statuine fu Coreglia Antelminelli, antico borgo lungo la valle del Serchio, dove alla fine dell’Ottocento venne fondata la Scuola di Disegno e Plastica destinata a formare gli artigiani impegnati nelle varie fasi della lavorazione: dai “gittatori”, che preparavano e colavano il gesso negli stampi, ai pittori e decoratori che rifinivano e abbellivano le statuine.

I soggetti erano vari, dai busti di santi ai personaggi storici o mitologici, fino ad alcuni animali: tra questi ultimi, andava per la maggiore il gatto, tanto da essere stato scelto come simbolo del Museo della figurina di gesso e dell’emigrazione “Guglielmo Lera” di Coreglia Antelminelli, dove se ne conservano alcuni esemplari che risalgono al Settecento, colorati in maniera rudimentale, annerendo il gesso con il fumo di candela.

La collezione del museo comprende oltre mille esemplari, che mostrano l’evoluzione tecnica di questo artigianato e le variazioni del gusto nell’arco di tre  secoli. Vi è rappresentata gran parte dell’ampia gamma di soggetti che i figurinai crearono e diffusero in ogni parte del mondo, aderendo alle richieste di acquirenti diversissimi per cultura e interessi.

Nelle sale del museo, accanto alla riproduzione in gesso dei più conosciuti protagonisti del passato, da Napoleone a Garibaldi, da Dante a Petrarca, trovano posto compositori di opere, personaggi dell’antica Roma, della mitologia greca e dei poemi cavallereschi, tutti realizzati con grande maestria, tanto da trasformare un artigianato dai costi contenuti in una forma di vera e propria arte minore. Il museo è dotato di una sezione didattica nella quale si illustrano i metodi di lavorazione del gesso in un’epoca in cui non erano disponibili né colla né gomma.

All’esterno del museo è stata collocata la statua del Figurinaio, che tiene nelle mani alcuni prodotti della propria arte, pronto a mettersi in cammino alla ricerca di acquirenti per le sue creazioni. Se a prima vista può apparire strano l’abbinamento tra figurine ed emigrazione, la ragione sta proprio nella diffusione che la vendita di statuine di gesso raggiunse grazie al fenomeno migratorio dei figurinai. Da Coreglia e dalle vallate circostanti si mossero infatti i primi artigiani migranti italiani che si sparsero in tutta Europa e poi nel resto del mondo, fino nelle Americhe e in Estremo Oriente. Partivano a gruppi, organizzati in “compagnie” con un “capo” e numerosi lavoranti preposti alle varie fasi della produzione, spesso membri della stessa famiglia.

Il fenomeno ebbe vaste proporzioni, tanto che alla fine dell’Ottocento in Europa e in America nacquero – per opera di quelle che erano divenute vere e proprie “dinastie” di figurinai – numerose fabbriche dalle quali uscivano prodotti di varie dimensioni e di alta qualità. Tra gli artigiani di maggior reputazione e successo, chiamati a realizzazioni di notevole importanza, va ricordato Angelo Sarti, proveniente da una frazione di Pescaglia nella valle del Serchio, al quale il British Museum di Londra affidò l’incarico di riprodurre i fregi del Partenone.

Tra i soggetti di vario genere, nel tempo divennero prevalenti le figurine destinate all’allestimento di presepi, arricchendo la scena sacra con statuette che riproducevano le attività quotidiane di un villaggio: artigiani al lavoro, massaie e pastori portavano in tutto il mondo le scene di vita delle valli lucchesi, così come i figurinai le ricordavano dall’infanzia o come, ormai stabiliti in terre lontane, le avevano sentite narrare per tradizione familiare.

Dettagli

Didascalie immagini

  1. Coreglia Antelminelli (LU): Ingresso al Museo della figurina di gesso e dell’emigrazione
    (fonte)
  2. Coreglia Antelminelli (LU): Museo della figurina di gesso e dell’emigrazione – Gattino in gesso scurito con fumo di candela, XVIII secolo
    (fonte)
  3. Coreglia Antelminelli (LU): Una sala del Museo della figurina di gesso e dell’emigrazione
    (fonte)
  4. Coreglia Antelminelli (LU): Monumento al figurinaio
    foto © Donata Brugioni
  5. Coreglia Antelminelli (LU): Laboratorio per la colorazione delle figurine di gesso
    (fonte) foto © Pro Loco Coreglia Antelminelli
  6. Coreglia Antelminelli (LU): Museo della figurina di gesso e dell’emigrazione – Presepe
    (fonte)

in copertina

Coreglia Antelminelli (LU): Monumento al figurinaio
foto © Donata Brugioni

visita virtuale del museo

https://virtualtour.mediavalle.it/museo-della-figurina

Sito web: https://comune.coreglia.lu.it/cultura-sito/museo-della-figurina-di-gesso-e-dellemigrazione/

Dove e quando

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