La settimana scorsa, alla Pinacoteca di Brera, si è concluso il restauro della Disputa sull’Incarnazione, monumentale pala per l’altare maggiore di Sant’Agostino a Cesena. Si tratta del dipinto più ambizioso e spettacolare di Girolamo Genga (Urbino, 1476 -1551) realizzato fra il 1513 e il 1518, dopo un lungo periodo di collaborazione con Luca Signorelli e dagli incontri a Firenze con alcuni dei principali protagonisti della pittura centroitaliana del tempo, come Fra Bartolomeo, Raffaello e Michelangelo.

L’intervento, effettuato dal laboratorio interno della Pinacoteca milanese, è durato tre anni durante i quali i visitatori del museo, come di consueto, hanno potuto seguire i restauratori al lavoro. Un’occasione straordinaria resa ancora più speciale dal fatto che, per le imponenti dimensioni del dipinto (444 x 290 cm), non è stato possibile trasportarlo all’interno del laboratorio trasparente già presente nella sala XVIII della Pinacoteca.

Intorno all’opera, accanto alla sala XXIV che ospita i capolavori di Raffaello, Piero della Francesca e Bramante, è stato quindi appositamente costruito un nuovo ambiente temporaneo. Una struttura di sostegno in acciaio che conteneva in sicurezza la tavola e con la possibilità di ruotarla in modo stabile e sicuro.

Il progetto ha compreso l’analisi della tecnica pittorica e dello stato di conservazione, avvalendosi di numerosi studi diagnostici. Fra i risultati più eclatanti vi sono quelli mostrati dalla riflettografia infrarossa (IRR), che ha svelato l’impiego di un accuratissimo cartone preparatorio con il quale l’artista ha trasferito, usando la tecnica tradizionale dello spolvero, ogni dettaglio delle figure rappresentate.

Una straordinaria riproduzione in misure reali di questa immagine è stata allestita accanto al dipinto in lavorazione, e rimarrà temporaneamente visibile dopo la riapertura della sala XXVII di fronte all’opera restaurata, insieme a un video che illustra gli aspetti salienti. Altra novità emersa riguarda il soggetto che era stato talvolta letto come Disputa sull’Immacolata Concezione, il concepimento della Madonna esente dal peccato originale allora strenuamente sostenuto dai Francescani.

Alla luce del culto mariano degli Agostiniani, invece, il tema della pala viene ora interpretato come Disputa sull’Incarnazione, ossia sul concepimento di Cristo nel grembo della Vergine Maria al momento dell’Annunciazione. Gli studi e il restauro saranno inoltre presentati in occasione di visite guidate programmate, a cura del laboratorio di restauro, e selezionati materiali scientifici saranno condivisi sulla pagina dedicata nel sito istituzionale della Pinacoteca.

L’opera è tornata a risplendere in tutta la sua bellezza, ma, prima del restauro, la superficie appariva fortemente inscurita sotto strati di vernice alterata, che offuscava e appiattiva lo spazio architettonico che emerge dallo sfondo, come anche i raffinati dettagli pittorici che caratterizzano le superfici marmoree, i morbidi incarnati, o i fiori lanciati nell’aria da angioletti volanti. Il complesso e instabile tavolato, mancante di una traversa, mostrava inoltre deformazioni e fessurazioni che andavano risanate.

Il restauro è accompagnato dal volume “Girolamo Genga. La pala di Cesena e il suo restauro alla Pinacoteca di Brera” a cura di Andrea Carini e Cristina Quattrini (Marsilio editore). La prima sezione del testo analizza la complessità dell’opera attraverso saggi che ne affrontano la storia, gli aspetti stilistici, iconografici e la cultura architettonica prima che, negli anni Venti del Cinquecento, quella di architetto al servizio dei duchi di Urbino diverrà la principale attività di Genga. Nella seconda sezione i contributi illustrano la raffinata tecnica pittorica, le varie fasi del restauro, e gli esiti delle analisi diagnostiche.

Dettagli

Didascalie immagini

Girolamo Genga
Disputa sull’Incarnazione
olio su tavola, 444 x 290 cm. 

  1. l’opera a restauro ultimato
  2. particolare delle indagini scientifiche (imaging multispettrale)
  3. uno scatto durante il restauro
  4. un particolare prima e dopo il restauro
  5. dettaglio del Dio padre
  6. dettaglio dei Dottori della Chiesa
  7. dettaglio di San Sebastiano

in copertina un particolare della Vergine