Nel 2019, quando al Museo di Santa Giulia fu deciso di restaurare la statua della Vittoria Alata venne altresì scelto di collocarla all’interno del tempio capitolino – con importante allestimento a cura dell’architetto Juan Navarro Baldeweg – per una diversa iconicità nel luogo del suo ritrovamento.

Tale azione ha così determinato l’esigenza di realizzare un nuovo allestimento per la sezione dell’età romana, di cui lo straordinario bronzo ne costituiva il baricentro.

L’area del Capitolium, dopo approfondimenti scientifici degli specialisti (dell’area collezioni di Brescia Musei, supportata dal Comitato Scientifico della Fondazione), è giunta a completamento da un punto di vista concettuale ed espositivo. Sono stati rinvenuti importanti reperti, che adesso fanno parte della nuova sezione dell’età romana per un ricongiungimento concettuale del patrimonio della Brescia romana in un unico dominio museale.

Dallo scorso 22 gennaio viene così proposta ai visitatori una suggestiva immagine della città antica aggiornata sulla base dei più recenti studi e, soprattutto, dei risultati emersi da indagini archeologiche urbane. Tale unificazione è la ragione profonda che ha spinto a dar vita a una dimensione unitaria dei due siti museali, il Museo di Santa Giulia e Brixia (Parco archeologico di Brescia romana) agevolando la fruibilità di tutti i reperti, indispensabili a comprendere la storia di Brixia e i loro contesti di provenienza.

L’allestimento della nuova sezione dell’età romana è stato eseguito, dal punto di vista della progettazione museografica, in coerenza e continuità con le altre sale museali, che offrono altresì un percorso di accessibilità per le persone disabili. Oltre alle mappe tattili di orientamento, presenti all’ingresso, tutti i reperti in pietra e una copia della dama Flavia sono esplorabili tattilmente da ciechi e ipovedenti come anche i due modellini dedicati al santuario repubblicano, al Capitolium e agli edifici pubblici di Brixia in età romana, caratterizzati da texture specifiche.

Sempre grazie a supporti per l’esplorazione tattile, l’iconografia storica e brani architettonici di pregio, presenta quei contesti monumentali bresciani quali il Santuario repubblicano, il Tempio Capitolino, il Teatro visitabili nel vicino Parco Archeologico. La sezione epigrafica, allestita nel grande chiostro rinascimentale, è stata aggiornata nei contenuti e negli apparati didascalici, valorizzando ulteriormente questo esteso e ricco patrimonio che poche città romane possono vantare.

Una guida multimediale gratuita del museo, scaricabile tramite QR code sul proprio dispositivo elettronico, con tracce audio dedicate a non vedenti e ipovedenti, permette l’esplorazione tattile guidata delle opere più significative di ogni sala.

Dettagli

L’età romana. Le città. Le epigrafi 

(courtesy Museo di Santa Giulia)

  • Brixia romana è una città paradigmatica per il grado di conservazione degli edifici, la tradizione degli studi e le continue indagini in corso che portano quotidianamente all’arricchimento del patrimonio. A duecento anni dall’inizio della felice campagna di indagini archeologiche che portò alla scoperta del Capitolium, del deposito dei bronzi e all’apertura nel 1830 del Museo Patrio, viene ora aggiornata, per l’anno di Capitale italiana della cultura di Brescia, la sezione che più di altre registra questo flusso dinamico e virtuoso tra ricerca e valorizzazione.
    La documentazione ottocentesca prodotta in occasione di quella che fu la più incredibile avventura archeologica vissuta dalla città, quando venne messa in luce la sequenza dei templi e il deposito dei bronzi, nonché venne creato il primo dei musei cittadini, è ingrandita in monumentali scenografie all’interno delle sale; a questa vengono affiancate installazioni artistiche multimediali dal lessico contemporaneo, che interpretano e restituiscono i temi della sezione museale, evocando luoghi ed eventi storici con modalità creative non convenzionali, testando nuove forme di narrazione per lo storytelling dell’archeologia.
    Un approfondimento di grande importanza è dedicato al periodo tardoantico (IV-V secolo d. C.), quando vennero abbandonati i luoghi di culto pagano a favore di quelli di culto cristiano; a Brescia, in particolare, nell’area del Capitolium, sono stati ritrovati due depositi di oggetti e di opere legati alla vita del tempio che hanno restituito reperti e informazioni di enorme valore e interesse.
    Nel primo, scoperto nel 1826, oltre alla Vittoria Alata, statua d’epoca romana di eccezionale valore recentemente restaurata e allestita nell’aula orientale del Capitolium, venne rinvenuta una serie di teste che è presentata con un nuovo layout che ne valorizza la fattura e le preziose decorazioni. Realizzati in bronzo con la tecnica della fusione a cera persa e doratura solo su quelle maschili, i ritratti dovevano essere inseriti in statue in pietra o in marmo, come indica l’accurata rifinitura dei lembi del collo. Con grande probabilità erano esposti in uno spazio pubblico della città e potevano rappresentare imperatori o membri della famiglia imperiale. Le caratteristiche dei volti e della capigliatura hanno permesso di identificare i personaggi con membri della dinastia dei Flavi e con imperatori del II e del III secolo d.C. Particolarmente suggestiva è quella che ritrae una figura femminile caratterizzata da un’acconciatura a toupet frontale formato da riccioli a chiocciola con foro centrale, tipica delle donne della dinastia dei Flavi a cui la città di Brescia voleva confermare la sua benevolenza, ben nota a partire dal supporto che la città garantì a Vespasiano nella lotta per la conquista dell’impero durante la guerra civile che si aprì nel 69 d.C. con la morte di Nerone.
  • L’altro deposito, pressoché inedito e mai mostrato nella sua interezza, valorizzato dal nuovo allestimento, include una considerevole quantità di oggetti votivi offerti nelle aule del tempio dai fedeli nel corso della vita di questo luogo di culto; tra questi, rari vetri incisi, come la bottiglia con la riproduzione di vedute di città dell’area flegrea, gioielli, oggetti rituali, tra cui il prezioso coltello con manico in corno di capriolo, lucerne semplici e figurate, anfore, grandi piatti per le offerte rituali, ceramiche decorate a stampo, e molto altro ancora.
    Brani lapidei, oggetto di recenti studi, provenienti dai principali monumenti pubblici consentono di avere un’idea della magniloquenza delle architetture e della pregevolezza delle decorazioni, oltre che della varietà dei materiali impiegati, dal locale calcare bianco ai marmi policromi provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo.
    Tra essi anche una mensola inedita, pertinente al Foro di Brescia, oggi depositata in museo da una generosa famiglia bresciana. Il manufatto, in pietra locale di Botticino, rappresenta il Fauno, divinità della natura correlata al culto dionisiaco, e doveva con grande probabilità decorare uno degli ingressi del foro di Brixia. La sua importanza, oltre che nelle notevoli dimensioni e nella bellezza dell’ornato, risiede nel fatto che si tratta di una recente scoperta emersa grazie a studi specialisti.
    Tra altri reperti di particolare valore e interesse, si segnala il pettorale da cavallo in bronzo (balteo), esemplare unico in tutto l’impero, appartenente probabilmente a una statua equestre esposta in uno degli spazi pubblici dell’antica Brixia, sulla cui superficie sono state applicate numerose figure in bronzo che riproducono soldati Romani, con elmo e corazza, e barbari, con capelli lunghi, calzoni e corta mantella, impegnati in un accesso combattimento e al centro si staglia la figura dell’imperatore a cavallo che irrompe tra i soldati. O la Statua di Silvano, divinità legata al mondo dei boschi e degli animali, che si caratterizza per la presenza di una pelle con testa di caprino sul lato sinistro e di frutti che trattiene nella piega del mantello, che alludono alla fertilità e all’abbondanza: una statua che fa parte di un piccolo nucleo di opere archeologiche donate all’inizio dell’Ottocento al Museo da Luigi Basiletti, lo straordinario erudito e artista che, con i colleghi membri dell’Ateneo di Scienze lettere e Arti di Brescia, avviò nel 1823 l’inizio degli scavi archeologici in città.

  • Il nuovo intervento museale è impreziosito inoltre dall’inserimento di tre installazioni artistiche immersive multimediali.
    Nella prima sala, Forme e luoghi della memoria, mediante grafiche e immagini storiche, volti e voci di eruditi, cittadini illuminati e luoghi particolarmente significativi, viene evocato il percorso di tutela e valorizzazione dell’eredità antica della città a opera della comunità bresciana. Come una sorta di scatola della memoria, affiorano progressivamente strati lasciati nei secoli e vengono messe in luce le radici profonde di una sensibilità civile non comune.
    L’installazione multimediale La Vittoria Alata. Viaggio di un mito racconta la storia di questa statua, illustrando aspetti relativi alle sue origini, all’iconografia, agli attributi, alla scoperta durante gli scavi nell’area del Capitolium del 1826 fino ad arrivare agli ultimi dati scientifici acquisiti durante l’intervento di restauro.
    Il percorso si conclude con Architettura, Uomo e Natura, un’installazione che evoca i luoghi e le architetture in cui va in scena la vita dell’uomo: la strada, le mura, la piazza, i porticati, le colonne, le abitazioni, gli edifici. Gli spazi, assi, geometrie e forme si affiancano allo scorrere del tempo, alla ciclicità della natura e hanno come filo conduttore la presenza dell’uomo.
    In questa sala sono presenti tre sculture frammentarie di età romana che, con la tecnica del videomapping e l’illuminazione dinamica, diventano parte della narrazione.

 

Didascalie immagini

  1. video Il nuovo Capitolium e la Vittoria Alata
    © Febo Films

 

Bergamo e Brescia nominate Capitale italiana della Cultura 2023

Nel luglio del 2020, il Governo italiano ha voluto così rispondere a una proposta avanzata dalle due città “illuminandole” del titolo come luce di speranza e cura in seguito al difficile periodo vissuto dai territori durante la pandemia.
Il tema attorno a cui si articolano le tante iniziative in programma nel corrente anno è proprio quello della “Città Illuminata”, un percorso attraverso cultura e bellezza che vuole incrementare la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale materiale e immateriale.

Dove e quando

Evento:

Indirizzo: Museo di Santa Giulia - via Musei 81/b - Brescia
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