Il MArRC – Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria – oltre a custudire nella Sala Bronzi di Riace i due straordinari guerriei originali della metà del V secolo a.C. noti in tutto il mondo – rappresenta uno dei rari esempi di edificio progettato e realizzato per accogliere collezioni museali. Palazzo Piacentini, che ospita il Museo, si trova nel centro storico della città ed è stato oggetto di un importante intervento di recupero (c.a. 11.000 mq) che ha riqualificato architettonicamente dell’edificio realizzando una struttura ampliata e organizzata sia sotto l’aspetto del percorso che dell’allestimento anche per la multimedialità, interattività ed aree espositive.
Il MArRC è divenuto uno dei Musei archeologici più rappresentativi del periodo della Magna Grecia, con importanti collezioni e accoglie anche una vasta esposizione di reperti provenienti da tutto il territorio calabrese fra cui la statuetta Kouros di Rhegion in marmo bianco proveniente dall’Isola di Paros nelle Cicladi (recuperata durante un controllo di Polizia Tributaria nella villa dove veniva utilizzata come base di luce del salone).
Il nuovo percorso museale inizia dall’alto, con una sezione dedicata alla Preistoria e si sviluppa fino al piano terra con l’esposizione delle grandi architetture templari dei territori di Locri, Kaulonia e Punta Alice, offrendo continuità spaziale e logica con testi esplicativi e supporti dedicati per “raccontare” al visitatore la Storia della Calabria.
Al piano seminterrato la dotazione delle Sale espositive è integrata da tre spazi destinati alle Mostre temporanee dove è in corso, fino al 31 gennaio 2018 la mostra “Zancle e Rhegion – Due città a controllo dello stretto” curata del direttore del MArRC, Carmelo Malacrino, della Responsabile della Unità Operativa Archeologica di Messina, Gabriella Tigano.
La storia del braccio di mare che separa la Calabria e la Sicilia e delle due grandi città affacciate sul Mar Mediterraneo, Messina e Reggio, che nel corso dei secoli hanno incrociato molteplici volte le loro storie, a partire dalla lontana fondazione, alla fine dell’VIII secolo a.C., ad opera di coloni provenienti da Calcide, nella grande isola dell’Eubea. Un racconto in un’esposizione di forte impatto con quasi trecento reperti selezionati dall’età del Ferro alla piena età ellenistica fra cui numerosi inediti.
Tra i più importanti la magnifica anfora calcidese a figure nere del VI secolo a.C. e tre grandi crateri figurati, databili tra il V e il IV secolo a.C. e i visitatori avranno modo di conoscere e apprezzare le peculiarità delle produzioni locali e sorprendersi con grado di similarità tra le due città separate dallo Stretto.
Carmelo Malacrino, sottolinea “Questa mostra racconta una storia straordinaria di uno Stretto che era una rotta e un passaggio obbligato e che rappresentava la porta verso il mar Tirreno. Quindi verso quei mercati e quelle colonie della Campania e del centro Italia e della ricchissima Etruria. Quando i calcidesi, all’inizio dell’ottavo secolo avanti Cristo decisero di fondare prima Zancle e poi Reghion lo fecero con grande lungimiranza e grande strategia, perche’ sapevano che i commerci sarebbero dovuti passare attraverso lo Stretto“.
Dettagli
Didascalie immagini
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I due 'Bronzi di Riace' al museo MArRC
foto © Cinzia Colzi
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Kouros di Rhegion con scorcio sala dei Bronzi (fonte)
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Locandina mostra 'Zancle e Rhegion – Due città a controllo dello stretto'
foto © Cinzia Colzi
IN COPERTINA
particolare locandina della mostra