In mostra a Varese i bellissimi volumi illustrati giapponesi del periodo Meiji (gli anni di regno dell’imperatore Mutsuhito, tra fine Ottocento e inizio Novecento) raccontano i rapporti consolidati già all’epoca tra Italia e Giappone; il primo trattato tra i due Paesi porta la data del 1866 e gli scambi non si limitarono semplicemente al commercio, molti artisti italiani di varie discipline furono invitati e andarono a insegnare nel Paese del Sol Levante. Questi raffinati oggetti d’arte sono però soprattutto preziosa testimonianza di un’antica tradizione di stampa molto particolare.

La tecnica silografica a matrici di legno, che contro ogni modernizzazione la casa editrice Unsōdō di Kyoto porta avanti ancora oggi, era il metodo usato per la stampa in limitate tirature di libri illustrati e con pochissimo testo, come i cataloghi di tessuti per kimono o di motivi decorativi. Nonostante la crisi nata dal trasferimento in quegli anni della capitale a Tokyo, grazie al fiorente artigianato locale persistevano a Kyoto condizioni ideali per la salvaguardia di questo fine e raffinato tipo di stampa.

Il 1897 (30° anno dell’era Meiji) vide sorgere la scuola di pittura di Kyoto, seguita cinque anni dopo dalla nascita dell’Istituto di Tecnologia, tra i promotori del rinnovamento nell’arte nipponica che operò una fusione tra tradizione antica e influenze di gusto occidentale, tese a rendere i prodotti artigianali – non solo tessuti, ma anche ceramiche, lacche, ventagli – appetibili per l’esportazione verso Occidente. Così questi splendidi volumi giunsero alle collezioni mercantili del nord Italia.

Il naturalismo della sublime tradizione floreale si unì a stilizzazioni con motivi geometrici dando origine a un design che ha ancora forte influenza sull’arte e sulla comunicazione visiva di oggi, per questo la mostra ospitata negli spazi dei Musei Civici al Castello di Masnago a Varese, fino all’11 settembre 2022, già nel suo nome eloquente rende esplicita questa relazione, intitolandosi appunto Giappone: Disegno e Design | Dai libri illustrati Meiji ai manifesti d’arte contemporanea.

Curata da Rossella Menegazzo e Eleonora Lanza, la mostra nasce dalla collaborazione tra il Comune di Varese con il Dipartimento Beni Culturali e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano insieme a DNP Foundation for Cultural Promotion di Tokyo e all’editore Unsōdō di Kyoto; partendo da volumi della Biblioteca Civica della città, con alcuni prestiti della Biblioteca Nazionale Braidense di Brera, il percorso espositivo offre anche sessanta poster di importanti graphic designer giapponesi di oggi.

Strutturata in cinque sezioni, l’esposizione inizia con la proiezione di un documentario sulla tecnica silografica giapponese e sul patrimonio inestimabile di matrici originali in legno custodite a Kyoto dall’editore che nella sua storia, dalla fondazione nel 1891, ha stampato buona parte dei volumi in mostra. La tradizione pittorica si fa design è la prima sezione in cui si possono ammirare volumi in policromia ricchi di motivi decorativi utilizzati da artisti e artigiani per la realizzazione di manufatti.

Nella seconda sezione, dedicata a fiori e uccelli, sono in mostra volumi illustrati con poche tenui note di colore su disegni prevalentemente realizzati a inchiostro nero, soggetti di una lunga tradizione da sempre riprodotti su rotoli, paraventi e porte scorrevoli. Decorazioni soprattutto tessili abitano la terza sezione, mentre la quarta è dedicata alla riproduzione di luoghi reali e in essa fa bella mostra di sé la grande mappa del Giappone datata 1876, infine l’ultima accoglie i sessanta poster contemporanei.

Alla mostra Giappone: Disegno e Design sono affiancati vari eventi, da un ciclo di conferenze a una serie di concerti, incontri in streaming con artisti giapponesi e possibilità di organizzare visite guidate di gruppo. Il bellissimo catalogo illustrato è una realizzazione Nomos Edizioni.