Un focus sulla vita negli insediamenti sull’acqua dell’Età del Bronzo, in particolare nei siti del lago di Viverone e di Mercurago, tra i più caratteristici della storia del Piemonte antico, è il tema della mostra allestita fino al prossimo 31 ottobre nello Spazio Passerella del Museo di Antichità di Torino.

Il progetto costituisce la prima tappa concreta della riprogettazione del Padiglione Territorio del Museo di Antichità. La presentazione di oggetti antichi, calchi ottocenteschi e ricostruzioni dell’archeologia sperimentale è infatti un’anteprima sulla preistoria piemontese, in vista del prossimo riallestimento della sezione museale.

Curata da Elisa Panero con la collaborazione scientifica della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Alessandria, Asti, Cuneo e il Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino, “Vivere sull’acqua. Vita quotidiana nell’Età del Bronzo in Piemonte” offre la possibilità di approfondire come si viveva nell’arco alpino occidentale.

Affrontando uno tra i temi più caratteristici e peculiari della storia antica, i due siti vicini ad Arona sono stati inseriti nel 2011 nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità Unesco come “sito seriale dei Siti Palafitticoli dell’arco alpino” collocando la regione Piemonte nel circuito volto alla conoscenza, allo studio e alla valorizzazione di una tappa basilare del popolamento umano in Europa.

Attraverso reperti archeologici come armi, strumenti di lavoro agricolo, vasellame e gioielli, di produzione locale e di importazione, oltre a numerosi apparati storico-didattici, la testimonianza delle comunità preistoriche attive dal Neolitico all’Età del Ferro (tra il 5000 e il 500 a.C., ma con particolare riguardo al II millennio a.C.).

Inoltre, la mostra evidenzia l’utilizzo di risorse territoriali e marine in rapporto all’ecosistema di riferimento, argomento di grande attualità.