Il regno dell’Arabia Saudita, che occupa gran parte della penisola araba, rimane per molti una terra incognita, chiusa a lungo al turismo e della cui storia e arte in Europa ben poco si sa. La mostra Roads of Arabia. Tesori archeologici dell’Arabia Saudita, che Roma ospita nel grandioso complesso delle Terme di Diocleziano dal 28 novembre 2019 al 1 marzo 2020, comprende oltre quattrocento pezzi tra reperti archeologici, opere d’arte e documenti antichi che ripercorrono un millenario arco di storia: si scoprono così i numerosi siti archeologici, arabi e islamici inseriti dall’UNESCO nella lista del Patrimonio Mondiale, dall’arte rupestre della preistoria alle grandi oasi, dalle antiche città carovaniere al regno dei Nabatei, fino al periodo islamico.

La penisola araba, oggi in gran parte occupata da deserti, circa diecimila anni fa era caratterizzata da clima umido, terre fertili, paludi e abbondante selvaggina, che favorivano gli insediamenti umani e attiravano anche pastori nomadi provenienti dal Mediterraneo orientale. Ritrovamenti di utensili, punte di freccia e lame sono diffusi in tutta la penisola e a Tayma, uno dei principali siti archeologici della regione, risalgono al quinto millennio a.C.

Nell’isola di Tarut, manufatti databili all’inizio del III millennio a.C. testimoniano l’esistenza di scambi commerciali con la Mesopotamia e con la Persia sud orientale: all’epoca Tarut fu uno dei centri principali della civiltà Dilmun, che vi si insediò grazie alla presenza di un ampio porto, centro di una fiorente attività marittima.

Qaryat al-Faw fu una delle città più ricche tra quelle sorte lungo le vie carovaniere: ai margini del deserto del Rub’ al-Khali (il “Quarto vuoto”); situata all’incrocio di diverse vie che collegavano l’Arabia meridionale con il nord, divenne celebre per il suo mercato e i per i ricchi templi, circondati da palmeti, che le valsero l’appellativo di Dhat-al-Jnan (città paradisiaca).

Al-‘Ula, l’antica Dedan, fu un’importante stazione di sosta sulla via dell’incenso nell’Arabia nord-occidentale. Nel VI secolo a.C., grazie ai pedaggi imposti a tutte le carovane in transito che dall’Arabia meridionale si dirigevano verso il Mediterraneo e la Mesopotamia, la città visse un periodo di grande splendore; la tribù locale dei Lihanyti fece edificare numerosi templi ornati di statue, mentre si venne costituendo una necropoli monumentale con tombe scavate nella parete rocciosa di al-Khurayba.

L’antica Via dell’incenso partiva dallo Yemen e dall’Oman, dove si coltivava l’arbusto della Boswellia sacra da cui si estrae l’incenso, una resina che nell’antichità veniva usata a scopo medicinale, nella cosmesi, per le imbalsamazioni e nelle cerimonie sacre. La produzione di tutta l’area confluiva a Sumhuram, nel sud dell’attuale Oman, la città dove alcune leggende collocano la residenza della regina di Saba.

Da qui le carovane intraprendevano il lunghissimo viaggio verso il Mediterraneo: entravano nell’attuale Arabia Saudita, dove le tappe principali del percorso erano rappresentate da Medina, Mada’in Saleh e Dedan. Mada’in Saleh, l’antica Hegra, fu fondata dai Nabatei, che stabilirono la loro capitale a Petra, nell’attuale Giordania: come Petra, anche Hegra divenne ricca e potente grazie alla sua posizione strategica lungo la via dell’incenso.

I Nabatei eccellevano nella scultura – come testimoniato dalle splendide realizzazioni di Petra – e ad Hegra hanno lasciato oltre un centinaio di tombe monumentali scavate su pareti rocciose o in massi isolati in mezzo al deserto, decorate con sculture ed elementi architettonici: colonne, capitelli, architravi, aquile e altri simboli. Le carovane dirette a nord attraversavano la Giordania percorrendo la cosiddetta “Strada dei Re” per poi inoltrarsi nel deserto del Negev e giungere infine sulle sponde del Mediterraneo, dopo un viaggio durato alcuni mesi.

Lungo la via dell’Incenso, conosciuta fin dal tempo dei romani, viaggiavano merci pregiate di ogni genere, dalle spezie ai tessuti, dall’oreficeria agli oggetti d’arte, creando uno scambio di conoscenze e culture tra paesi lontanissimi, dall’India al mondo greco e romano.

Attorno a questa via carovaniera sono fiorite e si sono sviluppate le civiltà di cui è possibile ammirare le testimonianze negli ambienti monumentali delle Terme di Diocleziano: al visitatore viene offerta un’affascinante panoramica su un patrimonio archeologico e artistico ancora poco noto, e alla cui conoscenza ha dato un importante contributo la missione archeologica italiana. La parte finale della mostra riunisce manufatti del periodo islamico a partire dal VII secolo d.C., per concludersi con la nascita del Regno saudita, attorno alla metà del XVIII secolo.

Didascalie immagini

1 Statua stele con disegni in rilievo, IV millennio a.C. – Al-Ula – Museo Nazionale, Riad

2 Statua stele con disegni in rilievo, IV millennio a.C. – Al-Ula – Museo Nazionale, Riad

3 Statuetta di dromedario, III secolo a.C. – III secolo d.C.
Qaryat al -Faw – Museo del Dipartimento di Archeologia, King Saud University, Riad

4 Orecchini a campanella, I-III secolo d.C. circa, Oro – Qaryat al-Faw, Museo del Dipartimento di Archeologia, King Saud University, Riad

5 Maschera funeraria, I secolo d.C, Oro – Thaj, Tell al-Zayer, Museo Nazionale, Riad

6 https: Una tomba dell’antica Hedra
https://it.wikipedia.org/wiki/Mada%27in_Salih

7 Statuetta di Arpocrate con nome del proprietario o dell’artista, I-III secolo d.C., Bronzo
Qaryat al-Faw, Museo del Dipartimento di Archeologia, King Saud University, Riad

8 Pendente rotondo con granati e perle incastonate, Oro, cabochon di granati a goccia e perle
Tomba di Ayn Jawan – Museo Nazionale, Riad

9 Frammento di pittura parietale con testa virile e iscrizione in sudarabico antico: scena di banchetto (?), I-II secolo d.C., Pittura nera, rossa e gialla su intonaco bianco – Qaryat al-Faw, quartiere residenziale (palazzo), National Museum, Riad

in prima pagina:  Frammento di pittura parietale con testa virile e iscrizione in sudarabico antico: scena di banchetto (?), I-II secolo d.C., Pittura nera, rossa e gialla su intonaco bianco – Qaryat al-Faw, quartiere residenziale (palazzo), National Museum, Riad