Giocando con le parole e i loro significati plurimi – specchio, anima, soffio, io – e con i simboli dell’iconografia classica, come la farfalla, il nuovo evento espositivo della Galleria BPER Banca, allestito negli spazi della propria pinacoteca, sviluppa un racconto polisemico e stratificato da scoprire secondo personalissimi livelli di lettura.
Indubbiamente, dopo mezzo secolo, aver riletto l’unico romanzo della letteratura latina giunto integro ai nostri giorni e caratterizzato dal lieto fine, Metamorphoseon di Lucio Apuleio, ha permesso di cogliere oggi, nel mito della novella più famosa, Amore e Psiche, significati sfuggiti all’adolescente.
Aperta al pubblico in occasione di festivalfilosofia, la mostra modenese, attraverso un percorso esplorativo intorno al tema scelto per questa XXIV edizione del festival (psiche), si presenta come un viaggio tra epoche e linguaggi della storia dell’arte e propone teoresi sulla natura dei sentimenti attraverso lo specchio del mito.
Attingendo dal patrimonio della corporate collection e con pregevoli prestiti – tra cui l’intero ciclo di venticinque fogli all’acquaforte e all’acquatinta del 1880 di Max Klinger dedicato ad Amore e Psiche, gli oli su tela di François Pascal Simon Gérard e Federico Zandomeneghi, le opere contemporanee realizzate da Omar Galliani, Andrea Mastrovito, Andrea Facco (da approfondire in catalogo la storia del francobollo sulla cartolina) – la curatrice, Daniela Ferrari, dimostra come la narrazione antica abbia indagato l’intero spettro delle emozioni umane.
Psiche allo specchio. Omnia vincit amor si apre proprio con uno specchio, metaforicamente una soglia da varcare, oltre la quale si palesano rappresentazioni legate alla narrazione del mito e dei sentimenti umani. Si tratta della psyché impero (Diciannovesimo secolo) proveniente dalla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo, uno dei primi specchi in grado di cogliere la figura umana nella sua interezza. Fu questa invenzione a consentire, per la prima volta, a donne e uomini di osservarsi integralmente acquisendo piena consapevolezza del proprio aspetto e, quindi, della propria identità.
Lo specchio conquisterà così valore primario oltre a raggiungere una parte da protagonista nella scena dipinta come testimoniano tante opere tipo Femme devant une psyché (La vestaglia nuova o La vestaglia gialla) realizzato intorno al 1900 da Federico Zandomeneghi. Un consistente nucleo di opere è dedicato al mito di Amore e Psiche con immagine guida Amore dormiente, capolavoro di Guido Reni realizzato intorno al 1620, dove Eros è ritratto ancora bambino.
Anche questa mostra è accompagnata dal catalogo edito da Sagep che i visitatori potranno richiedere con un’offerta libera a partire da otto euro e il ricavato, insieme al contributo diretto di BPER Banca, sarà devoluto a favore della Fondazione Dynamo Camp ETS impegnata nel diritto alla felicità di bambini e ragazzi affetti da patologie gravi o croniche, disturbi del neurosviluppo o disabilità.