Le linee verticali e orizzontali sono espressione di due forze contrapposte; esistono ovunque e dominano ogni cosa; la loro azione reciproca costituisce la” vita”.
(Piet Mondrian)

Il processo di distillazione delle forme e dei colori in virtù del quale il pittore olandese Piet Mondrian (1872 – 1944) giunse a elaborare i principi del Neoplasticismo – quell’equilibrio estetico che esprime I’armonia universale – è il tema della rassegna Piet Mondrian dalla figurazione all’astrazione che il MUDEC di Milano presenta fino al 27 marzo 2022.

La rappresentazione del paesaggio, nella sua progressiva trasformazione, costituisce la chiave di lettura con la quale si è affrontata l’evoluzione stilistica di Mondrian: grazie a sessanta opere prestate dal Kunstmuseum Den Haag, il percorso espositivo offre una serie di confronti con la produzione dei pittori di quella Scuola dell’Aja che nella seconda metà dell’Ottocento si ispirava al realismo del gruppo francese di Barbizon – di cui Camille Corot fu il principale esponente – e che costituì un punto di riferimento anche per Mondrian nei primi anni della sua avventura artistica.

Mondrian abbandonò ben presto le tranquille acque del naturalismo e dell’impressionismo di impronta ancora ottocentesca per affrontare il linguaggio delle correnti d’avanguardia, guardando dapprima al simbolismo e ai fauves, la cui influenza è evidente nel colorismo del Mulino a Domburg, dipinto nel 1908; l’anno seguente segna una parentesi in cui una serie di studi e la tela con la Piccola casa al sole testimoniano l’influsso del pointillisme di Seurat e Signac, avviando quella semplificazione delle forme che condurrà l’artista verso il cubismo.

Il passo decisivo verso il cubismo Mondrian lo compie quando alla fine del 1911 si trasferisce a Parigi e conosce le opere di Picasso e Braque: lo testimonia chiaramente il Paesaggio del 1912, dove i richiami ai maestri del cubismo appaiono evidenti. Negli anni del soggiorno parigino, durato fino al 1914 – quando lo scoppio della guerra indusse il pittore a rientrare in Olanda – nascono composizioni in cui la superficie della tela è divisa in modo rigoroso in piccole zone; la presenza delle linee diagonali e curve si riduce sempre più e la struttura spaziale articolata propria del cubismo scompare progressivamente, privilegiando il piano, nel quale gli spazi vengono individuati solo mediante il colore.

Scrive Bruno Tempel, Direttore del Kunstmuseum den Haag e ideatore della mostra in corso al MUDEC di Milano: “Mondrian fece proprio il Cubismo, ponendo l’accento sulla forza analitica di questo nuovo modo di dipingere, con il quale si poteva scomporre la forma esteriore degli oggetti, dispiegarla sul piano, eliminare la tradizionale illusione di profondità e strutturare l’intera superficie della tela. Mondrian continuò a lavorare sulle possibilità di strutturazione per riduzione, già contenute nel cubismo, fino alla pittura astratta.

In Olanda, dove rimane fino al 1919, per poi tornare a Parigi, Mondrian indirizza la propria ricerca verso un rigore in senso astratto spinto all’estremo; nel 1917 fonda la rivista d’arte “De Stijl”, e insieme a Theo van Doesburg dà vita al movimento del Neoplasticismo, al quale è dedicata una sezione della rassegna milanese. L’aspirazione a un’opera d’arte totale, in cui pittura, scultura, grafica e architettura formino un insieme unico e coerente, senza gerarchie tra le varie forme d’arte e fra queste e l’arte applicata, porta Mondrian e van Doesburg a occuparsi anche di pubblicità e fotografia, e rappresenta una caratteristica comune ad altri movimenti dell’epoca, come il Bauhaus.

Nelle opere di Mondrian lo spazio pittorico si riduce fino a divenire una superficie bianca, sulla quale si intersecano rette nere che creano quadrati o rettangoli, alcuni dei quali dipinti con i colori primari, rosso, giallo e blu, a campiture piatte. I critici hanno approfondito il tema dell’interesse di Mondrian verso le teorie teosofiche – dal 1909 era membro della Società olandese di Teosofia – ipotizzando che siano queste a influenzarlo nel suo percorso verso una sorta di ascetismo pittorico, segnato dal rifiuto di ogni riferimento alla realtà materiale. La ricerca di un’armonia e di un equilibrio spirituali che sentiva di poter trovare solo in una semplicità geometrica di rigore assoluto, spingono addirittura Mondrian a rompere nel 1924 i rapporti con van Doesburg; quest’ultimo aveva elaborato una nuova teoria della pittura come “radicale correzione delle idee neoplastiche” che introduceva nelle opere pittoriche l’utilizzo della diagonale in senso dinamico. Una posizione inaccettabile per Mondrian che abbandonava De Stijl per operare autonomamente.

La Composizione con rosso, giallo e blu del 1921 rappresenta un punto di arrivo nella ricerca di Mondrian, e un esempio illuminante dell’assoluto a cui aspirava. L’opera d’arte doveva costituire un momento di contatto tra l’uomo e l’universo attraverso il superamento di ogni naturalismo e riferimento a fenomeni contingenti, nell’intento di ritrovare l’armonia, l’immobilità e la quiete perdute. Nell’ideale mondo futuro, teorizza Mondrian, l’uomo non sarà “nulla in sé, non sarà che parte del tutto, ed è allora che, avendo perduta la vanità della sua piccola e meschina individualità, sarà felice in questo Eden che avrà creato”.

Dettagli

Didascalie immagini

  1. Piet Mondrian, Fosso vicino alla fattoria Landzicht, c. 1900 – Kunstmuseum Den Haag
  2. Piet Mondrian, Mulino a Domburg, 1908 – Kunstmuseum Den Haag
  3. Piet Mondrian, Piccola casa al sole, 1909 – Kunstmuseum Den Haag
  4. Piet Mondrian, Paysage (Paesaggio), 1912 – Kunstmuseum Den Haag
  5. Piet Mondrian, Tableau n. 4 / Composizione n. VIII / Composizione 3, 1913 – Kunstmuseum Den Haag
  6. Piet Mondrian, Composizione con rosso, giallo e blu, 1921 – Kunstmuseum Den Haag
  7. Piet Mondrian, Composizione con linee e colore III, 1937 – Kunstmuseum Den Haag

IN COPERTINA

Piet Mondrian, Autoritratto, 1918 – Kunstmuseum Den Haag
[particolare]

Orari:

Lunedì 14:30 – 19:30
Martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9:30 – 19:30
Giovedì e sabato 9:30 – 22:30

Sito web: https://www.mudec.it/ita/piet-mondrian-dalla-figurazione-allastrazione/

Dove e quando

Evento: Piet Mondrian - Dalla figurazione all'astrazione

Indirizzo: Mudec – Museo delle Culture via Tortona 56, Milano
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Fino al: 27 Marzo, 2022