Prosegue al Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, fino al 13 aprile 2020, “Picasso, La sfida della ceramica” che affronta il percorso e il pensiero creativo dell’artista spagnolo nei confronti dell’argilla. Curata da Harald Theil e Salvador Haro con la collaborazione di Claudia Casali, un nucleo di inestimabile valore e un prestito eccezionale per analizzare le fonti di ispirazione di Picasso proprio a partire dai manufatti presenti nelle collezioni faentine.
La ceramica classica (con le figure nere e rosse), i buccheri etruschi, la ceramica popolare spagnola e italiana, il graffito italiano quattrocentesco, l’iconografia dell’area mediterranea (pesci, animali fantastici, gufi e uccelli) e le terrecotte delle culture mesoamericane sono i protagonisti di un dialogo fertile, unico e inedito.
Una sezione speciale è dedicata al rapporto tra Picasso e Faenza, con l’esposizione di documenti e fotografie, mai esposti, ed appartenenti all’archivio storico del MIC. Diversi sono i pezzi di Picasso che il Museo possiede grazie al tramite di Tullio Mazzotti di Albisola, di Gio Ponti e dei coniugi Ramié i quali furono sollecitati a richiedere alcuni manufatti al Maestro per un’esposizione a Faenza e, soprattutto, per la ricostruzione delle Collezioni d’arte ceramica moderna andate distrutte nei bombardamenti del maggio 1944.
Merito dell’allora direttore Gaetano Ballardini, nonché fondatore del Museo faentino, che contattò Picasso a Madoura con una lettera commovente e davvero toccante. Fu così che arrivò nel 1950 il primo piatto ovale raffigurante la Colomba della Pace, memento contro ogni guerra, espressamente dedicata al Museo di Faenza e al tragico destino della sua Collezione e della sua struttura.
Seguirono altri piatti nel 1951 con teste di fauno e vasi dal sapore arcaico e archeologico e il grande vaso “Le quattro stagioni” (1951), graffito e dipinto, con la raffigurazione pittorica e morfologica di quattro figure femminili, le cui forme sinuose vengono sostanziate dalla curvatura accesa del vaso.
La mostra è integrata con l’esposizione di documenti e fotografie, mai esposti, appartenenti all’archivio storico del MIC e la completa un video storico di Luciano Emmer del 1954 (Picasso a Vallauris).
La mostra fa parte di «Picasso – Méditerranée» un’iniziativa del Musée national Picasso-Paris iniziata nella primavera del 2017. Oltre sessanta istituzioni hanno immaginato una serie di mostre sull’opera “ostinatamente mediterranea” questi percorsi nel lavoro dell’artista, e nei luoghi che l’hanno ispirato, come una nuova esperienza culturale dedicata a rinsaldare i legami da entrambe le parti del Mediterraneo.
Didascalie immagini
- foto da 1 a 5 vedute di alcune vetrine espositive della mostra “Picasso. La sfida della ceramica” courtesy Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza
- foto 6 Pablo Picasso, Vase: Femme à l’amphore; octobre 1947 – 1948, Vallauris Terre blanche: éléments tournés, modelés et assemblés. Décor aux engobes et émail blanc, incisions, patine après cuisson 44,5 x 32,5 x 15,5 cm Dation en 1979 n° inv. : MP3679 Picasso Administration 8 rue Volney 75002 Paris tel. 01 47 03 69 65 © Succession Picasso, by SIAE 2019
In copertina veduta di una sala del Museo
Orari
Invernale: 1 novembre – 31 marzo
dal martedì al venerdì 10:00-16.00
sabato, domenica e festivi 10:00-17:30
Estivo: 1 aprile – 31 ottobre
dal martedì alla domenica e festivi 10:00-19:00
Il museo è chiuso: tutti i lunedì non festivi,
1 gennaio, 1 maggio, 15 agosto, 25 dicembre.
La biglietteria chiude mezz’ora prima
Dove e quando
Evento: Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza – Viale Alfredo Baccarini, 19
- Fino al: – 13 April, 2020