Fra le iniziative di Parma 2020 – Capitale Italiana della Cultura, curata da Marina Bonomelli e Claudia Di Battista, prosegue fino al 15 gennaio prossimo all’APE, innovativo centro culturale realizzato da Fondazione Monteparma nel cuore della città ducale, la mostra “Ond’evitar tegole in testa! Sette secoli di assicurazione” che si prefigura – e il sottotitolo lo suggerisce chiaramente – di raccontare settecento anni di storia dell’assicurazione ripercorrendone le tappe fondamentali dal Medioevo a oggi.

Organizzata da Fondazione Mansutti in collaborazione con Fondazione Monteparma e Università di Parma (Dipartimento Scienze Economiche e Aziendali), col patrocinio del Comune di Parma e della Regione Emilia Romagna e con il sostegno di primari operatori e intermediari assicurativi con autentiche curiosità tipo le polizze per la casa all’Havana di Hemingway stipulate contro l’incendio e i cicloni proprio per la “Finca La Vigìa”

acquistata nel 1939 per 12.500 dollari, residenza dove scrisse due dei capolavori della letteratura del Novecento: “Per chi suona la campana” e “Il vecchio e il mare“. 

La mostra presenta ben duecentottanta pezzi, tra cui novantaquattro manifesti di compagnie italiane e straniere dalla seconda metà dell’Ottocento agli anni Settanta del Secolo scorso, centoventi targhe incendio e quaranta preziosi testi antichi, tra cui il manoscritto quattrocentesco di San Bernardino, e ventisei polizze assicurative dalla metà del Trecento al Novecento. Tutti i reperti provengono dalla Fondazione Mansutti di Milano, che conserva una collezione specialistica, unica al mondo, sulla storia dell’assicurazione. La Fondazione Mansutti, infatti, si prefigge di diffondere la conoscenza del fenomeno assicurativo illustrando la storia delle sue nobili radici e mettendo a disposizione del pubblico raccolte archivistiche e museali che ne documentano l’evoluzione, questo nuovo evento espositivo posside le caratteristiche per bissare il successo ottenuto nel 2016 con la mostra “Scacco al rischio” di Palazzo Sormani a Milano.

Un’esposizione di grande interesse sul piano storico e dell’attualità, ma anche su quello artistico e della comunicazione pubblicitaria, sono diverse le chiavi di lettura di una mostra rivolta sia a chi segue i temi della storia e dell’economia, sia al grande pubblico che potrà addentrarsi, in modo piacevole e divertente, in un mondo spesso poco conosciuto, partendo dalle origini per arrivare ai giorni nostri, fino a prefigurarne sviluppi futuri.

Il percorso segue due temi ben definiti: nel primo viene analizzato lo sviluppo dell’assicurazione – fenomeno socioeconomico nato in Italia a metà del Trecento, grazie all’intuizione di mercanti fiorentini e genovesi che portò alla creazione del “contratto assicurativo” – e la mostra si apre proprio con la polizza di assicurazione più antica a noi pervenuta, stilata da un notaio genovese il 18 febbraio 1343, proveniente dall’Archivio di Stato di Genova. Le Curatrici entrano nel dettaglio e spiegano; “A quel tempo il trasporto delle merci via mare poteva comportare numerosi rischi dovuti alla lunghezza del viaggio, alla scarsità di strumenti di navigazione, all’impossibilità di prevedere con sufficiente anticipo l’arrivo di una tempesta e – ultimo, ma non meno importante – alla presenza di pirati e corsari che intercettavano le rotte mercantili; uno o più fattori potevano quindi causare l’affondamento della nave o la perdita del prezioso carico.

Ecco perché i mercanti, per garantire un più sicuro sviluppo dei loro commerci, hanno per così dire “inventato” l’assicurazione: un nuovo strumento contrattuale con il quale era possibile ripartire i rischi di queste spedizioni e, in particolare, trasferire il rischio dall’assicurato all’assicuratore: il mercante che aveva bisogno di assicurare la propria merce (quindi l’assicurato) si rivolgeva a uno o più mercanti (in questo caso gli assicuratori) che si assumevano – tramite la stipula di questo contratto (polizza) – l’impegno a risarcire – dietro un compenso anticipato che oggi chiamiamo “premio” – l’eventuale danno economico (sinistro) provocato da eventi imprevisti o aleatori.
L’assicurazione nasce così come forma di protezione dai rischi del mare.


La seconda parte della mostra segue l’evoluzione stilistica della grafica pubblicitaria assicurativa, attraverso manifesti, stampati nell’arco di oltre un secolo, dalla seconda metà dell’Ottocento alla prima metà del secolo scorso. Le compagnie assicurative non rimasero indifferenti a questa nuova forma di comunicazione pubblicitaria al punto che incaricarono alcuni dei più famosi artisti dell’epoca di reclamizzare i loro prodotti. Ricca e inedita la selezione di manifesti proposti, creati da cartellonisti e artisti di talento e fama, quali Umberto Boccioni, Adolf Hohenstein, Marcello Dudovich, Leopoldo Metlicovitz, Federico Seneca, Erberto Carboni.

Tra i reperti rari spicca il manoscritto in pergamena originale di San Bernardino da Siena del 1470, De contractibus et usuris, nel quale, pur riconoscendo l’importanza dei commerci e la legittimità del guadagno, si cercava di definire i confini tra la liceità dell’assicurazione e i pericoli dell’usura a essa connessi.

Tra le curiosità del percorso espositivo anche quella che Marilyn Monroe stipulò contro il rischio d’incidenti automobilistici pochi mesi prima della sua morte. Molto singolare appare invevece la polizza sulla vita sottoscritta nel 1959 da Giovanni Battista Montini (futuro papa Paolo VI, proclamato Santo l’anno scorso) con cui la compagnia, in caso di morte del Cardinale in qualsiasi epoca dovesse avvenire, si impegnava a pagare agli eredi il capitale di un milione di Lire.

Interessante lo spazio coonclusivo dedicato al futuro dell’assicurazione, così come lo immagina la Fondazione Mansutti e con un omaggio dell’artista Ugo Nespolo al matematico Jakob Bernoulli e alla legge dei grandi numeri.

Accompagna la mostra il volume “I manifesti e l’assicurazione. Cento anni di pubblicità” (Silvana editoriale) illustrato da centotrenta manifesti della Fondazione Mansutti con in copertina la fantastica immagine del 1924 realizzata dal parmigiano Erberto Carboni per la Compagnia Cremonese.

Didascalie immagini

  1. Manifesto della compagnia italiana L’Ancora, ca. 1910
  2. Polizza (fronte) emessa nel 1951 dalla compagnia cubana El Globo con cui Ernest Hemingway aveva assicurato contro l’incendio e i
    cicloni la sua casa all’Havana, acquistata nel 1939 per 12.500 dollari e denominata Finca La Vigìa
  3. Polizza (retro) emessa nel 1951 da El Globo 
  4. Manifesto della compagnia belga La Contemporaine, Bruxelles, ca. 1900
  5. Frontespizio del Libro del consolato … con la gionta delle ordinationi sopra legni armati e sicurtà, Venezia, 1549
  6. Incisione con galeone veneziano in Alexandre Saverien, Dizionario istorico, teorico, e pratico di marina, Venezia, 1769
  7. Frontespizio del primo trattato a stampa sulle assicurazioni del portoghese Pietro Santerna, Venezia, 1552
  8. Manifesto di U. Boccioni per la compagnia svizzera Helvetia, Milano, ca. 1914
  9. De contractibus et usuris di S. Bernardino da Siena, manoscritto membranaceo della seconda metà del XV sec.
  10. Polizza emessa nel 1962 dalla compagnia americana The Travelers a copertura dei danni arrecati a terzi, persone o cose, dall’uso di qualsiasi tipo di autovettura presa a noleggio dall’attrice Marilyn Monroe
  11. Polizza della compagnia italiana Fondiaria Vita emessa nel 1959 a favore del Cardinale Giovanni Battista Montini, futuro Papa Paolo VI

In copertina 
un particolare del Manifesto di Erberto Carboni
per la compagnia italiana La Cremonese, Parma, 1924

Orari:
dal martedì alla domenica
dalle 10.30 alle 17.30

Dove e quando

Evento: APE PARMA MUSEO – Via Farini, 32/a –
  • Fino al: – 15 January, 2020