Nell’annuale discorso sullo stato dell’Unione, pronunciato il 6 gennaio 1941 davanti al Congresso degli Stati Uniti, il presidente Franklin Delano Roosevelt espresse l’idea delle Quattro Libertà che successivamente, per estensione, è andata storicamente a definire una specifica dottrina politica nella sua interezza. Amatissimo dall’intera Nazione – unico presidente nella storia degli Stati Uniti rieletto per quattro mandati consecutivi – Roosevelt, preoccupato dall’avanzata nazista in Europa e dal crescente espandersi dell’impero nipponico in Asia, con il suo discorso preparava la pubblica opinione statunitense all’intervento nella Seconda Guerra Mondiale, seguito all’attacco giapponese a Pearl Harbor del 7 dicembre 1941.

Nel riassumere i valori più alti della democrazia, il padre del New Deal inserì tra i diritti fondamentali di ogni uomo – sette anni prima che la Dichiarazione Universale fosse promulgata – la libertà di espressione, la libertà di praticare il proprio credo religioso, il diritto a un livello di vita dignitoso e la libertà dalla paura di aggressione da parte di forze nemiche. Valori poi adottati tra i fondamenti che portarono alla nascita dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU). Norman Rockwell realizzò quattro tele, per altrettante copertine del Saturday Evening Post pubblicate tra febbraio e marzo 1943, che dettero spessore narrativo e concreta incarnazione visiva a questi concetti.

In vista del 75° anniversario – tra due anni – della fine dell’ultimo conflitto mondiale, il Museo Norman Rockwell di Stockbridge – Massachusetts ha organizzato la mostra itinerante Rockwell, Roosevelt & The Four Freedoms in corso fino al prossimo 2 settembre alla Historical Society di New York; prima tappa del tour che prevede l’allestimento in altre cinque città degli Stati Uniti e al Mémorial Musée di Cael – Normandia, per poi concludersi a Stockbridge nella casa-studio dell’artista nell’autunno 2020. La mostra è curata da Stephanie Haboush Plunkett, vicedirettore del Museo Rockwell, insieme al professor James J. Kimble della Seton Hall University con il coordinamento di Wendy Ikemoto per l’esposizione newyorkese.

Rockwell, Roosevelt & The Four Freedoms è strutturata in cinque sezioni tematiche che presentano anche altri lavori di Rockwell sul tema dei diritti civili, messi in dialogo con opere di artisti suoi contemporanei che hanno affrontato analoghi soggetti. La prima sezione The war generation ricostruisce il contesto storico in cui Roosevelt pronunciò il famoso discorso – con fotografie, documenti e materiale multimediale, come filmati e trasmissioni radiofoniche – segnato dalla sfida di portare il Paese fuori dalla Grande Depressione che il presidente, eletto per la prima volta nel 1933, si trovò ad affrontare fin dall’inizio del suo mandato.

La seconda sezione FDR’s Freedoms espone opere che furono utilizzate anche a supporto dell’idea di intervento degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale, mentre nella terza sezione Artistic Response to the Four Freedoms Ideals sono esposti i frutti dell’invito a promuovere gli ideali enunciati dal presidente Roosevelt: illustrazioni, poster e materiali di propaganda firmati dall’illustratore Arthur Szyk, ma anche da esponenti di spicco di quello che fu poi definito ‘Realismo Sociale’ come Ben Shahn, Boris Artzybasheff e Mead Schaeffer.
Lo stesso Norman Rockwell portò in giro per gli Stati Uniti le sue tele – protagoniste della quarta sezione Rockwell’s Four Freedoms – negli spettacoli di raccolta fondi a supporto dello sforzo bellico.

Nella quinta e ultima, straordinaria, sezione della mostra Freedom’s Legacy è possibile ammirare capolavori di Norman Rockwell che raccontano la lotta per la libertà, con il difficile cammino per l’affermazione dei diritti civili, negli anni del secondo dopoguerra: il cartone per un’opera mai realizzata per le Nazioni Unite con oltre cinquanta figure a rappresentare i popoli di tutto il mondo, poi parzialmente confluito in Golden Rule (1961), The problem we all live with (1963) ispirato alla storia di Ruby Bridges prima bambina nera integrata in una scuola elementare di New Orleans e Murder in Mississippi (1965) che ricorda l’uccisione di tre attivisti – Michael Schwerner, Andrew Goodman e James Chaney – che si battevano nel sud ancora razzista per dare concretezza a libertà tali solo sulla carta.

In generale l’opera di Norman Rockwell, e in particolare una mostra come questa nata con l’intento di tramandare valori morali sempre validi, dà forma sulla tela a un ideale da incarnare, un’idea alta della società volta al bene che forse non è mai esistita davvero, la nostra parte migliore verso cui dobbiamo tendere senza mai abbassare la guardia, contro i fascismi sempre pronti a rialzare la testa dalla polvere.

Didascalie immagini

  1. Il presidente Franklin Delano Roosevelt (fonte) / Artista sconosciuto, Poster Quattro Libertà, Pennsylvania Library Association, 1941  – foto © Library of Congress / J.C. Leyendecker, Maschera antigas 1940 – © 1939 SEPS: Curtis Publishing, Indianapolis, Indiana.
  2. Norman Rockwell, Four Freedoms, 1943, assemblaggio di quattro illustrazioni per le copertine del Saturday Evening Post, Febbraio-Marzo 1943, collezione Norman Rockwell Museum
    © SEPS: Curtis Licensing, Indianapolis, Indiana. Tutti i diritti riservati
  3. Norman Rockwell, Rosie the Riveter, 1943, olio su tela, 132 x 101 cm, copertina per il Saturday Evening Post, 29 Maggio 1943, collezione Crystal Bridges Museum of American Art, Bentonville, Arkansas, 2007.178 © SEPS: Curtis Licensing, Indianapolis, Indiana. Tutti i diritti riservati
  4. Norman Rockwell, The problem we all live with, 1963, olio su tela, 92 x 147 cm, illustrazione per Look, 14 Gennaio 1964, collezione Norman Rockwell Museum
  5. Norman Rockwell, Murder in Mississippi, 1965, olio su tela, 135 x 107 cm, dipinto come illustrazione finale per “Southern Justice” di Charles Morgan Jr., Look, 29 Giugno 1965, collezione Norman Rockwell Museum
    © Norman Rockwell Family Agency. Tutti i diritti riservati
  6. Norman Rockwell, United Nations, 1953, matita e carboncino su carta, 69 x 187 cm, studio per un’illustrazione mai completata, collezione Norman Rockwell Museum. Tutti I diritti riservati / Norman Rockwell, Golden Rule, 1961, olio su tela, 113 x 100 cm, copertina per il Saturday Evening Post, 1 Aprile 1961, collezione Norman Rockwell Museum © SEPS: Curtis Licensing, Indianapolis, Indiana. Tutti I diritti riservati

IN COPERTINA
Norman Rockwell (1894–1978) The Right To Know, 1968, olio su tela, 74 x 137 cm, illustrazione per Look, 20 Agosto 1968, Collezione privata
© Norman Rockwell Family Agency. Tutti i diritti riservati
[particolare]

Calendario dell’esposizione

Rockwell, Roosevelt & The Four Freedoms

Dal 25 maggio al 2 settembre 2018:
New York Historical Society
170 Central Park West at Richard Gilder Way (77th Street)
New York, Stato di New York 10024
USA

Dal 13 ottobre 2018 al 13 gennaio 2019:
The Henry Ford Museum
20900 Oakwood Blvd.
Dearborn, Michigan 48124-5029
USA

Dal 9 febbraio al 29 aprile 2019:
The George Washington University Museum and The Textile Museum
701 21st Street, NW
Washington, DC 20052
USA

Dal 4 giugno al 27 ottobre 2019:
Le Mémorial de Caen
Esplanade Général Eisenhower – CS 55026
14050 Caen Cedex 4
Francia

Dal 15 dicembre 2019 al 22 marzo 2020:
Museum of Fine Arts Houston
1001 Bissonnet
Houston, Texas 77005
USA

Autunno 2020:
Norman Rockwell Museum
9 Glendale Rd / Rte 183
Stockbridge, Massachusets 01262
USA

Dove e quando

Evento: Rockwell, Roosevelt & The Four Freedoms
  • Fino al: – 01 September, 2018
  • Sito web