A Milano, nell’Appartamento dei Principi di Palazzo Reale prosegue, fino al 15 settembre, il racconto di Ugo Nespolo, pittore, pubblicitario e critico d’arte nelle sue multiformi evoluzioni.
Articolata come un viaggio, la grande mostra presenta oltre duecento opere che ne esemplificano la multiforme ricerca creativa con una attenzione particolare per i materiali: dal legno ai metalli, dalle ceramiche ai vetri.

Curata da Maurizio Ferraris – promossa e prodotta dal Comune di Milano e realizzata grazie a Fondazione Bracco, main sponsor del progetto, con il supporto organizzativo di Skira, editore del catalogo – focalizza sul costante senso d’insofferenza verso gli obblighi del conformismo creativo e critico. Nespolo, classe, 1941, ha dato vita a una figura d’artista unica e originale fatta di cultura e di ironia, mescolando abilmente l’alto e il basso del suo “fare” artistico e portando avanti una costante e seria riflessione attraverso la vivacità della scena italiana, la sua interdisciplinarietà, la sua capacità di contaminarsi e di contaminare, diventando spesso modello, e talvolta avanguardia, per gli artisti di tutto il mondo.

Risalgono agli anni Sessanta i suoi primi lavori presentati da Pierre Restany alla Galleria Schwarz di Milano, che annoverava fra i suoi artisti Duchamp, Picabia, Schwitters, Arman e Baj, con cui Nespolo intratterrà una lunga amicizia. Fonda l’Istituto Patafisico Ticinese e il proprio diploma gli fu firmato da Raymond Queneau. Queste prime opere anticiperanno il movimento dell’Arte Povera fondato da Germano Celant (le cui prime mostre vedranno infatti la partecipazione di Nespolo). Del periodo sono Molotov, Condizionale, Power Violence, Radio, Semplicissimo e molti lavori Senza titolo, assemblaggi ad alto tasso di creatività fatti di vimini, formica, legno, colle, acciaio, ferro, carta, cui si accompagnano una ventina di Studi per opere Schwarz in tecnica mista su carta e otto Tavole di Pastore, stampe su carta da spolvero dalle forme geometriche.

In quegli stessi anni nasce la tecnica dei “puzzles” che del lavoro di Nespolo diventeranno ben presto la più riconoscibile cifra distintiva. L’artista ritaglia e rifila pezzi sagomati di legno, incastrati e fatti combaciare fra di loro per comporre figure dai contorni irregolari: tessere perlopiù monocromatiche, che danno vita alla combinazione di inedite immagini policrome.

Precoce anche la passione per il cinema e con Mario Schifano darà vita al Cinema degli Artisti, ispirato al New American Cinema che Nespolo conosce tramite Jonas Mekas, Andy Warhol, Yōko Ono, P. Adams Sitney. Tra il 1967 e il 1968 realizza film come Grazie Mamma Kodak, La galante avventura del cavaliere dal lieto volto, Le gote in fiamme, Neonmerzare, Buongiorno Michelangelo, Boettinbianchenero, Tucci-Ucci, che hanno come protagonisti gli amici Enrico Baj, Lucio Fontana, Mario Merz, Michelangelo Pistoletto, Alighiero Boetti.

Sarà invece Fernanda Pivano a introdurre Nespolo fra gli esponenti  della beat generation, Jack Kerouac e Allen Ginsberg (protagonista del film A. G. nel 1968). A Parigi, invece, incontra Man Ray, che gli darà un testo da utilizzare per il film Revolving Doors del 1982. Esperienza, quella del cinema, che dura nel tempo dando luogo a importanti retrospettive a lui dedicate da Musei, Gallerie, Fondazioni ed istituzioni culturali in America, Europa e Asia fino al Beaubourg di Parigi con la rassegna del 1984 intitolata Le cinéma diagonal, dove viene anche presentato, nel 2001, Film/a/To, sceneggiato e interpretato da Edoardo Sanguineti. In mostra sono esposti vari fotogrammi e manifesti di film, ideati e disegnati dall’artista anche per le proiezioni in musei internazionali quali Londra, Berlino, Bucarest, Shanghai.

Gli anni Settanta e Ottanta vedranno Nespolo ampliare ulteriormente la scelta dei materiali innovando così le forme dei suoi lavori: Fuga in avanti è uno stivale rovesciato in legno e cuoio; Gentlemen’s Agreement un particolare porta-cappelli; Ipotesi dialettica sono animali in cartapesta dipinta, ma anche fotografie dell’artista che salta nel vuoto, Les mains pleines una scultura in legno e alabastro, Tranche de vie un grande ventaglio in legno, madreperla e argento; Nesporama, un coloratissimo smalto su legno; Adesso avete voi, Barbe posticce, Con i vostri mostri sacri e Grande conto, particolarissimi acrilici su legno.

Tra il 1973 e il 1985 Nespolo è volato a New York dove si afferma la pop art – guardata con interesse, ma senza trascurare la tradizione delle avanguardie europee, dal Futurismo al Dada: Depero – gli offre così il modello di un’arte ludica, pienamente inserita nel contesto della vita quotidiana. Del periodo sono i quadri: Fuga da New York, Quando la città dorme, Soft New York e la serie Vetrine di New York. Artista che sente l’esigenza di “contaminarsi” in mezzo alla gente adattando l’arte alle sue esigenze, per farla entrare nei circuiti dell’esistenza quotidiana.

Nasce così l’attenzione per il design e la pratica assidua di un’arte applicata, che lo ha portato a cimentarsi nei settori più diversi, dall’abbigliamento all’arredamento, dalle copertine di libri e di dischi alla grafica pubblicitaria (le campagne dedicate, fra cui la Richard Ginori di cui è stato il direttore artistico): fondamentale risulta la creazione di manifesti dedicati a importanti eventi culturali e sportivi, da Azzurra ai Mondiali di Calcio e al Giro d’Italia. in mostra molti di quei manufatti, ma anche i prototipi di mobili colorati, modelli di fontane pubbliche, set di tazzine e servizi di piatti, orologi, accendini e modelli di moto.

Nespolo è stato anche autore di celebri scenografie e costumi per il teatro – come la Turandot di Busoni, il Don Chisciotte di Paisiello e l’Elisir d’amore di Donizetti, la Butterfly di Giacomo Puccini – in mostra si trovano vari bozzetti in modelli acrilici su legno e disegni a tecnica mista su carta. Vi sono anche maioliche dipinte, foglie oro su legno, un’enorme opera polimaterica abitabile, sculture in vetro, opere dedicate a temi chiave come i Numeri e le Lettere, bronzi dipinti e sculture in bronzo come Lavorare, lavorare, lavorare, preferisco il rumore del mare, di cui realizza nel 1999 una scultura alta dieci metri in acciaio dipinto per il Comune di San Benedetto del Tronto. Infine, opere realizzate con materiali preziosi in omaggio alla capacità esecutiva, libri d’artista. 

Un autentico protagonista di una ininterrotta e straordinaria esperienza di arte e vita. Un percorso dunque estremamente lineare fatto di eclettismo e di ricerca di un personaggio che insieme alla dimensione culturale rivendica con le sue opere un ruolo autonomo, originale, popolare e per questo “fuori dal coro”.

Didascalie immagini opere Ugo Nespolo

  1. Condizionale, 1967
    Due elementi in formica 36 x 36 x 36 cm, nastro in gomma lunghezza variabile, larghezza 24 cm
  2. Molotov, 1968
    Galleria Il Punto, Torino, Legno e bottiglie, 600 x 200 x 150 cm
  3. Verità e menzogna, un’alternativa logica, 1969
    Eliografia e custodia acciaio, h 42,2 x diam 8,5, disegno 200 cm
  4. Ipotesi e dialettica, 1973
    Cartapesta dipinta
  5. Andy Dandy, 1973
    Acrilici e nitro su legno, 182 x 153 cm
  6. Window poem, 1984
    Acrilici su legno, 170 x 220 cm
  7. Turandot di Ferruccio Busoni,
    scene e costumi, 1986
    Acrilici su legno, bozzetto per scenografia
  8. Frammento problematico, 1989
    Acrilici su legno modellato, 193 x 85 cm
  9. Letteratura, 1989
    Maiolica dipinta, 35 x diam 50 cm
  10. La fontana malata, 1996
    Acrilici su legno modellato,150 x diam 120 cm

In copertina un particolare della locandina della mostra

Dove e quando

  • Fino al: – 15 September, 2019