Tra gli eventi collaterali della mostra Mauro Bolognini | Un nouveau regard – il cinema, il teatro e le arti che la città di Pistoia ha dedicato al suo illustre cittadino in occasione del primo centenario dalla nascita, sotto il titolo Dietro le quinte, una serie di incontri indaga le molteplici attività del grande intellettuale toscano da vari punti di vista; il primo di questi interventi ha visto il critico Gianni Canova, rettore della Libera Università di Lingue e Comunicazione, raccontare il Cinema di Mauro Bolognini, troppo spesso dimenticato.

Artefice dell’iniziazione all’arte cinematografica del sodale Pier Paolo Pasolini, Bolognini resta sempre poco celebrato rispetto ad amici e colleghi come Fellini, Visconti, De Sica, Germi, Rossellini… e secondo Gianni Canova ci sono almeno tre motivazioni possibili per spiegare tale colpevole dimenticanza; prima di tutto in Italia il cinema predilige da sempre gli estremi e Bolognini è colpevole, unico con alcuni titoli di Michelangelo Antonioni, di aver raccontato con lucidità la borghesia, quella classe media che aspira a essere dirigente.

Per analogo pregiudizio la critica ha sempre celebrato il cinema d’autore e quello di genere, bollando con valenza negativa quello popolare medio – che non significa affatto mediocre – portato avanti da Bolognini con estrema libertà, rendendo difficile ogni incasellamento o catalogazione. Infine, forse è questa la colpa più grande, ha attirato l’accanirsi della censura, rappresentando il rapporto uomo donna spesso con il femminile soggetto desiderante che riduce il maschile a oggetto: inaccettabile per l’Italia retriva di allora.

Il Cinema di Mauro Bolognini è popolato di donne forti, figure emotivamente indipendenti che rivendicano istanze nei confronti dei maschi sempre inevitabilmente inadeguati e perciò, per questa loro incapacità ad azioni concrete, gettati via come inutili oggetti. Un attacco all’italica virilità che non gli fu mai perdonato, criticato come l’essenza antinaturalistica del suo fare Arte cinematografica. Consapevole del valore della settima arte come mezzo per dare forma al mondo, Bolognini ne costruiva il senso attraverso le immagini.

Tra le sequenze mostrate da Gianni Canova quella straordinaria della seduzione – situazione rischiosa per chiunque da mettere in scena, per il pericolo di scivolare nel ridicolo – nel film La corruzione del 1963, in cui con un abile gioco di specchi il cineasta mostra insieme sullo schermo lo sguardo del giovane Jacques Perrin irretito dai sensi e l’oggetto del suo desiderio, incarnato da una Rosanna Schiaffino – che all’epoca si attirò addosso aspre polemiche e gli strali del Vaticano – in un raffinato campo e controcampo nella stessa inquadratura.

Nel ribadire come l’Arte cinematografica sia essenzialmente una ricerca per la costruzione di forme visive che sappiano narrare esclusivamente attraverso il potere delle immagini – non a caso altri nomi citati dal critico lombardo sono stati quelli di Kubrick e Hitchcock, capaci rispettivamente di far recitare un monolite e di dare forma tangibile a un’astrazione come il sentimento del sospetto – l’opera di Bolognini andrebbe fatta studiare a quei registi che oggi pensano sia sufficiente pedinare i personaggi con la macchina da presa.

Sottolineando la sensibilità pittorica delle immagini di Bolognini in film come La Viaccia, che esplicita il debito verso i pittori macchiaioli e in particolare Telemaco Signorini, come intento evocativo privo di quella inclinazione al tableau vivant di Pier Paolo Pasolini, Canova ha parlato anche del tempo cinematografico, diverso dalla realtà, accelerato o rallentato secondo le esigenze, che lavora dentro l’inconscio e della perfezione di scene come il finale de Il bell’Antonio che riesce a esprimere situazioni complesse in un’unica immagine.

I prossimi appuntamenti in programma il 4 e il 18 febbraio prevedono incontri con altri ospiti, tra cui nomi importanti come Raina Kabaivanska e Ottavia Piccolo che con Mauro Bolognini hanno lavorato a lungo, buone  occasioni per poter visitare la mostra – divisa tra Palazzo Buontalenti e Antico Palazzo dei Vescovi – che resterà ancora aperta al pubblico fino a domenica 26 febbraio.

Dettagli

Didascalie immagini

  1. Locandina della mostra Mauro Bolognini | Un nouveau regard – il cinema, il teatro e le arti con quella della serie di incontri collaterali denominata Dietro le quinte
  2. Gianni Canova durante l’incontro mentre parla del film La giornata balorda (1960) – foto © Andrea Mancaniello / Mauro Bolognini sul set di Arabella (1967)
  3. La scandalosa predominanza della femminilità sull’inadeguatezza virile palese anche sui manifesti
  4. Mauro Bolognini e il sodale Pier Paolo Pasolini / L’essenza pittorica del Cinema di Bolognini: Artisti toscani alla caserma Modena (1885) olio su tela di Ferdinando Buonamici, prestito dalla Galleria degli Uffizi esposto in mostra, e un fotogramma di Metello (1970)
  5. Jacques Perrin e Rosanna Schiaffino nella sequenza della seduzione in La corruzione (1963)
  6. L’essenza pittorica del Cinema di Bolognini: la sequenza del corteo funebre in Metello (1970) e I funerali dell’anarchico Galli (1910-1911) di Carlo Carrà, olio su tela, cm 198,7×259,1 – MOMA Museum of Modern Art, New York, (fonte)
  7. L’essenza pittorica del Cinema di Bolognini: La Viaccia (1961) e La toilette del mattino (1898) olio su tela di Telemaco Signorini, cm 120×176, collezione privata (fonte)
  8. Marcello Mastroianni nella sequenza finale de Il bell’Antonio (1960)

IN COPERTINA

Allestimento mostra: i costumi di Piero Tosi per l’opera La vedova allegra (1985) realizzati dalla celebre sartoria Tirelli
foto © Andrea Mancaniello

Orari:

da mercoledì a domenica dalle 10:00 alle 19:00
chiuso lunedì e martedì

MAURO BOLOGNINI | UN NOUVEAU REGARD
Il cinema, il teatro e le arti

a cura di Andrea Baldinotti, Vincenzo Farinella, Monica Preti, Luca Scarlini

10 novembre 2022 / 26 febbraio 2023

Sito web: https://www.pistoiamusei.it/mostra/mauro-bolognini-un-nouveau-regard/

Dove e quando

Evento: Mauro Bolognini | Un nouveau regard - il cinema, il teatro e le arti

Indirizzo: Antico Palazzo dei Vescovi, Piazza Duomo, 3 - Pistoia / Palazzo Buontalenti, Via de' Rossi, 7 - Pistoia
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Fino al: 26 Febbraio, 2023