“Così … porremo fine alla Seconda Parte di queste Vite,
terminando in Luca come in quella persona che col
fondamento del disegno e delli ignudi particolarmente,
e con la grazia della invenzione e disposizione delle
istorie, aprì alla maggior parte delli artefici la via
all’ultima perfezzione dell’arte”
(Giorgio Vasari, 1568)
Palazzo Casali ospita fino all’8 ottobre la mostra celebrativa dei cinquecento anni dalla morte di Luca d’Egidio di Ventura, o Luca da Cortona, che torna così protagonista nella sua città natale a cui fu sempre legato rivestendo anche numerosi incarichi pubblici nonostante i viaggi e la ripetuta lontananza. Protagonista del Rinascimento nato (1450) e scomparso nella cittadina toscana, personalità di primo piano per lo sviluppo dell’arte italiana, ha aperto la via ai grandi maestri del tempo, Raffaello e Michelangelo – come sottolinea Tom Henry, curatore della mostra, tra i massimi studiosi dell’artista – grazie alla forza del suo colorismo e delle sue teatrali narrazioni.

Sono state riunite per l’occasione una trentina di opere pittoriche dell’artista provenienti da prestigiosi musei italiani ed esteri, compresi importanti prestiti da collezioni private, anche da oltreoceano per una visione completa del percorso pittorico del Maestro cortonese; visita arricchita, già solo recandosi in città, da altre dodici opere di Signorelli e bottega lasciate nelle chiese e nei musei cittadini. Il risultato è la connotazione dell’artista tra i punti di forza dell’offerta culturale del Centro Italia e della Toscana in particolare.

Tante sono le novità scientifiche che l’esposizione proporrà, come la ricomposizione per quanto ancora possibile della Pala di Matelica, realizzata nel 1504-1505 per la chiesa di Sant’Agostino, smembrata e dispersa nel mondo a metà del Diciottesimo secolo, o la presenza di due pannelli con la Nascita e Il miracolo di San Nicola (1508 – 1510 c.), che tornano per la prima volta in Italia dagli Stati Uniti d’America (Atlanta); ancora il ricongiungimento, mai riuscito in epoca moderna, della tavola centrale del Polittico della chiesa di Santa Lucia a Montepulciano raffigurante la Madonna e il Bambino in trono, con la relativa predella composta da tre pannelli, in prestito dagli Uffizi.

Da segnalare i restauri e gli interventi di pulitura realizzati per la mostra, che permettono di vedere per la prima volta alcuni capolavori nello splendore dei colori ritrovati. Tra i principali restauri quello sul tondo del Musée Jacquemart-André di Parigi Madonna col Bambino, San Giovanni Battista e un pastore (?) del 1491 – 1494 circa, opera di assoluta forza espressiva, il restauro del dipinto da collezione privata inglese – parte della Pala Matelica – raffigurante quattro figure in piedi, eccezionale per la qualità emersa con i personaggi dipinti con smalti traslucidi rossi e verdi su oro e soprattutto l’atteso restauro del tondo conservato al Maec di Cortona Madonna col Bambino e i santi Michele, Vincenzo, Margherita di Cortona e Marco che unisce simboli religiosi e laici nel nome della città.

Insieme al catalogo edito da Skira, la guida degli “Itinerari di Signorelli” – sia nella città, in particolare al Museo Diocesano e nella chiesa di San Niccolò, sia nelle località tosco umbre custodi di importanti testimonianze del Maestro – promossi dagli organizzatori come momento fondamentale di completamento dell’esposizione.