Luigi Magnani (Reggio nell’Emilia, 29 gennaio 1906 – Mamiano, 15 novembre 1984), fra i maggiori collezionisti di opere d’arte, nella sua casa delle meraviglie realizzò una sorta di pantheon dei grandi artisti di ogni epoca, un tempio che si andò animando lentamente con l’acquisizione di dipinti e arredi unici, dai Morandi e i fondi oro degli inizi, poi Tiziano, Goya, Monet, Renoir e al Canova degli ultimi anni della sua vita, in un processo di identificazione spirituale con le opere che giungevano ad abitare la sua dimora come scena della sua vita intellettuale.
Il prossimo 12 settembre, la Fondazione Magnani-Rocca, col titolo “L’ultimo romantico”, proporrà un ricco omaggio espositivo al suo Fondatore proprio nella dimora che Magnani trasformò in casa-museo, la ‘Villa dei Capolavori’ a Mamiano di Traversetolo, nel parmense.
Uomo di cultura tra i grandi della sua epoca, Magnani può essere legittimamente assunto a testimone di ‘Parma Capitale Italiana della Cultura 2020’, sotto la cui egida la mostra si svolge.
Con oltre cento opere provenienti da celebri musei e prestigiose collezioni, nei saloni destinati alle mostre temporanee – in parallelo alla sua raccolta d’arte permanente, allestita nei saloni storici della Villa – si delinea la figura di un uomo che amava il dialogo tra la pittura, la musica, la letteratura, attraverso gli interessi ai quali si appassionò e le personalità che frequentò.
Intellettuale nella cultura italiana del Novecento, frequentatore dei più esclusivi salotti del suo tempo, fu tra i fondatori di Italia Nostra e l’’esposizione, curata da Stefano Roffi e Mauro Carrera, presenterà dipinti, ritratti, autoritratti e documenti autografi dei celeberrimi artisti, critici, musicisti, letterati, registi, aristocratici e capitani d’industria frequentati da Magnani; da Bernard Berenson a Margaret, sorella della regina d’Inghilterra, da Eugenio Montale allo stesso Giorgio Morandi.
Oltre a omaggi pittorici alla passione per la musica di Magnani, resi dai più grandi artisti italiani del Novecento, da Severini a de Chirico a Guttuso a Pistoletto.
Importanti strumenti musicali antichi e i segreti della Villa svelati eccezionalmente al pubblico. Infine, il sogno di altri ‘capolavori assoluti’ inseguiti, ma non conquistati che, in occasione dell’evento espositivo, raggiungeranno la Villa dei Capolavori. Primo fra tutti Il cavaliere in rosa di Giovan Battista Moroni, capolavoro cinquecentesco, gemma di Palazzo Moroni a Bergamo, che, dopo la Frick Collection di New York, sarà esposto per tutta la durata della mostra.
Quella che ora è chiamata ‘Villa dei Capolavori’ è tuttora abitata dallo spirito della bellezza e mostra ancora purezza e forma sublimi, così come la volle Magnani, del quale rappresenta il compiuto autoritratto, come lo è per Peggy Guggenheim la collezione conservata a Venezia.
Nella Villa si è realizzato un ‘museo dell’anima’ in cui quadri dei grandi maestri del passato, accanto ad arredi del primo Ottocento, raccontano di sé e della vita di chi li ha raccolti e custoditi, in dialettica con alcune delle opere simbolo della contemporaneità.
Attraverso le cose tornano a vivere gli incontri memorabili e le conversazioni finissime che lì ebbero luogo, quando insieme a Magnani, davanti a un piatto fumante di pasta, Morandi e Arcangeli trovavano magicamente argomenti di condivisione poco tempo prima della clamorosa rottura fra il pittore e il critico, o quando Ungaretti, dopo una passeggiata nel parco, lasciava una poesia per l’amico Luigi, o ancora quando Guttuso festeggiava il Capodanno nella Villa omaggiando Magnani con la carnalità delle sue opere. L’élite culturale e aristocratica europea è passata per questi saloni, ha commentato un dipinto, ha ascoltato gli affascinanti racconti del padrone di casa, mentre le note di Mozart facevano da contrappunto ai capolavori dei celeberrimi maestri antichi e contemporanei, testimoni della grande storia d’Europa.
Se tutto questo non bastasse, un solo dipinto merita il viaggio, il grande quadro di Francisco Goya La famiglia dell’infante don Luis (1783-1784), forse il ritratto di corte più rivoluzionario di tutta la storia della pittura.
Eccezionali sono anche le tre Madonne col Bambino di Filippo Lippi, Albrecht Dürer, Domenico Beccafumi, dipinte a cinquant’anni l’una dall’altra; altre opere imperdibili di Ghirlandaio, Carpaccio, Rubens, Van Dyck, Tiepolo, Füssli. Unici sono Stimmate di San Francesco di Gentile da Fabriano e Sacra conversazione di Tiziano (1513).
La magnificenza dei capolavori pittorici si traduce in scultura nella Tersicore di Canova e nelle due figure femminili di Bartolini.
Il nucleo contemporaneo è dominato dalle ben cinquanta opere di Giorgio Morandi, riunite durante la vita del pittore all’interno di un rapporto di stima e di amicizia con Magnani. Altro pittore emiliano presente nella collezione è Filippo de Pisis, con un gruppo di dipinti intensi e drammatici. Tra le altre opere di artisti italiani spiccano una Danseuse futurista di Gino Severini, una piazza metafisica di Giorgio de Chirico, alcuni lavori di Renato Guttuso e considerevoli sculture di Giacomo Manzù e Leoncillo. Importantissimo anche il Sacco di Alberto Burri del 1954, che Magnani considerava il proprio baluardo avanguardistico. Fra i non italiani, la Villa ospita l’unica sala di opere di Paul Cézanne in Italia; incantevole è il paesaggio marino di Claude Monet e splendide le opere di Renoir, Matisse, de Staël, Fautrier, Hartung.
Capolavori che continuano a suscitare emozioni profonde, altissima espressione dell’intimo e commosso stupore dell’uomo di fronte al segreto della bellezza. Segreto che Magnani, leggendo l’amato Doctor Faustus di Thomas Mann, riconosceva nella tensione tra il prorompente impulso creativo e le inviolabili leggi strutturali dell’arte; per questo volle per la propria raccolta un’opera di Rembrandt raffigurante proprio il Doctor Faustus.
Della capacità dell’arte di conchiudere significati assoluti Magnani era convinto, come pure del suo afflato metafisico; per questo, dopo un lungo soggiorno romano dedicato all’insegnamento, si era ritirato nella sua Villa di Mamiano, fra gli amici eletti e le amate opere d’arte.
Come già per Magnani, per tutti la gioia silenziosa del posare lo sguardo su alcuni sublimi frammenti della sua vicenda umana, raccolti fino alla morte,
Il percorso della Fondazione Magnani-Rocca era stato avviato con la sua istituzione da parte di Magnani nel 1977, nel disegno di destinare le opere d’arte al godimento di tutti, nel ricordo dei propri genitori, e donando a Parma e all’Italia i suoi tesori.
L’apertura al pubblico della Villa avvenne nell’aprile 1990 e furono così svelate le opere di una raccolta quasi leggendaria appartenuta a una eclettica personalità. Magnani fu infatti scrittore, saggista, storico dell’arte, compositore, critico musicale e, con le sue ricerche e i suoi scritti su Correggio, Morandi, Mozart, Beethoven, Goethe, Stendhal, Proust, seppe, come pochi, ricongiungere le ragioni del sentimento e quelle dell’intelletto.
Accompagnerà la mostra un catalogo edito da Silvana.
Didascalie immagini
- Giovan Battista Moroni, Il cavaliere in rosa, 1560, olio su tela 216 x 123 cm
- Francisco de Goya y Lucientes, La famiglia dell’infante don Luis, 1783-84, olio su tela
- Paul Cézanne, Tasse et plat de cerises, 1890
- Claude Monet, Falaises à Pourville,soleil levant, 1897, olio su tela, 66 x 101 cm
- Henri Matisse, Odalisque sur la terrasse, 1922, acquatinta su carta
- Giorgio Morandi, Autoritratto, 1925, olio su tela
- Massimo Campigli, Violini (Concerto), 1934, olio su tela, 89 x 116,5 cm
- Filippo de Pisis, W Mozart, 1941, olio su tela, 100 x 61 cm
- Carlo Carrà, Autoritratto, 1951, olio su tela
In copertina
Luigi Magnani e la Principessa Margaret d’Inghilterra nella Villa dei Capolavori nel 1984
foto di Milton Gendel
[particolare]
Orario
dal martedì al venerdì 10-18
(la biglietteria chiude alle 17)
sabato, domenica e festivi 10-19
(la biglietteria chiude alle 18)
chiuso il lunedì
aperto anche 1° novembre e 8 dicembre lunedì 7 dicembre per il ponte
Dove e quando
Evento: Fondazione Magnani-Rocca – Mamiano di Traversetolo
- Date : 12 September, 2020 – 13 December, 2020