Un tema universale: l’Amore. Una selezione accurata di opere d’arte contemporanea, a cura di Danilo Eccher. Sono gli ingredienti principali del successo della mostra LOVE. L’arte contemporanea incontra l’amore, avuto già a Roma, nel Chiostro del Bramante, e ora rinnovato nell’edizione milanese, visitabile fino al 23 luglio, al Museo della Permanente, dove si conferma l’entusiasmo di massa. Milano, città fashion dalla vocazione fortemente contemporanea e cosmopolita, è la sede naturale per la prosecuzione di questo progetto espositivo, organizzato dal Gruppo Arthemisia e supportato dal bel catalogo Skira, che annovera la presenza di numerosi artisti italiani e internazionali fondamentali nello scenario artistico dalla seconda metà del Novecento fino ai nostri giorni, tra i quali Yayoi Kusama, Tom Wesselmann, Andy Warhol, Robert Indiana, Gilbert & George, Francesco Vezzoli, Tracey Emin, Marc Quinn, Francesco Clemente e Joana Vasconcelos, che sollecitano lo spettatore ad interrogarsi, riflettere e interagire con le opere. Le sale espositive della Permanente accolgono 39 opere che compongono uno straordinario mosaico sull’amore, tracciando un percorso artistico fortemente emotivo.
Gilbert & George Metalepsy, 2008,
Ogni artista racconta la propria visione dell’amore, ora fragile ora appassionata, ora ironica ora disperata, dando vita ad una straordinaria varietà di forme e colori scaturite da un sentimento totalizzante, che tocca le corde più profonde di ciascuno di noi. “Ogni gesto artistico, in definitiva, è un atto d’amore per l’umanità intera prima ancora che alla singola persona – commenta Emanuele Fiano, Presidente del Museo della Permanente – e questa selezione di opere dedicate espressamente all’amore è l’occasione più propizia per far tornare all’arte quanto ci ha dato”.

Dello stesso parere è anche Danilo Eccher, che nel suo testo in catalogo dichiara: “L’arte è sempre una grande dichiarazione d’amore”. E sull’identità tra arte e amore, prosegue: “Parlare d’arte è dunque sempre un parlare d’amore, anche quando questo presenta le smorfie orribili della violenza, della sopraffazione, della crudeltà. Raccontare l’amore non è dunque un compito dell’arte, è la sua essenza stessa, la sua natura, il suo scopo, il suo ultimo pensiero. Ecco quindi che una mostra d’arte non può non essere anche un’esibizione dei vestiti dell’amore, delle sue maschere, dei suoi monili, dei suoi profumi, dei suoi trucchi”.
Marc Quinn, Kiss, 2001,
La mostra affronta dunque uno dei sentimenti universalmente riconosciuti e da sempre motivo d’indagini e rappresentazioni, e ne racconta le diverse sfaccettature e le infinite declinazioni. Un amore felice, atteso, oppure incompreso, odiato, ambiguo, trasgressivo, che si snoda lungo un percorso espositivo non convenzionale, caratterizzato da input visivi e percettivi che coinvolgono fortemente il pubblico.

Richiamandosi al titolo dell’esposizione, il percorso si apre con Love, l’opera di Robert Indiana (1966-1999) ormai ben nota a ciascuno di noi, dove, tramite un quadrato di lettere, l’immagine si fa parola, invade lo spazio, si fa essenza stessa dell’arte, e al medesimo tempo diviene icona dell’amore.
Robert Indiana, a sinistra Love, 1966-1999, scultura, alluminio policromo (red and gold), 91,5x91,5x45,75 cm. AP 3/4. / a destra Amor, 1998, scultura, alluminio policromo (blue and red), 104x96,5x50,8 cm. Ed. 3/6,
Un’altra declinazione del tema è quella volutamente stereotipata e commerciale di Tom Wesselmann, che fa proprio il linguaggio della cultura di massa per dare vita ad un amore pop che non teme di sconfinare nella seduzione e nell’erotismo.
Sempre in tema di pop e di icone, una tra le opere più celebri immortala Marilyn Monroe con gli occhi serigrafici di Andy Warhol. In One Multicoloured Marilyn (Reversal Series, 1979-1986), Marilyn non rappresenta soltanto un’icona di bellezza moderna, ma è anche un sogno visionario e allucinato tanto di amore quanto di disperazione, di eleganza e povertà, di infantile dolcezza e segreta perversione. E’ il simbolo di una vita piena di conflitti e contraddizioni, e nel silenzio del suo sguardo convivono tutte le espressioni, tutti i sentimenti possibili.
Andy Warhol, One Multicoloured Marilyn (Reversal Series), 1979-1986,
Segue Yayoi Kusama, l’artista giapponese che nel 2016 è stata nominata dal ‘Time‘ come una delle 100 personalità più influenti al mondo. Dopo l’incredibile successo dell’istallazione nel Chiostro del Bramante All the Eternal Love I Have for the Pumpkins, una delle opere d’arte più ‘instagrammate’ di sempre con le celeberrime zucche luminose a pois riflesse in una parete specchiata, la Kusama propone a Milano sei dipinti mai esposti in Italia, che fanno parte della serie Love Forever, dove troviamo gli elementi caratteristici della sua iconografia immaginifica: occhi, volti di profilo e altre forme indeterminate alludono alle strutture atomiche e cellulari ed esprimono le suggestioni surrealiste della sua istintiva e prolifica fantasia.
Altra insolita interpretazione è quella avanzata da Gilbert & George, che in Metalepsy (2008) arrivano a sfigurare i loro stessi corpi in un intreccio di immagini in cui l’arte si identifica con la vita, perseguendo il loro slogan “art for all”.
Si prosegue con l’ambiguità di Francesco Clemente, la cui formazione occidentale dialoga con le esperienze in Oriente, un sottile equilibrio in bilico tra la vita e la morte, dove felicità e dolore si fondono in un tutt’uno per dar luogo ad una visione del tutto personale.
Marc Quinn, Thor in Nenga, 2009,
E ancora Marc Quinn, con le sue sottili contraddizioni: l’evidenza di una natura felice o il tripudio abbagliante di luci e biancori non si rivelano che inganni, che celano un sentimento latente di male e di fine. Così, i fiori recisi di Thor in Nenga (2009) rivelano la bellezza della natura congelata nel suo massimo splendore, ma al tempo stesso ne svelano la tragedia, la fine inevitabile.
Altra visione è quella di Vanessa Beecroft, dove la bellezza del corpo femminile, posta in rapporto con la statuaria classica, viene fermata in un quadro vivente.
Vanessa Beecroft, VBSS.003.MP 2006,
Arte e amore sono anche musica. E’ la visione di Joana Vasconcelos, che compone un gigantesco cuore di posate di plastica rosse e le accompagna con il canto di Amalia Rodriguez dedicato al fado, il canto tradizionale portoghese che evoca la nostalgica saudade.
Un percorso particolarmente suggestivo, la mostra LOVE, organizzata dal Gruppo Arthemisia e supportata dal bel catalogo Skira, che si rivolge a tutti, grandi e piccini, addetti ai lavori e non, e vuole avvicinare al mondo dell’arte anche il pubblico di giovani. E sembra riuscirci. Basti pensare che, sui 180.000 visitatori dell’edizione romana, circa il 75% aveva un’età compresa tra i 15 e i 25 anni.
Joana Vasconcelos, Coração Independente Vermelho #3 (PA) [Red Independent Heart #3 (AP)], 2013
Completano la mostra una miriade di iniziative collaterali, audioguide e storytelling emozionale, servizi educativi e di accompagnamento alla visita per scuole e gruppi, previsti per bambini, famiglie e adulti.

Dettagli

Un'immagine dell'allestimento della mostra (© Luca Laversa) Gilbert & George Metalepsy, 2008, (Courtesy: Gli artisti e White Cube © Gilbert & George) Marc Quinn, Kiss, 2001, (Photo credit: Marc Quinn Studio Courtesy: Marc Quinn studio) Robert Indiana, a sinistra Love, 1966-1999, scultura, alluminio policromo (red and gold), 91,5x91,5x45,75 cm. AP 3/4. / a destra Amor, 1998, scultura, alluminio policromo (blue and red), 104x96,5x50,8 cm. Ed. 3/6, (Courtesy: Galleria d'Arte Maggiore, G.A.M., Bologna, Italia © Robert Indiana by SIAE 2017) Tom Wesselmann, Smoker, 1971, (Courtesy: Flora Bigai Arte Contemporanea © Tom Wesselmann by SIAE 2017) Andy Warhol, One Multicoloured Marilyn (Reversal Series), 1979-1986, (Courtesy: Collezione privata (VR) © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts lnc. by SIAE 2017) Marc Quinn, Thor in Nenga, 2009, (Courtesy: Fama Projects, Verona) Vanessa Beecroft, VBSS.003.MP 2006, (Fotografia digitale, 230x180x7 cm Courtesy: Collezione Serpone) Joana Vasconcelos, Coração Independente Vermelho #3 (PA) [Red Independent Heart #3 (AP)], 2013 (Courtesy: FundaçãoJoanaVasconcelos,Lisbon Photo credit: DMF, Lisbon/©Unidade Infinita Projectos © Joana Vasconcelos Baptist by SIAE 2017)

Dove e quando

Evento: LOVE. L'arte contemporanea incontra l'amore

Indirizzo:
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Fino al: 20170723