Uno dei più affascinanti artisti del Rinascimento sotto i riflettori internazionali, tra Spagna, Gran Bretagna e Italia – nello specifico a Macerata – fino al 20 febbraio 2019, a Palazzo Buonaccorsi, Lorenzo Lotto. Il Richiamo delle Marche.

Lorenzo Lotto torna protagonista nelle Marche, sua terra d’elezione, in un 2018 che a livello internazionale ha puntato i riflettori sul grande artista al centro di una grande mostra dedicata ai suoi ritratti in due tra i più importanti musei del mondo: il Prado di Madrid, dove si è conclusa il 30 settembre scorso,” e la National Gallery di Londra.
Un ‘anno lottesco’ al quale non poteva mancare la Regione Marche, terra di riferimento essenziale nella vita e nella formazione di Lotto, a partire dall’inizio della sua carriera, nella parte più matura del suo lavoro e alla fine della sua vita come nido nel quale tornare.

Lorenzo Lotto quindi al centro in un progetto che – come riportato da Enrico Maria Dal Pozzolo nel catalogo di mostra – nasce nell’agosto del 2016 quando si era nella prima fase della preparazione dell’esposizione dei ritratti dell’artista organizzata dal Prado e dalla National Gallery di Londra.
L’obiettivo principale? Riproporre Lotto – in questo caso il Lotto marchigiano – mettendo rigorosamente al centro dell’iniziativa una seria ricerca preliminare affidata a un team di specialisti, con assodata capacità di revisione critica e di individuazione di materiali nuovi e la tutela assoluta del rapporto che lega le opere del maestro al tessuto territoriale in cui si trovano ab antiquo.
Ecco che ne viene fuori una mostra importante che non si limita al Comune di Macerata ma si espande mettendo in collegamento le bellezze artistiche e naturali delle Marche tutte quali Ancona, Cingoli, Jesi, Loreto, Mogliano, Monte San Giusto, Recanati e Urbino.

Un legame profondo unì il Maestro veneziano a queste terre, nelle quali tornava e dove egli stesso ritrovava lo spazio creativo e la giusta ispirazione, dove scelse infine di attendere la morte e trovare sepoltura. E così il territorio marchigiano è stato già per tutto l’autunno, e lo sarà fino a febbraio, teatro di un grande evento espositivo e di iniziative collaterali di altissimo valore – promosse dalla Regione Marche con il Comune di Macerata – che permettono al pubblico di riscoprire lo straordinario patrimonio lottesco.

Un’esposizione di ricerca, per certi versi sperimentale che abbina supporti multimediali di approfondimento, grandi capolavori e spunti di ricerca e discussione: inediti i materiali documentari sull’attività dell’artista e opere mai esposte in precedenti eventi –  tra tutti una Venere adornata dalle Grazie di collezione privata e rimasta all’oscuro per sette decenni –  ma che si completa necessariamente nel territorio marchigiano, ponendosi in stretto dialogo con 25 opere, i grandi lavori lotteschi disseminanti nei diversi centri e volutamente lasciati nei siti di appartenenza.

Curata, con la collaborazione di tanti studiosi marchigiani, da Enrico Maria Dal Pozzolo – tra i massimi esperti dell’artista e co-curatore anche delle mostre di Madrid e Londra – l’esposizione propone a Macerata oltre 20 dipinti autografi di Lotto e 5 disegni di sua mano insieme ad alcune straordinarie opere grafiche di grandi autori, quali Dürer e Mantegna, da cui Lotto trasse ispirazione; ma anche preziosi manoscritti e volumi, globi e antiche mappe, per contestualizzare la sua attività in queste terre.
Prestiti eccezionali quindi da tutta Europa: Gemäldegalerie della Staatliche Museen di Berlino, British Museum di Londra, Musèe du Louvre di Parigi, Museo Nazionale Brukental di Sibiu, Museo del Prado di Madrid e Musée des Beaux Arts di Strasburgo, ma anche il Poldi Pezzoli di Milano, il Museo Correr di Venezia e le Collezioni del Quirinale.

A partire dal recupero della storia marchigiana di Lorenzo Lotto tra protagonisti e testimonianze, si passa ai luoghi cari all’artista nelle Marche del XVI secolo, ai suoi primi soggiorni a Recanati (1495 c.-1508), poi a Roma e Jesi (1511-1512), l’intermezzo tra Bergamo e Venezia (1513-1532), e ancora “il lungo peregrinare” tra Ancona, Jesi, Recanati, Macerata, Osimo, Loreto, Cingoli (1533-1539), per arrivare poi tra Venezia e Treviso (1540-1549) e l’ultimo ritorno ad Ancona e Loreto (1549-1556/57). Il percorso si chiude poi con tre casi studio.

Per la prima volta in Italia le tele da Berlino con il San Cristoforo e il San Sebastiano, due pannelli di un polittico disperso che Lotto aveva realizzato per la Chiesa di Castelplanio, piccolo centro nei dintorni di Jesi. Dall’Ermitage di San Pietroburgo arrivano invece, eccezionalmente, due importanti opere marchigiane di Lotto, compreso il Cristo conduce gli apostoli al Monte Tabor (1511-1512), predella di quella bellissima Pala di Recanati che il pubblico può ammirare nella vicina città di Leopardi; mentre dalle Gallerie degli Uffizi arriva a Macerata, esposta al pubblico per la prima volta dopo un eccezionale restauro, una Sacra Conversazione firmata e datata 1534, anno in cui certamente l’artista si trovava nelle Marche.

L’importante attività artistica “marchigiana” di Lotto viene integrata anche da alcune opere “di collegamento”, per le quali non è documentato ma neppure escluso il legame territoriale, in modo da raccontare a pieno la sua evoluzione artistica, accanto a rimandi alle tante opere della regione suggeriti dalla didattica e da contributi video.
Chiude l’esposizione il documentario che vede la regia di Luca Criscenti (presentato anche a Madrid e Londra) che invita il pubblico a visitare borghi e colline, sempre sulle orme del grande artista, seguendone la vita e la storia.

La mostra si chiude con tre focus particolari, tre casi studio sui quali si chiede al pubblico di soffermarsi. Il primo è relativo a un San Girolamo nello studio, opera nota alla letteratura specialistica ma poi dimenticata e recuperata solo in tempi recentissimi; l’incontro tra la Madonna col Bambino di Carlo Crivelli e una tela di Lotto con lo stesso tema, proveniente dal Museo Correr e di probabile origine marchigiana e l’ultimo focus riservato alla cornice della Madonna di Osimo, che viene esposta vuota ad insinuare una sorta di provocazione: siamo proprio sicuri che il quadro sia stato distrutto e che quindi sia irrecuperabile? La cornice serve anche a sottolineare altro aspetto: una moderna storia marchigiana di Lorenzo Lotto è il frutto del collegamento di una rete lacunosa di dati certi, tramite tanti ponti congetturali che saldano le zone grigie, se non totalmente buie.

Al termine della visita, in una sala al pian terreno, sono proiettate le immagini dei luoghi e delle opere del maestro sparse nella regione, presentate anche a Madrid e Londra nell’ambito delle mostre che lo riguardano, con l’invito a visitarle ripercorrendo i passi del grande artista.
Un percorso, un progetto, una mostra “itinerante” se vogliamo, che ci invita a rivalutare le “vibrazioni magiche di luce” di un pittore inquieto e a tratti schivo, forse non adeguatamente apprezzato in vita, ma posto dalla critica, a partire dalla fine dell’Ottocento, tra i giganti della pittura del XVI secolo.
Buona visione del mondo di Lorenzo Lotto.

Didascalie immagini

  1. Lorenzo Lotto, Natività in notturno (Madonna che lava il Bambino), 1526, Olio su tavola, 55,5 x 45 cm, Siena, Pinacoteca Nazionale di Siena
  2. Lorenzo Lotto, San Gerolamo penitente,1512-1513 circa, Olio su tavola, 55 x 44 cm, Sibiu, Muzeul National Brukenthal
  3. Lorenzo Lotto, San Cristoforo e San Sebastiano, 1538-1539, Olio su tela, 162 x 56,8 cm ciascuno, Berlino, Staatliche Museen su Berlin, Gemäldegalerie
  4. Lorenzo Lotto, Cristo conduce gli apostoli, sul monte Tabor, 1511 circa, Olio su tavola, trasportato su tela, 26,5 x 58 cm, San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage
  5. Bottega di Lorenzo Lotto, Sposalizio mistico di Santa Caterina alla presenza di san Girolamo, 1507, Olio su tavola, 36,5 x 52 x 2,5 cm, Collezione privata

IN COPERTINA
Lorenzo Lotto, San Gerolamo penitente,1512-1513 circa, Olio su tavola, 55 x 44 cm, Sibiu, Muzeul National Brukenthal
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Dove e quando

Evento: Lorenzo Lotto. Il Richiamo delle Marche
  • Fino al: – 20 February, 2019
  • Indirizzo: Musei Civici di Macerata, Palazzo Buonaccorsi – Via Don Minzoni, 24
  • Sito web