Carlo Ludovico Ragghianti nacque a Lucca il 18 marzo 1910 ed è stato un critico, storico e teorico dell’arte tra i maggiori del Ventesimo secolo in Italia. Il “Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti” fu costituito nel 1981 con la donazione dei coniugi Ragghianti – alla Cassa di Risparmio di Lucca – della loro biblioteca, fototeca e archivio. Tre anni dopo il Centro divenne “Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti” e, per i benefattori, lo scopo primario della Fondazione era quello di “offrire alla città e al comprensorio della Toscana nord-occidentale, oltre che a qualunque interessato italiano o straniero, uno strumento di studio dell’arte, nella storia e nel presente”.
Ragghianti auspicava per la città di Lucca la realizzazione di “un laboratorio permanente di studio, un centro di esperienze culturali, aggiungendo nuove potenzialità alle sue grandi tradizioni”. Nel 1992 l’istituzione ha ricevuto in donazione la biblioteca, la fototeca e l’archivio di Pier Carlo Santini conservando altresì una raccolta di dipinti, disegni, opere grafiche e principalmente di sculture, esposte in permanenza nei chiostri del Complesso monumentale di San Micheletto, dove la Fondazione ha sede e organizza mostre temporanee.
Attualmente in corso, fino al prossimo 2 giugno, “L’artista bambino Infanzia e primitivismi nell’arte italiana del primo Novecento” che indaga il tema del tornare bambini, recuperando la freschezza e la libertà del disegno infantile, un fenomeno, quello del Primitivismo, che non fu solo italiano, ma percorse tutto il vecchio continente. Curata da Nadia Marchioni, focalizza proprio su tale esigenza percepita da molti artisti nei primi decenni del Novecento.
Già nel 1969 Carlo Ludovico Ragghianti segnalava la necessità di approfondire il legame fra il disegno infantile, l’arte medievale e la produzione figurativa dei primi tre decenni del Novecento, un argomento del quale era stato pionieristico indagatore nel suo Bologna cruciale 1914, testo fondamentale per le future ricerche sull’arte italiana del Novecento. Dopo aver evidenziato l’importanza per lo studio del disegno infantile del celebre saggio di Corrado Ricci L’arte dei bambini (Bologna, 1887), il critico enumerava gli episodi salienti di questa inedita attenzione per l’arte dei fanciulli: la scuola sul disegno spontaneo dei bambini di Jasnaja Poljana di Tolstoj, fondata nel 1861, il volume Educazione estetica (1909) di Giovanni Ferretti, la mostra di pittura infantile aperta al Salon giovanile parigino del 1908, i contributi italiani all’Esposizione Internazionale di didattica del disegno (Dresda, 1912) e al padiglione Das Kind und die Schule (Lipsia, 1914). Concludendo la propria serrata rassegna e indicando gli episodi fondamentali della ricezione di stilemi infantili nell’arte italiana dei primi tre decenni del Novecento, Ragghianti denunciava l’incompletezza della propria indagine, esprimendo l’esigenza di ulteriori approfondimenti.
La mostra riprende dove Ragghianti aveva lasciato e affronta il tema delle prime attestazioni di attenzione, da parte degli artisti nei confronti dell’infanzia e delle sue espressioni grafiche, che trovano un importante antefatto nell’opera di Adriano Cecioni, così come nel Ritratto di Yorick di Vittorio Matteo Corcos, legato a una locandina per la conferenza fiorentina di Corrado Ricci su L’arte dei bambini del 1885, e nell’inconsueto dipinto Il fallimento di Giacomo Balla.
Sono stati esplorati anche gli espliciti arcaismi tratti dallo studio dei maestri del Duecento e del Trecento, che vede fra i precursori Alberto Magri, accompagnato dagli amici “apuani” Lorenzo Viani e Adolfo Balduini. Questa cerchia di artisti toscani giunge alla stilizzazione di derivazione infantile e medievale con notevole anticipo rispetto alle attestazioni critiche di Ardengo Soffici – estimatore di Henri Rousseau su “La Voce” nel 1910 – e di Carlo Carrà (Vita moderna e arte popolare, Parlata su Giotto, Paolo Uccello costruttore), i quali, fra il 1914 e il 1916, auspicavano nei loro articoli la volontà di tornare a “forme pure nello spazio”, consigliando agli artisti che desideravano recuperare, dopo l’esplosiva avanguardia futurista, una saldezza formale.
La curatrice sottolinea come “proprio da questo nucleo di artisti toscani la mostra parte per ricostruire la storia della regressione al linguaggio dell’infanzia nell’arte, che si avvia con Magri e Viani poco dopo la metà del primo decennio del Novecento e si diffonde fra una selezionata cerchia di artisti che ebbero modo di confrontarsi più o meno direttamente con queste espressioni formali, grazie anche al contributo di contemporanee affermazioni critiche pronte ad avallare la validità di questa scelta controcorrente: fatale appare la coincidenza fra
la data dell’inaugurazione della mostra di Magri al Lyceum di Firenze (2 giugno 1914) e quella della pubblicazione su “Lacerba” del saggio di Carrà Vita moderna e arte popolare (1 giugno 1914), in cui l’autore si scaglia contro la “falsissima idea di potersi creare artificialmente una verginità e una sensibilità moderna andando nel lontano centro d’Africa”, inneggiando alle opere eseguite “per semplice diletto da bambini, operai, donne”, come l’unico modo per “osservare e assimilare le leggi plastiche manifestate nella loro primordiale purezza”.
Un percorso davvero interessante che, partendo dalla fine dell’Ottocento, percorre i primi decenni del Ventesimo secolo con opere di artisti affascinati dall’universo infantile, di cui prendono, in varie forme e stili, l’essenza, la semplicità, la poesia, la soavità dei colori e dei soggetti. Il catalogo delle Edizioni Fondazione Ragghianti Studi sull’arte, oltre ad accompagnare l’evento espositivo, è un volume che non può mancare in biblioteca.
Concludiamo segnalando che per sabato 11 maggio è previsto anche un laboratorio didattico “Cucù! Sono uno sgorbio o una sgorbia?” riservato ai bambini dai sei anni in avanti. I più piccoli saranno guidati alla scoperta di antichi giochi, ingarbugliati scarabocchi e misteriose incisioni con una divertente caccia al tesoro nelle sale della mostra. Trovato il tesoro, realizzeranno una loro opera grafica: ideandone il disegno, scavando con le sgorbie e creando una vera matrice per infinite stampe.
Didascalie immagini
- Fondazione Ragghianti
(veduta esterna con il primo chiostro) - Alberto Magri, Sul Fosso, 1905?
inchiostro e acquerello su carta, mm 265×130
Museo di Casa Pascoli,Castelvecchio di Barga - Alberto Magri, Il bucato, 1913
tempera su tavola, cm 46×314
collezione privata - Carlo Erba, Le trottole del sobborgo che vanno, 1915
olio su tela, cm 108×178
Collezione privata
foto Lucio Ghilardi, courtesy Filippo Bacci di Capaci - Ottone Rosai, Copertina del «numero negro» de “Il Centone“, Firenze, aprile-maggio1919
Archivio Fondazione Primo Conti, Firenze - Gigiotti Zanini, Paesaggio con carretto, 1919
olio su tela, cm 85×92 cm
Mart, Rovereto
Mart Archivio fotografico e mediateca - Riccardo Francalancia, Ritratto di Gustavo, 1923
olio su tela, cm 60×50
Museo della Scuola Romana, Villa Torlonia - Renato Birolli, Tassì rosso, 1932
olio su tela, cm 58×60
Collezione Giuseppe Iannaccone, Milano - Gianfilippo Usellini, Il carnevale dei poveri, 1941
tempera su tavola, cm 130×90
VAF Stitung, Mart, Rovereto
Mart Archivio fotografico e mediateca
In copertina un particolare di:
Alberto Magri, Il bucato, 1913
La mostra – realizzata con supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e con il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Lucca – si articola in sei sezioni:
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- Sezione I
Adriano Cecioni e il mondo dell’infanzia
I dipinti e le sculture di Adriano Cecioni, con la loro partecipe attenzione per il mondo dell’infanzia, aprono la sezione che ruota attorno a celebri opere come Primi passi, Ragazzi che lavorano l’alabastro e Ragazzi mascherati da grandi, irripetibile testimonianza, quest’ultima, dell’energia e dell’istintualità infantile, tradotte in uno stile precocemente semplificato. - Sezione II
Corrado Ricci e le prime incursioni del disegno infantile nell’arte fra Otto e Novecento
Il volume di Corrado Ricci e la locandina della sua conferenza fiorentina, i cui stilemi infantili sono ripresi nel Ritratto di Yorick di Vittorio Matteo Corcos del Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno, costituiscono, con altri dipinti e documenti, il nucleo originario della mostra. In essi, tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, si manifesta nell’arte l’interesse verso il disegno infantile, culminante nell’incredibile dipinto Il fallimento di Giacomo Balla del 1902 (di cui sono esposti il bozzetto esecutivo e il disegno preparatorio, prestato dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma). L’attenzione per il disegno infantile negli ultimi anni dell’Ottocento e la sua diffusione presso gli artisti è documentata dall’intervento di Paola Lombroso Il senso drammatico nel disegno dei bambini, riccamente illustrato e pubblicato sulla celebre rivista “Emporium” (1897). - Sezione III
Disegno infantile e Medioevo: alle sorgenti della figurazione
Il caso pioneristico di Alberto Magri e del cenacolo tosco-apuano
Questa sezione illustra il pionieristico caso di accoglienza di stilemi infantili e medievali nell’opera di Alberto Magri, che già nel 1908, con Il ferimento di una bambina, mostra di aver intrapreso con solitaria determinazione lo studio dell’infanzia dell’uomo e dell’arte.
Di Magri sono presenti, oltre ai dipinti di minore formato, gli importanti cicli pittorici dei primi anni Dieci, assieme alle opere degli artisti a lui legati, fra cui Adolfo Balduini, Spartaco Carlini e Lorenzo Viani. La sezione prevede inoltre un approfondimento legato all’illustrazione per l’infanzia e in particolare l’esposizione del “Giornalino di Gianburrasca” e del “Corriere dei Piccoli”. - Sezione IV
L’immagine del bambino e la diffusione del primitivismo infantile in Italia negli anni della Grande Guerra
Durante la Grande Guerra l’immagine del bambino fu fra le più sfruttate dalla propaganda su ogni sorta di materiale a stampa, dai quotidiani, alle cartoline, ai giornali di trincea; per una sorta di osmosi culturale, la pittura risentì di questa pacifica invasione, e nelle opere di alcuni artisti restò traccia di quelle fanciullesche figurazioni, come è evidente in rari lavori di Ottone Rosai, Alberto Magri, Tullio Garbari, Gigiotti Zanini, Alberto Salietti e Piero Bernardini. In questa sezione, ai dipinti degli artisti sopra citati sono affiancati materiali a stampa e disegni originali eseguiti da maestri dell’illustrazione e da artisti prestati alla propaganda bellica, fra cui, per esempio, Carlo Carrà, Giorgio de Chirico, Mario Sironi e Ardengo Soffici. - Sezione V
Soffici e Carrà fra arte infantile e popolare
Agli scritti di Carrà e Soffici su un’arte sorgiva e infantile pubblicati fra il 1910 e il 1916 su “La Voce” e su “Lacerba” fanno eco i dipinti dei due artisti, più legati a una prospettiva popolare nel caso di Ardengo Soffici, che inizia a produrre i suoi “trofeini” ispirati ai pittori delle insegne degli empori di paese, e stimolati, invece, da un’arte infantile mutuata dall’esempio del Doganiere Rousseau in Carlo Carrà (che conservava nella propria collezione un disegno di Rousseau, esposto in mostra) e, in rare occasioni, da Giorgio Morandi. - Sezione VI
Esempi di primitivismo infantile in Italia negli anni Venti e Trenta del Novecento
La semplificazione formale che va verso un miniaturismo di tipo infantile, talvolta caratterizzato da una potente rielaborazione volumetrica, compare nel primo dopoguerra in alcuni artisti come Riccardo Francalancia, Fillide Levasti, Renato Birolli e Ottone Rosai. L’esposizione si conclude con esempi di ritratti e paesaggi dalle atmosfere incantate, affiancando a questi e altri pittori l’esempio del milanese Cesare Breveglieri, che rappresenta una delle più feconde resistenze del primitivismo infantile nell’arte, prontamente segnalato da Carrà, alla metà degli anni Trenta, sul giornale “L’Ambrosiano”.
- Sezione I
Orario dal martedì alla domenica, ore 10-13, 15-19
Dove e quando
Evento: Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti Lucca, Complesso monumentale di San Micheletto
- Fino al: – 02 June, 2019