Frida Kahlo – Il caos dentro è l’evento che la Fabbrica del Vapore di Milano dedica alla celebre pittrice messicana.
Non si tratta di una mostra, lasciateci dire, “tipica” laddove a parlare dell’artista non sono le sue opere, bensì un racconto nel quale gli attori sono oggetti appartenuti a Frida, fotografie, ricostruzioni di ambienti che intendono dare spunti più empatici per comprendere la vita di una pittrice che, negli ultimi anni, è stata indagata in varie mostre monografiche.

Ad aprire il percorso è la ricostruzione degli ambienti più vissuti da Frida a Casa Azul, la magione messicana costruita in stile francese da Guillermo Kahlo nel 1904. Si tratta in particolare della camera da letto arredata con oggetti tipici della cultura brasiliana come sculture in pietra e burattini in cartapesta, e il letto a baldacchino dotato di specchio sul quale compare uno dei busti portati dall’artista a seguito delle fratture procurate da un incidente all’età di diciotto anni. Fu Frida a confessare all’amica e critica d’arte Raquel Tibol: “dato che avrei dovuto rimanere sdraiata con un corsetto di gesso, che andava dalla clavicola al bacino, mia madre è riuscita a preparare un dispositivo molto divertente per me, da cui pendeva la struttura in legno, che mi serviva per sostenere le carte. Fu lei a pensare di coprire il mio letto in stile rinascimentale. Ci mise sopra una tettoia e mise su tutto il soffitto uno specchio, dove potevo vedermi e usare la mia immagine come modello”. Seguono poi lo studio dove, a causa delle sue precarie condizioni fisiche dovute non solo alle fratture vertebrali ma anche alla poliomielite, Frida poteva passare il tempo dipingendo solo poche ore al giorno e sempre legata alla sedia a rotelle per sostenersi. La stessa sedia che oggi vediamo davanti al cavalletto, in posa.
Infine vi è la rappresentazione del lussureggiante giardino, altro spazio domestico nel quale Frida amava trascorrere il tempo e dove vivevano scimmie e pappagalli.

Casa Azul ritorna come sfondo anche nei ritratti realizzati dal fotografo colombiano Leonet Matiz Espinoza considerato uno dei più grandi fotografi del Novecento. Matiz immortala infatti Frida, artista ormai molto nota, negli spazi della sua quotidianità: il quartiere, la casa, il giardino, lo studio. Del vero e proprio sodalizio di amicizia che legava i due resta anche la macchina fotografica di Espinoza, la sua inseparabile Rolleiflex esposta in mostra. Nei suoi  scatti, alcuni anche a colori, Espinoza cerca l’essenza della personalità di Frida, la sensualità e la forte presenza intellettuale della moglie del celebre pittore Rivera che del loro primo incontro ricorda proprio: “aveva una dignità e una sicurezza di sé del tutto inusuali e negli occhi le brillava uno strano fuoco”.

Diego Rivera, marito ed ossessione personale di Frida, è poi evocato nella proiezione di una delle lettere più intense che la pittrice scrisse al marito, in triste contrappunto con la lettera che a sua volta Rivera scrisse all’amante Maria Felix, a sancire l’esistenza tormentata della coppia.

Ad arricchire il contesto vi sono rimandi alla cultura popolare messicana come ceramiche, gioielli e abiti tradizionali che hanno influenzato Frida, ancora oggi icona di stile. Frida ha infatti sempre indossato abiti della tradizione messicana ed altri dall’influenza maya, esaltati dalla scelta di tessuti preziosi provenienti da paesi lontani.

Tra le curiosità dell’esposizione vi è poi una selezione di francobolli proveniente da diversi stati (oltre al Messico, anche Niger, Togo, Sierra Leone, Ciad, Mozambico, Serbia, Maldive, Repubblica Centrafricana e altri) che, raffigurando l’artista, ne testimoniano tuttora la fama intercontinentale.

A chiusura del percorso, oltre a Aeroplanos y les dan Alas de Petate – Chiedono aeroplani e gli danno ali di paglia, dipinto del 1938 attribuito a Frida, sono esposte sei litografie acquerellate di Diego Rivera raffiguranti scene di vita quotidiana dove protagonisti sono i rappresentanti del popolo: un contadino, una donna dai marcati lineamenti indigeni, una bambina scalza ecc.
Non manca ovviamente l’elemento immersivo e multimediale che lasceremo scoprire a chi vorrà approfondire l’esposizione.

Dettagli

Didascalie immagini

  1. Leo Matiz, Frida Kahlo 1944
    © Fondazione Leo Matiz
  2. Camera da letto
  3. Studio e giardino
  4. Leo Matiz, Frida primo piano
    © Fondazione Leo Matiz
  5. Leo Matiz, Frida seduta sull’erba
    © Fondazione Leo Matiz
  6. Francobollo celebrativo del 60° anniversario della scomparsa di Frida Kahlo - Togo, emesso il 14 febbraio 2014

IN COPERTINA
Leo Matiz, Frida seduta sell'erba
© Fondazione Leo Matiz
[particolare]

Sito web: https://mostrafridakahlo.it/

Dove e quando

Evento: Frida Kahlo - Il caos dentro

Indirizzo:
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Fino al: 02 May, 2021