A differenza degli esseri umani, i lupi non giudicano sorprendenti o punitivi gli alti e bassi della vita, l’energia, il potere, il cibo, l’occasione.
Le cime e le valli semplicemente sono, e i lupi le percorrono con tutta l’efficienza e la fluidità possibile. La natura istintuale ha la miracolosa capacità di vivere i doni positivi e le conseguenze negative conservando sempre la relazione con sé e gli altri.
Tra i lupi, i cicli Vita/Morte/Vita della natura e del fato sono onorati con grazia, intelligenza.

                                                                                      da Donne che corrono coi lupi di Clarissa Pinkola Estés

L’arte e la storia, la leggenda e il mito, l’origine di un nome e di un popolo che ha nel suo dna i geni del Lupo, un giovane artista che mette tutto questo assieme: #hirpusinfabula. L’Arte ai tempi del Lupo ad Avellino, presso il Complesso Monumentale Carcere Borbonico, dal 21 al 31 dicembre 2018.

Viene poi il popolo degli Irpini, anch’essi di ceppo sannita. Ricevettero questo nome dal lupo che fece da guida alla loro migrazione: i Sanniti chiamano hirpos il lupo. Confinano con i Lucani dell’entroterra”, sono le parole del geografo greco Strabone.

A dare forma a questa esposizione è Pellegrino Capobianco (in arte Crinos), artista (e curatore della stessa) che attraverso venti acquerelli racconta, rielabora e fa rivivere alcune delle immagini a lui più care e maggiormente rappresentative del patrimonio storico-artistico irpino (da dove l’artista proviene).

#hirpusinfabula è una mostra d’arte pittorica che vede il patrocinio morale della Provincia di Avellino, del Gruppo Grandi Carnivori del Club Alpino Italiano, del Comitato Scientifico Regionale campano del CAI, dell’Associazione WWF Sannio e dell’Oasi WWF “Montagna di Sopra” (Pannarano).

C’è tanto e di più nel colore e nel disegno, nei tratti a volte ben definiti e altre appena accennati, c’è l’arte di chi disegna per passione con meticolosità. Le soluzioni tecniche ed estetiche creano un racconto visivo che si svolge dall’età preromana ai giorni nostri. A fare incursione e a diventarne protagonista è l’immagine del lupo irpino con tutta la carica simbolica, culturale, antropologica e religiosa che da sempre lo connota.
Ogni singolo soggetto artistico, rispettato nello stile e nel genere, rivisitato e reinventato dalla mente e delle mani dell’artista, crea un percorso che arriva come risultato di un lungo progetto di ricerca, studio e rivisitazione di alcune delle immagini all’artista più care e in grado di rappresentare e descrivere il patrimonio storico-artistico irpino.

Hirpus E Xoanon in Onore Della Mefite apre il percorso di mostra: segue la tavola lignea della Madonna di San Guglielmo, il San Nicola di Bari di Francesco Solimena, “La stanza da letto di una donna pompeiana”, il “Re di Bronzo” (Ritratto di Carlo II d’Asburgo) di Cosimo Fanzago, fino ad arrivare alle immagini dei briganti per poi toccare anche il mondo dello sport.

Un trono evocativo con una spalliera che raccoglie formelle scolpite con segni zodiacali, animali sacri e simboli medievali. Quasi a proteggerlo, poco più avanti, un lupo si riposa, questo il Trono del lupo: beffa e ironia ma anche visione e confronto che ci ricorda la serie Il Trono di Spade nella quale la casa degli Stark ha come stemma un metalupo grigio. Crinos qui gioca su più livelli rivedendo l’immagine del Trono ligneo di Montevergine.

E ancora Lo Sposalizio di Abellinum: qui l’unione tra il lupo e l’agnello richiama la favola da un lato e dall’altro l’iconografia dello sposalizio della Vergine di Raffaello. In questa immagine l’unione tra Avellino (comune con gonfalone che raffigura l’agnello redentore) e Irpinia (provincia che prende il nome da Hirpus).

Il volto di un lupo dallo sguardo fermo e deciso, grigio misto al blu con dettagli rossi e viola, uno scudo di bronzo, dalla funzione apotropaica, oggetto che secondo l’artista (sognatore e visionario) sarebbe in grado di bloccare gli spiriti maligni e le forze avverse.

La figura del Lupo al centro della mostra: quell’immagine protagonista assoluto delle opere e quel mito che da sempre fa parte della poetica di Crinos e che qui – in immagini reali e utopistiche con inaspettati risvolti fantastici e allegorici – ha l’obiettivo di omaggiare la storia e i miti del popolo irpino, un popolo appartenente al ceppo sannita e che fu guidato proprio da un lupo, hirpus.

La conoscenza della storia, dei miti e delle leggende locali ma anche la rivalutazione del territorio attraverso un confronto tra passato e radici. Il progetto ha anche il nobile intento di sensibilizzare il pubblico nei confronti di una specie protetta che, a causa di paure e pregiudizi infondati, rischia ancora l’estinzione. Per questo motivo nell’iniziativa è stato coinvolto il WWF, che si batte da anni per i lupi italiani con campagne, progetti e denunce.

Durante l’inaugurazione della mostra, inoltre, sarà proiettato un breve filmato che spiega il motivo del ritorno del lupo sui nostri monti e sfata alcuni luoghi comuni sulla sua pericolosità. Per il pubblico sarà quindi possibile rivolgere alcune domande agli esperti presenti e vedere da vicino un esemplare di lupo cecoslovacco, una razza canina morfologicamente molto simile al lupo selvatico.

Un Popolo che ha una storia importante da raccontare, un giovane Artista che ne ridisegna il significato e lo stile, il Lupo che ne protegge le origini.
L’ironia pungente e il sofisticato sarcasmo di una mente geniale che sa, non solo guardare oltre, ma anche e soprattutto mettere su carta l’arte, il ritratto, il disegno, l’iconografia, l’estro e l’originalità.
In bocca al Lupo. Viva il lupo.

Didascalie immagini

  1. Crinos, Alla guardia del Santuario, acquarello ed inchiostro su carta, 48 x 36 cm
  2. Crinos, Madonna di San Gugliemo con Lupo, acquarello su carta, 48 x 33,5 cm
  3. Crinos, Il trono del Lupo, acquarello su carta, 41 x 31 cm
  4. Crinos, Lo Sposalizio di Abellinum, acquarello e matite su carta, 48 x 33,5 cm
  5. Crinos, Il lupo (brigante) e l’Agnello, acquarelli su carta, 41 x 31 cm; 41 x 31 cm

IN COPERTINA
Crinos, Il trono del Lupo / Lupo brigante

Brevi cenni biografici

Pellegrino Capobianco, nato ad Avellino, archeologo di formazione con esperienza pluriennale nell’ambito della comunicazione e promozione turistico-culturale per la valorizzazione del patrimonio artistico italiano. Premiato a livello nazionale per progetti che fondono arte, cultura e tecnologia, oggi combina le sue conoscenze accademiche con quelle artistiche, realizzando opere che parlano e traggono ispirazione dal suo territorio natale.
Sito ufficiale.

Informazioni
Esposizione / dal 21 al 31 dicembre 2018 presso il Complesso Monumentale Carcere Borbonico, in P.zza De Marsico, Avellino

Orari
Mattina dal martedì al sabato 9:30 – 13:00
pomeriggio mercoledì e venerdì dalle 15:30 – 17:00

Dove e quando

Evento: #HIRPUSINFABULA. L’Arte ai tempi del Lupo
  • Fino al: – 31 December, 2018