A Napoli, una mostra dedicata allo scultore giapponese Hidetoshi Nagasawa (Tonei, 30 ottobre 1940 – Ponderano, 24 marzo 2018) tra i più noti a livello internazionale.
Giunto in Italia a ventisette anni, decise di restare e vi ha trascorso tutta la vita sapendo far dialogare la cultura occidentale e quella orientale, fin dal viaggio di iniziazione in bicicletta,  durato un anno e mezzo che, intraprese nel 1966 dal Giappone, attraverso Asia, Turchia, passando per Brindisi, fino a Milano. 
L’esperienza del viaggio è stata per Nagasawa il fulcro artistico e filosofico delle sue creazioni, il ponte tra culture. In una delle sue ultime e rare interviste, dichiarò: “per capire una cultura ce ne vuole sempre un’altra.”

A Palazzo Reale è allestita “Hidetoshi Nagasawa. Sotto il cielo e sopra la terra“, curata da Anna Imponente, direttore del Polo museale della Campania, realizzata con Paolo Mascilli Migliorini, direttore di Palazzo Reale in collaborazione con la Fondazione Camusac-Cassino Museo D’Arte Contemporanea, diretta da Bruno Corà, con il prezioso contributo di Ryoma Nagasawa. Porta all’attenzione del pubblico quella capacità di creare opere in perfetta armonia con il tutto, in cui l’idea di sospensione e il senso di galleggiamento nello spazio acquisiscono centralità. Al riguardo, Anna Imponente, ha sottolineato: “le installazioni di Nagasawa calate nella architettura razionale delle forme geometriche tardo manieriste di Palazzo Reale esprimono, in opposizione, il concetto estetico e filosofico del “Ma”, l’intervallo dello spazio “vuoto” tra più elementi strutturali, in posizioni indefinite e sospese.”

Il principio antigravitazionale è evidente nelle grandi sculture esposte: nella corte d’onore, il maestoso Pozzo nel cielo, mentre Barca – di ottone e carta – si aggrappa alle pareti dello Scalone monumentale di accesso. Il Groviglio di quanta e Matteo Ricci – composta da otto elementi in marmo di Carrara e acciaio adagiati a terra – sono opere in cui il ferro e il marmo creano un gioco di incastri apparentemente vacillanti. Le installazioni si appoggiano con improbabili equilibri, che abitano lo spazio con forza e leggerezza e in cui la solidità dei materiali e la geometria caotica delle forme si contrappongono agli spazi dell’edificio.

In mostra anche una selezione di opere grafiche in cera e carboncino che configurano galassie e paesaggi, e riecheggiano dell’idea di uno spazio delimitato e concluso tipico dei giardini orientali.

il catalogo, edito da Graus, sarà presentato in occasione del finissage della mostra.


Titolo evento

Palazzo Reale – Piazza del Plebiscito, 1 – Napoli

Data fine:10 March, 2020


Dettagli

Didascalie immagini Hidetoshi Nagasawa
foto di Alessandra Cardone e Luciano Basagni
© Polo museale della Campania

  1. Barca, 1983-1988
    ottone e carta, cm 60x350x80
  2. Pozzo nel cielo, 1999-2014
    ferro e marmo, 200x1000x1000

  3. Matteo Ricci, 2010
    acciaio e marmo, 50x360x360

  4. Groviglio di quanta, 2014
    ferro e marmo, 525x40x40

in copertina un particolare di
Matteo Ricci, 2010

Orario mostra
dal giovedì al martedì, dalle ore 9 alle ore 20
(ultimo ingresso ore 19)
mercoledì chiuso

 

Hidetoshi Nagasawa (note biografiche) 

  • Nato in Manciuria, figlio di un medico militare delle truppe imperiali, sul finire della Seconda Guerra Mondiale, a causa dell’attacco dell’Unione Sovietica, i giapponesi residenti in quella zona sono costretti a fuggire e anche la sua famiglia intraprende un lungo viaggio che segnerà la sua vita come ispirazione della sua filosofia artistica. A Tokyo frequenta il corso di Architettura e Design laureandosi nel 1963, mentre sviluppa un particolare interesse per l’Avanguardia artistica, frequenta gli artisti del famoso gruppo Gutai.
    A ventisei anni inizia un viaggio in bicicletta durato un anno che dal Giappone lo porterà ad attraversare l’Asia. Arrivato in Grecia si imbarca per raggiungere le coste pugliesi, prosegue per Napoli, Roma, Firenze, Genova e Milano, dove arriva e si stabilisce nel 1967.
    Entra in contatto con l’ambiente artistico e frequenta Fabro, Trotta, Nigro, Castellani con cui crea un sodalizio lavorativo e allo stesso tempo fonda la “Casa degli Artisti” insieme a Fabro e alla critica militante Jole De Sanna. Dopo una prima attività performativa, dal 1972 si dedica alla scultura che realizza con metalli, marmo e bronzo che accosta e alterna a carta, legno e pietra in un dialogo tra cultura orientale e occidentale.
    La scultura di Nagasawa si estende nello spazio, assume dimensioni monumentali, creando dei veri e propri “luoghi” che si riferiscono al tema del viaggio come passaggio tra diverse realtà, oscillanti tra visibile e invisibile.
    Agli inizi degli anni Ottanta, complice il suo interesse per l’architettura, realizza ambienti in cui anche la componente scultorea è diventata “antigravitazionale” e abbraccia l’idea di sospensione.
    Il giardino, elemento peculiare della cultura zen, diventa protagonista della sua ricerca a partire dagli anni Novanta quale luogo di passaggio concluso e di transito, non è soggetto paesaggistico o architettonico, si configura piuttosto come organismo autonomo e vivente capace di stabilire una relazione osmotica con l’ambiente e il contesto urbano.
    Riconosciuto come uno dei più importanti artisti giapponesi di fama internazionale ha insegnato presso la Nuova Accademia di Belle Arti -NABA di Milano. È stato invitato a numerose edizioni della Biennale di Venezia (1972, 1976, 1982, 1988) e ha partecipato a Documenta 9 a Kassel (1992) e alla XII Biennale di Scultura di Carrara (2006).
    Ha inoltre esposto in mostre personali in Italia, al Padiglione d’arte contemporanea di Milano (1988), alla Galleria Comunale di Bologna (1993), alla Fondazione Mirò di Palma de Majorca (1996), alla Torre Guevara di Ischia (2006) e dal 2010 in Giappone presso il Museum of Modern Art di Saitama e di Kawagoe, il National Museum of Art di Osaka, il Museum of Modern Art di Kamakura e di Hayama e il Nagasaki Prefectural Art Museum.
    I suoi lavori figurano in importanti collezioni pubbliche e private negli Stati Uniti, in Belgio e in Giappone, tra cui: FRAC, Fontevraud; Solomon R Guggenheim Museum, New York; Middelheim Museum, Anversa; The National Museum of Modern Art, Osaka; Museum of Contemporary Art, Hiroshima; Municipio Adachi-ku, Tokyo; Art Tower, Mito; Contemporary Art center, Mito.