E’ tornato temporaneamente a casa, nel Valdarno, Giovanni Mannozzi (1592-1636) universalmente conosciuto come Giovanni da San Giovanni spiccando, nel primo Seicento, per quell’originale gusto neo-manieristico, per le sue pennellate sintetiche, per la freschezza dei colori e per il particolare estro, tanto da indurre Roberto Longhi a parlare di pittura proto-impressionistica.
Il legame indissolubile tra l’artista e la sua terra, si rinnova con la mostra di Terre degli Uffizi intitolata “Bizzarro e capriccioso umore’. Giovanni da San Giovanni, pittore senza regola alla corte medicea” dove si manifesta, in misura evidente, la dimensione innovativa e luminosa della sua pittura.

Accolta fino al 31 marzo 2024 al Museo delle Terre Nuove e al Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie di San Giovanni Valdarno – curata da Silvia Benassai, Cristina Gnoni Mavarelli e Valentina Zucchi e, per la sezione del Museo della Basilica, da Michela Martini – l’esposizione è stata concepita come un viaggio speciale nell’arte del pittore attraverso dieci tondi dipinti su stuoia e altre pregevoli opere provenienti dalle Gallerie degli Uffizi e da altre collezioni.
Oltre alla novità del linguaggio di Giovanni da San Giovanni, viene valorizzata e ben evidenziata la sua abilità nel dipingere ad affresco su supporto portatile, che ebbe grande successo.
Particolarmente versato nella pittura murale, fu apprezzato da prestigiosi committenti, coltivando un particolare rapporto con i Granduchi e, su commissione medicea, Giovanni eseguì uno dei suoi primi lavori fiorentini, il perduto dipinto in piazza della Calza e l’ultima sua prestigiosa impresa, la decorazione della Sala degli Argenti in Palazzo Pitti, lasciata interrotta per la prematura morte.
È proprio la relazione con il principe don Lorenzo, figlio di Ferdinando I, a improntare l’esposizione: intorno al ritratto del committente realizzato da Justus Sustermans sono esposti, per la prima volta in serie, gli otto tondi dipinti a fresco intorno al 1634 su stuoia di giunchi per la Villa della Petraia, affiancati da altri due tondi eseguiti con la medesima tecnica per la Villa di Pratolino. 
Allo stesso periodo si ascrive anche il celebre dipinto ad affresco su embrice qui esposto, raffigurante la Pittura che dipinge la Fama. Presenti anche altri due pregevoli affreschi portatili, provenienti da collezioni private, e alcuni disegni del Gabinetto Disegni e Stampe delle Gallerie degli Uffizi.

Larga parte di queste opere attinge all’iconografia del mito, assai amata dal pittore e da lui interpretata con arguzia e modernità, come nel tondo raffigurante Aurora e Titone, in cui la dea, rosea e spensierata, osserva sorridente il sonno del marito anziano, consumato dalla stanchezza e dalla vecchiaia; o quello del tondo di Bacco e Arianna, assunto a icona della mostra, dove l’artista sottolinea il colto riferimento alla corona donata alla fanciulla da Venere e trasformata poi in costellazione.
Ciascuna storia, pur permeata di pathos, è presentata dal pittore in forma mite, quasi soave, sublimando ogni dialettica e difficoltà in nome di uno sguardo disteso, contemplativo, confacente allo spirito della committenza medicea.
Alle opere presenti nel Museo delle Terre Nuove è correlata una seconda sezione presso il Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie, dove sono presentati ulteriori dipinti di Giovanni Mannozzi a soggetto sacro, in dialogo con le opere dell’artista presenti nella collezione permanente del museo.
In esposizione si trovano infatti una delle due lunette affrescate nel 1621 per l’Oratorio di Santa Maria delle Grazie (la scena dello Sposalizio) e una delle poche tele del pittore, la Decollazione di San Giovanni Battista, firmata e datata 1620. Quest’ultima sarà posta in dialogo con un’altra tela dipinta dal Mannozzi, ovvero la Circoncisione di San Bartolomeo a Cutigliano, poco nota al largo pubblico e anch’essa datata al 1620, e con il disegno preparatorio del dipinto Martirio di san Biagio, proveniente dal Gabinetto Disegni e Stampe. Esposti altresì una pregevole opera di collezione privata, La mensa dei poveri, e lo stemma della famiglia Mannozzi.

Dettagli

Didascalie immagini

  1. locandina evento
  2. uno scatto all’interno del percorso espositivo

 

Dove e quando

Evento: “Bizzarro e capriccioso umore’. Giovanni da San Giovanni, pittore senza regola alla corte medicea”

Indirizzo: Museo delle Terre Nuove e Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie - San Giovanni Valdarno
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Fino al: 31 Marzo, 2024