A Napoli, fino al 9 maggio, è allestita nella Galleria del Genovese – negli storici ambienti di collegamento tra il Palazzo e il Teatro di San Carlo – la mostra che ha dato inizio a una collaborazione tra il Palazzo Reale e il Museo e Real Bosco di Capodimonte.

Incentrata sul dialogo tra le rispettive raccolte, entrambe frutto del collezionismo borbonico tra Sette e Ottocento, curata dai direttori dei due musei, Mario Epifani e Sylvain Bellenger, ha come fulcro la Flagellazione di Cristo del Caravaggio, che – pur non appartenendo alle collezioni reali – è tra le opere che segnarono il corso dell’arte del Seicento, con particolare riferimento alla pittura napoletana.

Il capolavoro – di proprietà del Fondo Edifici di Culto oggi conservato nel Museo e Real Bosco di Capodimonte – si pone al doppio dialogo: da una parte sulla fortuna della pittura caravaggesca nelle collezioni borboniche, dall’altra sul trattamento del tema iconografico della Flagellazione a cui Merisi conferì una dimensione spirituale, non allineata ai principi della Controriforma cattolica, che sottolinea la condizione umana, sovrapponendo gli episodi della passione, la flagellazione, l’Ecce homo e l’iconografia del Cristo alla colonna.

In tutto sono esposte quindici opere e, per la prima volta insieme, sette dei centodiciotto dipinti acquistati a Roma, nel 1802, da Domenico Venuti per conto di Ferdinando IV con lo scopo di ampliare le collezioni reali e il patrimonio delle residenze borboniche, vittime delle razzie napoleoniche durante la “Repubblica Napoletana” del 1799.

Venuti, che aveva già conquistato la fiducia del re come direttore generale degli scavi del Regno e direttore della Real Fabbrica delle Porcellane che succede alla Manifattura di Capodimonte, descrisse gli autori delle sette tele esposte in questa mostra in un documento (oggi conservato all’Archivio di Stato di Napoli), indicando alcuni di loro come “scolari di Caravaggio”.

Il percorso inizia con San Giovanni Battista, una copia antica (attribuita a Bartolomeo Manfredi) del dipinto caravaggesco (conservato al Nelson-Atkins Museum of Art di Kansas City), un’opera così fedele, anche nelle dimensioni, tanto che il pittore Tommaso Conca, in un elenco del 1803 per Ferdinando IV, la riconobbe come “originale”.

Sono poi esposti il San Giovanni Evangelista a Patmos recentemente riconosciuto come opera autografa di Antiveduto della Gramatica, il Ritorno del figliol prodigo di Mattia Preti e il Gesù tra i dottori di Giovanni Antonio Galli detto lo Spadarino (gli ultimi due restaurati per questa mostra); sulla parete di fondo campeggia lo splendido Orfeo di Gerrit van Honthorst ed è presente anche la riproduzione di un documento dell’Archivio di Stato di Napoli, nel quale sono elencati alcuni dei dipinti acquistati a Roma da Venuti.

Proseguendo, l’inedita Santa Prassede di anonimo pittore caravaggesco, accanto a una riproduzione del dipinto di Johannes Vermeer raffigurante lo stesso, raro soggetto iconografico; il dipinto di Palazzo Reale, restaurato per l’occasione, è messo a confronto con la fotografia scattata prima dell’intervento e con una rielaborazione digitale che propone un’ipotesi di ricostruzione della lacuna. Chiude questa sezione il San Rocco di Carlo Saraceni.

Inizia poi una riflessione sull’iconografia della flagellazione e l’interpretazione dei Vangeli, un invito all’analisi della pittura dal punto di vista iconografico e spirituale, con soggetti legati a diversi momenti della Passione. Due le sculture in mostra: il settecentesco Ecce homo scolpito in legno e dipinto, concesso in prestito dalla Deputazione della Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro e il Cristo alla colonna intagliato in avorio da Alessandro Algardi, di Collezione Farnese.

Completano la sezione un Cristo alla colonna del Moretto da Brescia di Collezione Farnese, un Ecce homo di ignoto pittore ispano-fiammingo del Cinquecento (in passato attribuito a Jacopino del Conte), di Collezione Farnese o Borbonica, e un dipinto dello stesso soggetto di Battistello Caracciolo, acquisto di Stato.

Nella sala successiva sono esposte tre diverse interpretazioni pittoriche seicentesche del tema della Flagellazione: un dipinto dell’ambito di Leonello Spada (detto la “Scimmia di Caravaggio”) di Collezione Borbonica, la famosa tela di Battistello Caracciolo e finalmente la grande pala dipinta da Caravaggio nel 1607 su commissione della famiglia de Franchis per una cappella della basilica napoletana di San Domenico Maggiore, capolavoro della mostra, spostato per l’occasione dalle sale della Reggia di Capodimonte a quelle di Palazzo Reale.

Dettagli

Didascalie immagini

  1. uno scatto all’ingresso della mostra “Dialoghi intorno a Caravaggio, opere da Capodimonte a Palazzo Reale
  2. Michelangelo Merisi da Caravaggio, Flagellazione, Museo e Real Bosco di Capodimonte (foto Amedeo Benestante)
  3. Mattia Preti, Il figliuol prodigo, Palazzo Reale di Napoli (foto Ugo Punzolo)
  4. Giovanni Antonio Galli detto lo Spadarino, Gesù tra i dottori, Palazzo Reale di Napoli (foto Luciano e Marco Pedicini fotografi)
  5. Bartolomeo Manfredi (attribuito) copia da San Giovanni Battista di Michelangelo Merisi da Caravaggio, Museo e Real Bosco di Capodimonte (foto Amedeo Benestante)
  6. Antiveduto della Grammatica, San Giovanni Evangelista a Pathmos, Museo e Real Bosco di Capodimonte (foto Amedeo Benestante)
  7. Gerrit van Hontorst, Orfeo incanta gli animali, Palazzo Reale di Napoli (foto Archivio fotografico di Palazzo Reale)
  8. Ignoto pittore caravaggesco, Santa Prassede, Palazzo Reale di Napoli (foto Ugo Punzolo)
  9. Moretto da Brescia, Cristo alla colonna, Museo e Real Bosco di Capodimonte (foto Amedeo Benestante)
  10. Leonello Spada, Flagellazione di Cristo, Museo e Real Bosco di Capodimonte (foto Amedeo Benestante)

Orari visita

  • fino al 30 aprile
    tutti i giorni 9-20 (ultimo ingresso ore 19)
    e ulteriori due aperture straordinarie serali di venerdì 28 e domenica 30 aprile al costo ridotto di 2,00 euro
    con orario 20-23.00 (ultimo ingresso ore 22)
  • dal 1° maggio
    dal giovedì al martedì: 9-20 (ultimo ingresso ore 19)
    chiuso il mercoledì

Visite guidate

ogni venerdì ore 17:30
sabato e domenica ore 17:00
durata 45 minuti
gruppi di massimo 25 persone (inclusi i minori di 6 anni)
prenotazione obbligatoria on line al sito

Dove e quando

Evento:

Indirizzo: Galleria del Genovese di Palazzo Reale - Piazza del Plebiscito, 1 - Napoli
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