Prosegue fino al 5 maggio, al Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano, “Pasqua al Museo” un momento di riflessione attraverso le opere dedicate alla Passione di Cristo, iniziativa che si pone come ideale regalo in preparazione della Pasqua.
Un itinerario non solo per i fedeli estremamente interessante tra i capolavori, opportunamente evidenziati, che parte dalla trecentesca Crocifissione su fondo oro di Anovelo da Imbonate, al
leonardesco Cristo Portacroce del Giampietrino, alla seicentesca Pietà di Procaccini, passando attraverso
le due suggestive Orazioni nell’Orto di Simone Peterzano
e Fede Galizia
e il confronto fra le Crocifissioni di Hayez
e Mosè Bianchi.
Il percorso si chiude idealmente nella sala dedicata a Lucio Fontana che ospita la Via Crucis “bianca” in ceramica smaltata bianca e alcuni dei bozzetti in gesso per il concorso della quinta porta della cattedrale del 1950.
Nella stessa sala – sempre fino al 5 maggio – prosegue l’iniziativa che offre l’occasione unica di un confronto ravvicinato tra le due versioni della predella raffigurante la Deposizione di Cristo, della monumentale pala della Vergine Assunta oggi conservata al Museo Diocesano di Milano, realizzate rispettivamente dall’artista italo-argentino nel 1954 e nel 1955.
Il percorso culmina con il Compianto su Cristo morto di Altobello Melone (Cremona 1490/91- ante 1543), restaurato per l’occasione, conservato all’interno del palazzo dell’Arcivescovado a Milano e generalmente non visibile al pubblico. Del dipinto è sconosciuta la provenienza originaria e giunto dopo le soppressioni napoleoniche nella Quadreria Arcivescovile. L’opera è unanimemente riferita dalla critica al pittore cremonese Altobello Melone, formatosi fra la città natale e Venezia, e attivo soprattutto a Brescia, dove si confronta con la pittura di Romanino, e a Cremona, dove lavora, fra l’altro, all’importante ciclo del Duomo alla fine del 1516.
A ridosso di questa impresa decorativa va riferita anche la grande tavola del Compianto: caratteristiche di questa fase sono infatti le vibranti accensioni cromatiche, e l’impasto denso, con effetti quasi incandescenti di evidente derivazione tizianesca. Rispetto al Compianto di Romanino un tempo conservato nella chiesa di San Lorenzo a Brescia (ora a Venezia, Gallerie dell’Accademia), ripreso da Altobello in un’altra versione ora a Brera (1510 circa), nell’opera dell’Arcivescovado l’artista mostra un’evidente apertura agli influssi della pittura del nord Europa, dalla quale deriva la concitazione drammatica ed espressiva delle figure. In particolare si riscontra una puntuale ripresa della parte centrale del dipinto dalla scena di analogo soggetto incisa da Dürer nella Piccola Passione del 1509-1511.
L’episodio del Compianto, non narrato dai Vangeli, si distingue dalla scena della Deposizione dalla Croce ma anche da quella della Pietà, dove la Vergine sorregge il corpo di Cristo. Il tema nasce con intento soprattutto devozionale per sollecitare i fedeli alla meditazione e alla contemplazione del Cristo, morto per la salvezza degli uomini.
Il soggetto, inizialmente diffuso a Nord delle Alpi, ebbe poi grande diffusione anche in Lombardia a partire dalla fine del Quattrocento, inserendosi nelle esigenze di un filone devozionale che si riallacciava alle meditazioni di mistici, quali lo Pseudo Bonaventura e Santa Brigida di Svezia, che sollecitava l’identificazione del fedele con le sofferenze di Cristo, come avveniva anche nelle sacre rappresentazioni.
Figure tradizionali del Compianto sono, oltre a Cristo, la Vergine, San Giovanni, Giuseppe d’Arimatea, Nicodemo, la Maddalena e le Pie donne.
Insomma, un’altra ottima occasione per tornare a Milano.
Didascalie immagini
- Anovelo da Imbonate, Milano, fine del XIV – inizi del XV secolo, Crocifissione, Tempera su tavola
- Giovan Pietro Rizzoli detto il Giampietrino, Milano, notizie 1495-1549, Cristo portacroce, Olio su tavola
- Giulio Cesare Procaccini, Bologna, 1574 – Milano 1625, Pietà, Olio su tela
- Simone Peterzano, Documentato a Milano dal 1572 al 1596, Cristo nell’orto, Olio su tela
- Fede Galizia, Milano o Trento 1563 – Milano1630, Cristo nell’orto, Olio su tavola,
- Francesco Hayez, Venezia 1791- Milano 1881, Crocifisso con la Maddalena genuflessa e piangente, Olio su tela
- Mosè Bianchi, Monza, 1840 -1904, Crocifissione, Olio su tela
- Lucio Fontana, Rosario di Santa Fè, Argentina, 1899- Comabbio, Varese, 1968, Via Crucis “bianca”, Ceramica smaltata
- Nardo di Cione, documentato a Firenze dal 1346/48 al 1365/ 66, Crocifissione con la Vergine e San Giovanni dolenti, Tempera su tavola
- Altobello Melone, Cremona 1490/91 – ante 1543, Compianto su Cristo morto, Milano, Arcivescovado
- Francescuccio di Cecco Ghissi (?), Fabriano, attivo tra il 1345 e il 1375 circa, Flagellazione, Tempera su tavola
- Francescuccio di Cecco Ghissi (?), Fabriano, attivo tra il 1345 e il 1375 circa, Deposizione, Tempera su tavola
- Antonio d’Errico detto Tanzio da Varallo, Algana Valsesia, Vercellli, 1575 circa – Varallo, Vercelli 1633, Cristo crocifisso, Olio su tela
- Gaetano Previati, Ferrara, 1852- Lavagna, Genova, 1920, Salita al calvario, Olio su tela
In copertina un particolare di
Altobello Melone, Compianto su Cristo morto
Orari:
da martedì a domenica dalle 10 alle 18.
Chiuso lunedì (eccetto festivi)
(la biglietteria chiude alle ore 17.30)
info.biglietteria@museodiocesano.it
Dove e quando
Evento: MUSEO DIOCESANO CARLO MARIA MARTINI – piazza Sant’Eustorgio, 3 – MILANO
- Fino al: – 05 May, 2019