Nada pode me separar do amor de Deus

Il virgolettato è scritto sulla piccola lapide adagiata nell’erba del Cemitério do Morumbi, nel quartiere della zona ovest della città vecchia di San Paolo, dove riposa Ayrton Senna, il campione di Formula 1 entrato, e rimasto, per sempre nel cuore di chi riuscì a distinguerlo, ma anche in quello di tutti coloro che erano riusciti a cogliere cosa fosse, e rappresentasse, per lui la velocità.

Esattamente trenta anni fa, Ayrton non sopravvisse all’incidente alla curva del Tamburello, in pista durante il XIV Gran Premio di San Marino, nel fine settimana più drammatico della storia dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, in cui perse la vita un altro pilota, l’austriaco Roland Ratzenberger, mettendo fine a un’era – irripetibile – della Formula 1.

Lo scorso 24 aprile, al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, è stata aperta al pubblico “Ayrton Senna Forever” mostra realizzata nella ricorrenza della scomparsa del pilota brasiliano. Curata da Carlo Cavicchi, intreccia la storia sportiva di uno dei più grandi campioni automobilistici di tutti i tempi con una narrazione personale di un percorso che diviene il ritratto corale del mito.

Fino al 13 ottobre l’itinerario, progettato dall’architetto Francesco Librizzi, si sviluppa su una superficie di mille e cinquecento metri estendendosi anche alla Piazza del Museo, nella quale campeggia una suggestiva installazione: la pelle vetrata diventa la bandiera del Brasile, che sventola tra le mani del campione dopo ogni vittoria (quarantuno in Formula1 che gli valsero tre titoli mondiali in centosessantuno Gran Premi: numeri da capogiro andando novantasei volte a punti, salendo ottanta volte sul podio e conquistando sessantacinque pole position).

Il tema visivo, che ha ispirato l’allestimento dello spazio dedicato alla mostra, è invece quello della griglia di partenza con le monoposto schierate. L’illuminazione è impattante, predominano fasci di luce bianchi e neri per accentuare la sensazione di partecipare a una gara, con riflessi sulle vetture studiati per farle apparire come in movimento.

In esposizione, due kart degli esordi (1978-1982); nove monoposto, dalla prima Van Diemen RF82-Ford del 1982 all’ultima Williams FW16-Renault del 1994 e due showcar, perfette riproduzioni delle originali McLaren MP4/4-Honda e McLaren MP4/6-Honda posizionate fuori dall’ingresso della mostra. E’ presente anche la Mercedes 19, numero 11, con cui Ayrton (fino a quel momento sconosciuto al grande pubblico) il 12 maggio, vinse la Nürburgring Race of Champions del 1984 davanti a Niki Lauda.

La nascita della leggenda Senna, infatti, avrebbe avuto inizio appena tre settimane dopo, il 3 giugno, al Gran Premio di Monaco, sotto una pioggia torrenziale. Chi, quarant’anni fa, seguiva la massima formula automobilistica anche solo alla tv, ricorderà il diluvio di quella gara e l’incredibile giro più veloce (il 24°) del circuito monegasco in 1’54″334 che lo portò, con il secondo posto, a salire sul primo podio, suo personale, ma anche della per la sua scuderia (Toleman) e di una vettura motorizzata Hart. La gara fu sospesa (tralasciamo le polemiche che seguirono a tale decisione) e la classifica venne redatta con i passaggi al 31° giro decretando vincitore, alla guida di una McLaren-Tag Porsche, proprio quell’Alain Prost che sarebbe diventato il maggiore rivale per i restanti dieci anni di vita (basterebbe ricordare anche solo gli eventi nipponici del 22 ottobre 1989).

La mostra espone tute, caschi, sottocaschi, cappellini e guanti indossati nelle gare di karting, F3 e F1. Accessori e parti meccaniche delle sue auto, come pneumatici, flaps, motori, il volante Nardi della McLaren MP4/6 del 1991 e il piantone della Williams Renault del 1994 il cui cedimento lo uccise.

Ancora: la moto a lui dedicata dalla Ducati e la bicicletta “Senna” della Carraro. Tra i moltissimi oggetti personali e altre curiosità anche il contratto con la squadra DAP nel 1978, lettere personali e di auguri, le bottiglie magnum di champagne autografate, orologi, coppe, medaglie, il computer per la telemetria e il monitor Williams FW16. L’esposizione prosegue con centoquattordici foto selezionate tra oltre dodicimila, scattate dai maggiori fotografi dell’epoca. I libri usciti nel mondo, in tutte le lingue, e venti corner posizionati in ordine sparso, all’interno degli spazi, che raccontano episodi di vita meno noti (concreto quanto riservato, chi fosse veramente, la maggioranza di chi lo “conosceva” l’ha scoperto dopo la morte).

Infine, ad accompagnare la mostra, il catalogo edito da Skira Arte, un podcast in tre episodi e un apparato visivo con sei pannelli, che si articolano lungo il percorso, in cui vengono proiettate immagini spettacolari, di cui molte inedite, filmati in Super8, installazioni audiovisive e una multi-proiezione su grande schermo.

Quello del Museo Nazionale dell’Automobile è un dialogo tra la propria collezione e uno pilota in una contaminazione espressiva che offre al visitatore molto della storia sportiva di chi è impossibile dimenticare (a chi scrive, Ayrton – che conosceva bene la nostra lingua – ha insegnato a “freddare la testa” risultando, con il trascorrere degli anni, molto più di un consiglio).

Dettagli

Eventi collaterali

Ciclo di cinque appuntamenti di incontro e dibattito che coinvolge piloti, giornalisti, progettisti e amici, gli affetti e i rivali di sempre nella ricostruzione corale della vicenda sportiva e personale del campione.
Tra questi, lo speciale evento di oggi, mercoledì 1° maggio 2024, con un collegamento live streaming con l’Autodromo di Imola per partecipare alle celebrazioni commemorative sulla curva del Tamburello. Il racconto in diretta da Imola sarà intervallato nel corso dell’intera giornata da approfondimenti di giornalisti, tecnici e piloti presenti al Museo Nazionale dell’Automobile.
Seguiranno i talk del 30 maggio, 20 giugno, 19 settembre e 10 ottobre. Quattro occasioni per ascoltare la storia di Ayrton Senna raccontata da voci autorevoli del giornalismo sportivo, da piloti che lo hanno conosciuto, da dirigenti sportivi che lo hanno seguito o  corteggiato.
Al programma di talks – moderati dal curatore Carlo Cavicchi – si aggiungerà un calendario di presentazioni editoriali, speciali visite guidate e proiezioni su maxischermo delle date europee delle gare di Formula1.

Didascalie immagini

alcuni scatti all’interno della mostra Ayrton Senna Forever
foto © 2024 Cosimo Maffione

Dove e quando

Evento:

Indirizzo: Museo Nazionale dell’Automobile - Corso Unità d'Italia, 40 - Torino
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Fino al: 13 Ottobre, 2024