Apprezziamo le scelte selettive della Fonazione Mast e, periodicamente, vi riferiamo delle loro temporanee. Quella in corso fino al prossimo al 22 settembre, in anteprima europea, vale un viaggio a Bologna non solo per l’argomento trattato, ma per alcune soluzioni adottate durante il percorso – capaci di catturare non solo i bambini – per le particolari esperienze immersive basate su tecnologie all’avanguardia così da accompagnare i visitatori, maggiormente attenti, alla scoperta di alcuni dei luoghi più impressionanti, sbalorditivi e remoti del mondo.
Curata da Urs Stahe (curatore della PhotoGallery e della collezione Mast), Sophie Hackett (curatrice della fotografia dell’Art Gallery of Ontario di Toronto) e da Andrea Kunard (curatrice del Canadian Photography Institute della National Gallery of Canada) questa mostra multidisciplinare indaga l’impatto dell’uomo sul pianeta e infatti, il progetto Anthropocene – con immagini del fotografo Edward Burtynsky e filmati dei registi Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier – documenta l’indelebile impronta umana sulla terra.
Dalle barriere frangiflutti edificate sul 60% delle coste cinesi alle ciclopiche macchine costruite in Germania, dalle psichedeliche miniere di potassio nei monti Urali in Russia alla devastazione della Grande barriera corallina australiana, dalle surreali vasche di evaporazione del litio nel Deserto di Atacama alle cave di marmo di Carrara e a una delle più grandi discariche del mondo a Dandora, in Kenya.
Il progetto ha debuttato in Canada lo scorso settembre con il film “Anthropocene: The Human Epoch” proiettato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival e con la mostra allestita in contemporanea all’Art Gallery of Ontario di Toronto e alla National Gallery of Canada di Ottawa organizzata in partnership con la Fondazione Mast.
Gli esseri umani influenzano il pianeta da lungo tempo, almeno da quando sono diventati stanziali e praticano l’agricoltura. Con l’avvento dell’industrializzazione, circa duecentocinquanta anni fa, tale influenza ha acquisito forza e portata sempre crescenti. Da allora riversiamo quantità sempre più ingenti di CO2 nell’atmosfera, movimentiamo terra, pietre, sedimenti, perforiamo montagne, utilizziamo ogni riserva disponibile di carbone, petrolio, metano, fosfato, fino alle terre rare. Sviluppiamo nuovi materiali come cemento, alluminio e plastica (e nuove fonti energetiche con la scissione dell’atomo) che inquinano la Terra, la nostra aria, i nostri mari e, in alcuni casi, ritroviamo nella catena alimentare sotto forma di microparticelle.
Sfruttiamo il mondo animale e vegetale, peschiamo ogni anno ottanta milioni di tonnellate di pesci dai mari e altrettanti negli impianti ittici. Negli allevamenti intensivi a scopo alimentare di maiali, polli, pecore, bovini viene aumentato l’indice di produttività per soddisfare la crescente domanda. Anche l’agricoltura industriale incrementa ogni anno la produttività, facendo ricorso a pesticidi sempre più efficaci. La nostra condotta provoca l’acidificazione degli oceani, l’aumento della temperatura media annua del pianeta e limita fortemente la riproduzione di molte specie animali, tra cui api e insetti, sino a metterne addirittura a rischio la sopravvivenza.
L’impatto dei comportamenti umani condiziona l’esistenza di ogni organismo vivente della Terra dove, duemila anni fa, vivevano tra i duecento e i trecento milioni di esseri umani. Il primo miliardo fu raggiunto intorno al 1800, il secondo miliardo nei primi anni del Novecento. L’ultimo miliardo è stato raggiunto nell’arco di soli dodici anni. Attualmente nel mondo si contano circa 7,6 miliardi di persone. L’enorme aumento della popolazione, e la sua velocità di riproduzione, pongono l’umanità stessa, e la natura nella quale e con la quale viviamo, di fronte a problemi di eccezionale portata. Per descrivere il fenomeno alcuni scienziati hanno coniato il termine “Antropocene”.
Questo concetto indica come l’impatto esercitato dall’essere umano – dall’Homo Sapiens – abbia raggiunto negli ultimi decenni proporzioni tali da essere equiparabile, se non addirittura superiore per forza e importanza, alle trasformazioni subite dalla Terra nel corso delle ere geologiche precedenti. Dal punto di vista geologico il concetto di Antropocene è oggetto di discussione, ma non lo sono la portata e la complessità dell’influenza esercitata dall’essere umano sul pianeta. Questo cambia tutto, e per sempre.
Accompagna l’evento espositivo il catalogo “Anthropocene” con il punto sui temi al centro del progetto e dove sono messe in dialogo arte, scienze ambientali, antropologia. Il volume affianca, inoltre, le illustrazioni con una serie di saggi degli stessi artisti, curatori e scienziati appartenenti dell’Anthropocene Working Group, il team di ricercatori al lavoro per il riconoscimento formale dell’Antropocene come epoca geologica da parte della Commissione Internazionale di Stratigrafia.
Didascalie imamgini
- scatto durante la conferenza stampa al Mast
foto © Cinzia Colzi in esclusivaa per questo articolo - una app che piacerà ai bambini di ogni età
foto © Cinzia Colzi in esclusivaa per questo articolo - scatto durante la visita della mostra
foto © Cinzia Colzi in esclusivaa per questo articolo - Phosphor Tailings Pond #4 Near Lakeland Florida Usa 2012 Photo credit © Edward Burtynsky, courtesy Admira Photography, Milan / Nicholas Metivier Gallery, Toronto
- Tyrone Mine #3 Silver City New Mexico Usa 2012
Photo credit © Edward Burtynsky, courtesy Admira Photography, Milan / Nicholas Metivier Gallery, Toronto - Makoko #2 Lagos Nigeria 2016
Photo credit © Edward Burtynsky, courtesy Admira Photography, Milan / Nicholas Metivier Gallery, Toronto - Saw Mills #1 Lagos Nigeria 2016
Photo credit © Edward Burtynsky, courtesy Admira Photography, Milan / Nicholas Metivier Gallery, Toronto
In copertina un particolare di
Clearcut #1 Palm Oil Plantation Borneo Malaysia 2016
Photo credit © Edward Burtynsky, courtesy Admira Photography, Milan / Nicholas Metivier Gallery, Toronto
La mostra si compone di:
- 35 fotografie di Edward Burtynsky
che illustrano temi quali l’estrazione delle risorse naturali, le deforestazioni, le grandi infrastrutture di trasporto, il cambiamento climatico, le discariche e l’inquinamento - 4 enormi murales ad alta risoluzione
realizzati utilizzando tecnologie fotografiche all’avanguardia, che offrono esperienze di visione sorprendenti e consentono agli spettatori di esaminare nei più minuti dettagli la complessità delle incursioni umane sulla Terra. I murales sono arricchiti da filmati di Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier, che consentono ai visitatori di vivere un’esperienza immersiva, esplorando in dettaglio i singoli scenari rappresentativi delle teorie dell’Antropocene - 13 videoinstallazioni di Baichwal e de Pencier
che favoriscono la comprensione della portata e dell’impatto del fenomeno con tecniche di ripresa all’avanguardia e forniscono una esperienza diretta del dominio dell’uomo sul pianeta - 3 installazioni di realtà aumentata
come avviene per i murales, sono accessibili tramite Avara (app gratuita per smartphone e tablet): composte da migliaia di immagini fisse e assemblate attraverso un processo chiamato fotogrammetria, ogni installazione di realtà aumentata porterà il visitatore a vivere un’esperienza immersiva grazie ad un’immagine 3D a grandezza quasi naturale - il premiato film “Antrophocene: The Human Epoch”
codiretto dai tre artisti che testimonia con un approccio esperienziale un momento critico nella storia geologica del pianeta, proponendo una provocatoria e indimenticabile esperienza dell’impatto e della portata della nostra specie. La voce narrante è del premio oscar Alicia Vikander. Il film sarà distribuito in Italia a settembre da Fondazione Culturale Stensen e Valmyn - il percorso didattico interattivo
corredato da attività dedicate sia all’infanzia sia all’adolescenza con – Mast Dialogues on Anthropocene – ricco programma di eventi culturali, letture, tavole rotonde, proiezioni.
La mostra è corredata anche da un programma sulle sfide ambientali della nostra società viste attraverso la lente dell’Antropoceneattraverso eventi culturali, lectures, tavole rotonde, proiezioni aperti al pubblico.
Visite guidate ogni sabato e domenica
alle ore 10 e alle 15
Orari mostra
dal martedì alla domenica ore 10-19
(lunedì chiuso)
in occasione delle proiezioni serali
la mostra resta aperta fino alle ore 22
ingresso libero senza prenotazione
Il film “Antrophocene: The Human Epoch”
sarà proiettato nei giorni del mese di giugno 2019
11 – ore 11.00, 16.00
12 – ore 11.00, 16.00, 20.30
13 – ore 11.00, 16.00
14 – ore 11.00, 16.00
15 – ore 11.00, 16.00, 20.30
16 – ore 11.00, 16.00, 20.30
18 – ore 11.00, 16.00
19 – ore 11.00, 16.00
20 – ore 11.00, 16.00
21 – ore 11.00, 16.00, 20.30
22 – ore 11.00, 16.00, 20.30
23 – ore 11.00, 16.00, 20.30
25 – ore 11.00, 16.00
26 – ore 11.00, 16.00
27 – ore 11.00, 16.00
28 – ore 11.00, 16.00, 20.30
29 – ore 11.00, 16.00, 20.30
30 – ore 11.00, 16.00, 20.30
Dove e quando
Evento: FONDAZIONE MAST – VIA SPERANZA, 42 – BOLOGNA
- Data: 22 September, 2019