All’Arengario di Monza una mostra che indaga, a quarant’anni dalla scomparsa, Alfred Hitchcock (Londra, 13 agosto 1899 – Los Angeles, 29 aprile 1980) il regista del brivido celebrato come uno dei principali e più influenti innovatori della storia del cinema, famoso per il suo ingegno, le trame avvincenti, la gestione della macchina da presa, l’originale stile di montaggio, l’abilità nel tener viva la tensione in ogni singolo fotogramma.

Con settanta fotografie e contenuti speciali provenienti dagli archivi della major statunitense, la mostra è stata curata da Gianni Canova che ha predisposto una serie di approfondimenti video ad accompagnare il visitatore lungo tutto il percorso. Il Curatore, sottolinea: “Hitchcock, come hanno detto i critici della nouvelle vague è stato uno dei più grandi creatori di forme di tutto il Novecento. i suoi film, per quante volte li si riveda, sono ogni volta una sorpresa, ogni volta aprono nuove prospettive attraverso cui osservare il mondo e guardare la vita”.

Un percorso che offre la possibilità di tornare indietro nel tempo per sbirciare il backstage dei principali film del regista inglese e scoprire particolari curiosi sulla realizzazione delle scene più celebri, sull’impiego dei primi effetti speciali, sugli attori e anche sulla vita privata del cineasta.
Organizzata dal Comune di Monza in collaborazione con ViDi-Visit Different, “Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures” inizia analizzando Psycho (1960), una delle sue opere più controverse, che riuscì a battere tutti i record di incasso e fece fuggire il pubblico dalle sale in preda al panico, che proprio quest’anno celebra i sessant’anni dall’uscita nelle sale. Occasione per vedere il dietro le quinte del metafisico Motel Bates, conoscere il personaggio inquietante di Norman, la doppia personalità di Marion e la celebre scena della doccia.

Una sezione è dedicata a Gli Uccelli (1963), pellicola in cui introdusse numerose novità nel campo del suono e degli effetti speciali; con ben trecentosettanta trucchi di ripresa, il film richiese quasi tre anni di preparativi a causa della sua complessità tecnica.

L’itinerario nell’universo hitchcockiano prosegue con La finestra sul cortile (1954), con James Stewart che interpreta il fotoreporter ‘Jeff’ Jeffries, costretto su una sedia a rotelle per una frattura alla gamba e che, per vincere la noia, spia le vite dei vicini dal proprio soggiorno, fino a convincersi che in un appartamento si sia consumato un delitto. Film di grande successo, uscito nell’agosto 1954, nel maggio 1956 aveva già incassato dieci milioni di dollari.

Ecco poi La donna che visse due volte (1958), capolavoro divenuto oggetto di venerazione, che racconta una delle storie d’amore più angoscianti del cinema, narrata attraverso un numero infinito di angolazioni e riprese straordinarie nei luoghi più famosi di San Francisco.

Il materiale fotografico getta inoltre uno sguardo su altri celebri film come Sabotatori (1942), L’ombra del dubbio (1943), Nodo alla gola (1948), La congiura degli innocenti (1955), L’uomo che sapeva troppo (1956), Marnie (1964), Il sipario strappato (1966), Topaz (1969), Frenzy (1972) e Complotto di famiglia (1976).

Una sezione della mostra è dedicata a un indiscusso ingrediente di successo dei film di Hitchcock: la musica, in particolare quella di Bernard Herrmann, che scrisse le colonne sonore di La congiura degli innocenti, Il ladroLa donna che visse due volte, Intrigo internazionalePsyco e Marnie. Si segnala la sezione di approfondimento sui rapporti tra Hitchcock e la Liguria partendo dalla scena del film The pleasure Garden del 1925 che fu girata alla Stazione Marittima di Genova.

Chiude idealmente l’esposizione il montaggio con le celebri e fugaci apparizioni di Hitchcock sulla scena. Nati come simpatiche gag, i camei divennero col tempo una vera e propria superstizione. Il pubblico iniziò ad attenderli con impazienza e per evitare che lo spettatore si distraesse troppo durante il film, il regista decise di anticiparli ai primissimi minuti dell’inizio.
Accompagna l’evento espotivo un catalogo edito da Skira.

Didascalie immagini

  1. L’embematico sguardo di Alfred Hitchcock
  2. Hitchcock sul set di Psycho 1960
    © Universal Pictures
  3. Janet Leigh – che interpreta Marion Crane – nella doccia di Psycho 
    1960 © Universal Pictures
    (per realizzare la scena ci vollero ben sette giorni di lavorazione e settantadue diverse posizioni della macchina. Fu usata una controfigura per evitare a Janet Leigh di spogliarsi e fu scritturata Marli Renfro, professionista dello striptease
  4. Il regista sul set di Gli uccelli 
    1963 © Universal Picture
  5. James Stewart e Grace Kelly in La finestra sul cortile 
    1954 © Universal Pictures
  6. James Stewart con Kim Novak in La donna che visse due volte 
    1958 © Universal Pictures
  7. Ancora James Stewart, questa volta con Doris Day, in L’uomo che sapeva troppo
    1956 © Universal Pictures
  8. Alfred Hitchcock durante la lavorazione di Psycho
    1960 © Universal Pictures

In copertina
Alfred Hitchcock sul set di Psycho
1960 © Universal Pictures

 

Aggiornamento del 5 novembre

In ottemperanza al DPCM del 3 novembre 2020,
la mostra, rimarrà chiusa
da venerdì 6 novembre a giovedì 3 dicembre.

Con una serie di pillole video, trasmesse dai canali social di ViDi Cultural, Gianni Canova condurrà tutti gli appassionati di cinema e non solo, sui set e nei backstage dei film più famosi.

 

Dove e quando

Evento: Arengario – piazza Roma – Monza
  • Fino al: – 10 January, 2021