Al Forte Leopoldo I di Forte dei Marmi, fino al prossimo 5 novembre, prosegue una mostra che rilegge quel particolarissimo periodo che la Versilia visse a cavallo tra Diciannovesimo e Ventesimo secolo quando cioè, paesaggio clima e acque, attrassero il “bel mondo” europeo e non solo. Personalità conquistate dai bagni, certo, ma anche dall’ambiente culturale creato da chi, durante la stagione estiva, si dava appuntamento, improvvisando cenacoli artistici, letterari e musicali. Villeggianti insieme a marinai, contadini, cavatori: mondi diversissimi, spesso solo tangenti. Affascinanti, non meno del paesaggio, artisti italiani e stranieri si fecero stregare dalla Versilia: da Puccinelli a Fontanesi, Signorini, Cabianca, Viner, Lear, Vedder, Skovgaard, Poingdestre.

Prodotta dalla Società di Belle Arti con il Comune di Forte dei Marmi e la Fondazione Villa Bertelli, “Accadde in Versilia” focalizza la sua indagine su tre grandi protagonisti di quel momento magico: Plinio Nomellini, Lorenzo Viani e Moses Levy proponendo una ragionata e raffinata selezione di loro opere, alcune non più viste da tempo, provenienti da collezioni private, a eccezione della Festa al villaggio di Nomellini, concesso dalla Pinacoteca “il Divisionismo” della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona. Il pittore livornese, agli inizi degli anni Novanta, orienta il proprio linguaggio verso nuove sperimentazioni, sia divisioniste, grazie alla frequentazione di Pellizza da Volpedo, sia neo impressioniste, importate da Parigi. Sarà poi l’incontro del 1903, con Giovanni Pascoli, ad aggiunge una svolta simbolista alla sua pittura.

La sue opere sono anticipate dalla grande tela di Giuseppe Viner, La semina, parte del trittico Terra Madre, esposto nel 1906 per l’inaugurazione del valico del Sempione.
Nomellini racconta la quotidianità che trascorre in Versilia come, a esempio, la costruzione di un bastimento (Cantiere, 1904) o la semplice ritualità domestica nitidissima in L’ora della cena (1898) o in Ore quiete (1898), o il folklore paesano (La chiesa di San Frediano a Lucca, 1930 circa). La civiltà contadina, vera protagonista e depositaria di un luogo primigenio, ancora preservato dal rutilante caos della modernità.

Alle pacate immagini della Versilia offerte da Nomellini si contrappongono quelle di Lorenzo Viani la cui opera si ispira, spesso, alla dimensione drammatica della quotidiana vicenda degli umili. Con il disegno cattura la miseria, ma anche le speranze scolpite nelle rughe del volto.

L’artista connota quindi un volto più scuro di quella terra come testimoniano Moglie del marinaio, Sul molo. In attesa del rientro delle barche, Peritucco con il fiocco rosso, Viandanti e Vecchio pescatore.

La terza sezione è dedicata a uno dei massimi protagonisti della stagione artistica versiliese dei primi tre decenni del Novecento, Moses Levy, tunisino di nascita, ma che elesse in questa terra a sua patria, divenendo interprete di quella che potrebbe definirsi come una tarda “belle époque” versiliese, rovescio estetico-iconografico del più grave scenario presentato dall’amico Lorenzo Viani.

La sua pittura si evidenzia per lo stile personalissimo che, pur nutrendosi delle contaminazioni europee cezanniane e cubiste, tanto quanto degli echi metafisici e futuristi, non risulta in alcun modo etichettabile, futuro viatico e spunto per l’arte italiana a venire.

Le opere selezionate coprono circa un trentennio (1911-1938), evidenziando quello “spettacolo fisso in mutazione continua che sarà sempre il linguaggio di Levy”. Tra queste: Donna con cappello bianco, Cinema Eolo e Folla di sera sul lungomare di Viareggio, la luminosa serie delle Spiagge, Profilo di giovinetto, Anna e l’amica, che lo includono pienamente nel contesto artistico italiano degli anni Venti, fino ad arrivare ad esiti di modernità, nell’espressionismo cromatico di gusto matissiano, del più tardo Signora in rosso al caffè.

Per il visitatore un percorso sorprendente per originalità compositiva e forza evocativa, capace di documentare il coraggioso aggiornamento di “questo piccolo mondo antico” con le nuove correnti che stanno spirando d’Oltralpe.

Dettagli

Didascalie immagini

  1. Plinio Nomellini, L’ora della cena, 1898 olio su tela, cm 66×68
  2. Plinio Nomellini, Le ore quiete, 1898, olio su tela, cm 89,5×114
  3. Lorenzo Viani, Nudo di schiena, 1910-1912 olio su tavola, cm 101×71
  4. Lorenzo Viani, Sposalizio, 1913-1914 olio su cartone, cm 69×95,5
  5. Lorenzo Viani, Sul molo. In attesa del rientro delle barche, 1915, olio su cartone, cm 68,8×98,5
  6. Moses Levy, Folla di sera sul lungomare di Viareggio, 1918, olio e tempera su cartone, cm 51×71
  7. Moses Levy, Maschere (Pierrot), 1919 olio su cartone, cm 27×37
  8. Moses Levy, Meriggio al mare, 1921 olio su tela, cm 75×115

Orari

fino al 10 settembre:
tutti i giorni 17.00-23.00
mercoledì 10.00-13.00
dall’11 settembre al 5 novembre
mercoledì 10.00-13.00
venerdì. sabato e domenica 10.00-13.00 e 16.00-19.30

Dove e quando

Evento:

Indirizzo: Fortino Leopoldo - Piazza Giuseppe Garibaldi, 1 - Forte dei Marmi.
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