Tra storia contemporanea, identità culturali, materia e musica si festeggiano a Palazzo Strozzi i trent’anni della Collezione Sandretto Re Rebaudengo, con una mostra che regala al pubblico oltre settanta opere dei più importanti artisti contemporanei italiani e internazionali: stiamo parlando di Reaching for the Stars. Da Maurizio Cattelan a Lynette Yiadom-Boakye.
Un “viaggio intergalattico nel cosmo dell’arte”: così la definisce Arturo Galansino, direttore della Fondazione Palazzo Strozzi e curatore della mostra.
L’itinerario è lungo e articolato e si muove attraverso fenomeni e figure chiave del contemporaneo che sembrano indicare – come stelle – il cammino da seguire.
In effetti è proprio una stella e il simbolo della collezione firmata Patrizia Sandretto Re Rebaudengo di cui questa mostra celebra il trentennale: dalle prime acquisizioni nella Londra inizio anni Novanta fino alle ultime commissioni agli artisti emergenti degli anni Venti del nuovo millennio.

Otto le sale tematiche che celebrano le “Stelle dell’Arte”: da Maurizio Cattelan a Cindy Sherman, da Damien Hirst a Lara Favaretto, passando per William Kentridge e Berlinde De Bruyckere, arrivando a Sarah Lucas e Lynette Yiadom-Boakye, le ricerche artistiche degli ultimi decenni sono esplorate attraverso una costellazione di opere che invade letteralmente tutti gli spazi di Palazzo Strozzi, dal Piano Nobile alla Strozzina, con una speciale nuova installazione per il cortile rinascimentale.
Passeggiando tra le sale si intraprende un viaggio tra tematiche diverse: la sperimentazione dei linguaggi artistici, la figurazione e astrazione, l’identità e il corpo dal punto di vista sociale e politico, il ruolo e l’immagine della donna nella società di oggi, la riflessione sulla storia contemporanea tra collettività e individualità, attraverso riferimenti a eventi storici come l’11 settembre 2001 o le lotte per i diritti civili.

Alcune opere fondamentali come 1000 Names (1983) di Anish Kapoor o Love Is Great (1994) di Damien Hirst, insieme a un’ampia selezione di lavori di Maurizio Cattelan, artista centrale per un’esplorazione dell’arte italiana tra anni Novanta e Duemila, insieme, tra gli altri, a Paola Pivi o Lara Favaretto.
In parallelo si snodano le sezioni tematiche come quella dominata dalla celebre serie Untitled Film Still (1978-1980) di Cindy Sherman che propone una riflessione sociale e politica sul tema dell’identita in rapporto a opere di Shirin Neshat, la serigrafia Untitled (Not ugly enough) (1997) di Barbara Kruger o la scultura in materiali organici Self-Portrait (1993) di Pawel Althamer.
L’indagine sulla scultura si amplia nei grandi lavori di Andra Ursuţa, Adrian Villar Rojas, Berlinde De Bruyckere, Mark Manders, le cui pratiche investigano il corpo e la figura tra decostruzione e ricomposizione. Arriva poi la ricerca pittorica attraverso dipinti di artisti come Lynette Yiadom-Boakye, Sanya Kantarovsky, Michael Armitage, Cecily Brown, Avery Singer, testimoniando la perdurante vitalità di questo medium, tra figurazione e astrazione, soprattutto nelle generazioni più giovani.

Non da meno la sezione dedicata alla video arte con opere manifesto di artisti quali William Kentridge, presente con History of Main Complaint (1996), Douglas Gordon e Philippe Parreno, con la celebre videoinstallazione Zidane. A 21st Century Portrait (2005) e Ragnar Kjartansson con The End – Rocky Mountains (2009).
“È per me un onore e una grande emozione poter rivedere le ‘stelle’ della collezione esposte nelle splendide sale della Fondazione Palazzo Strozzi. Festeggiare i trent’anni della mia pratica collezionistica all’interno di questo palazzo, capolavoro dell’architettura rinascimentale” dichiara Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo “è un’occasione per ripercorrere i tragitti dell’arte contemporanea degli ultimi decenni, creando un dialogo vivo con l’antico e con il pubblico in visita. Questa mostra, che inizia dallo splendido cortile aperto alla città, rispecchia il valore della condivisione che da sempre impronta la mia collezione e trova piena sintonia con la linea della Fondazione Palazzo Strozzi, guidata con grande professionalità da Arturo Galansino, a favore della partecipazione e dell’accessibilità della cultura”.

Un progetto nato dalla volontà di creare una piattaforma di sperimentazione e partecipazione in cui si uniscono l’esposizione di opere della collezione, nuove produzioni create per la mostra, oltre a un ampio programma di attività e progetti con gli artisti protagonisti di talk e workshop e a numerose attività per coinvolgere il pubblico che potrete trovare direttamente sul sito di Palazzo Strozzi.
Fino al 18 giugno ci si potrà perdere quindi tra pittura, scultura, installazione, fotografia, video e performance in un dialogo profondo tra Palazzo Strozzi e l’arte contemporanea degli ultimi decenni.