Torniamo a parlare di una mostra di scultura in terracotta in quanto patrimonio d’arte straordinario. Questa volta i riflettori sono su quelle rinascimentali del territorio padovano che hanno subito secoli di furti, dispersioni, indifferenza, vandalismi così da distruggere o disperdere la quasi totalità.

Però non tutto è perduto, qualcosa di prezioso e significativo è rimasto e il Museo Diocesano di Padova insieme all’Ufficio beni culturali, al termine di una intensa, partecipata campagna di recupero, studi, ricerche e restauri, sostenuti anche dal progetto di sensibilizzazione e raccolta fondi “Mi sta a cuore”.

Riunite nelle Gallerie del Palazzo vescovile di Padova, sede espositiva del Museo, una ventina di terrecotte rinascimentali del territorio, orgogliosa testimonianza delle migliaia che popolavano chiese, sacelli, capitelli, conventi e grandi abbazie di una Diocesi che spazia tra le province di Padova, Vicenza, Treviso, Belluno e Venezia.

La mostra “A nostra immagine. Scultura in terracotta del Rinascimento da Donatello a Riccio” spiega il perché di una diffusione tanto capillare della scultura in terracotta proprio in questo territorio. La ragione, a giudizio di Andrea Nante, direttore del Museo Diocesano di Padova e coordinatore del prestigiosissimo comitato scientifico, va individuata nella presenza prolungata e molto attiva, a Padova, a ridosso della Basilica di Sant’Antonio, della bottega di Donatello e, dopo di lui, di Bartolomeo Bellano, Giovanni De Fondulis e Andrea Riccio.

Questi artisti creavano capolavori in pietra, marmo, bronzo, ma anche nella più umile (e meno costosa) terracotta. Opere preziose ed espressive, e per questo molto ambite e richieste. In queste botteghe venivano alla luce grandi scene di gruppo, come i Compianti, immagini di Santi, ma anche piccole e raffinate Madonne con il Bambino per devozione familiare, di dimensioni ridotte, ma spesso di grande qualità.

L’esposizione accoglie esempi di queste variegate produzioni del territorio messe in dialogo con altre sculture in terracotta prestate per l’occasione da alcuni Musei nazionali e internazionali, come Louvre. Segnaliamo che è stato ricomposto il Compianto di Andrea Riccio – diviso tra la chiesa padovana di San Canziano e i Musei Civici di Padova – e alcuni inediti, tra cui una Madonna con il Bambino salvata da una clarissa dopo la soppressione del Convento padovano di Santa Chiara in età napoleonica, custodita fino a poco tempo fa nella clausura del Monastero della Visitazione in Padova, e ora restituita al suo aspetto originario da un importante restauro.

Per la prima volta sono stati esposti, in una suggestiva installazione, i frammenti superstiti di una Deposizione, gravemente danneggiata nel bombardamento della chiesa di San Benedetto dell’11 marzo 1944.
Accompagna l’evento un catalogo edito da Scripta.

Didascalie immagini

  1. Domenico Boccalaro, San Giacomo. Padova, Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo agli Eremitani
  2. Donatello, Madonna con il Bambino. Parigi, Museo del Louvre
  3. Giovanni de Fondulis, Madonna con il Bambino. Padova, Chiesa di San Nicolò
  4. Plasticatore padovano, Compianto su Cristo morto. Padova, Chiesa di San Pietro
  5. Andrea Riccio, Madonna con il Bambino. Campiglia dei Berici (VI), Chiesa di San Pietro
  6. Andrea Riccio, Pietà. Due Carrare, Chiesa di Santo Stefano

In copertina un particolare di
Andrea Riccio, Pietà. Due Carrare, Chiesa di Santo Stefano

 

Orario:
da martedì a venerdì 10-13 e 14-18
abato, domenica e festivi 10-13 e 14-19

Dove e quando

Evento: Museo diocesano – Piazza Duomo, 1 – Padova
  • Fino al: – 02 June, 2020