Recentemente conclusi i lavori di restauro della basilica di San Michele Maggiore in Pavia, una tra le più antiche e ricche di storia del Nord Italia, sede di varie incoronazioni dei re d’Italia.
La volta a crociera della navata centrale si presenta adesso con un nuovo e sorprendente aspetto e va ad aggiungersi a quello, già completato, che ha interessato la volta a crociera del presbiterio e quella della navata laterale sud. Oggi si presenta al pubblico una basilica mutata nell’aspetto interno, diversa da come si era soliti ammirarla fino a poco tempo fa.

I visitatori rimarranno stupiti dai colori brillanti che troveranno alzando gli occhi verso le volte, che sono tornati a rivelarsi dopo un attento lavoro di descialbatura, che li ha liberati dagli strati pittorici che li coprivano; proprio il cromatismo dei suoi dipinti era una caratteristica per cui la basilica era famosa nei tempi antichi. Colori che appaiono con grande evidenza anche sui capitelli.
La realizzazione di questi restauri, inseriti nei progetti previsti dai Piani Integrati della Cultura – PIC, della Regione Lombardia, che ha contribuito in modo importante insieme alla Fondazione Luigi Rovati di Monza, ad Asm Pavia, alla Fondazione Comunitaria della Provincia di Pavia, alla Fondazione Bracco di Milano, a Coop Lombardia e a Universitiamo di Pavia, con elargizioni di privati.

I lavori sono stati diretti e coordinati dall’architetto Carlo Bergamaschi in collaborazione con il comitato scientifico e la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese, e con la collaborazione scientifica generata dalla convenzione con le Università di Pavia, del Piemonte Orientale e Politecnico di Milano.

Restauro promosso dall’Associazione “Il Bel San Michele onlus” il cui presidente, Vittorio Vaccari, spiega: “Gli interventi di restauro e di valorizzazione scaturiscono dal vivo desiderio di poter consegnare alle generazioni future un monumento, lasciatoci in eredità dai nostri padri e, allo stesso tempo, garantire all’odierna comunità una sua maggiore fruibilità liturgica e culturale e una conoscenza della propria storia. Per questo motivo ci siamo posti l’obiettivo di riconfermare questo gioiello architettonico quale punto di riferimento religioso e culturale per la Città, caratterizzata da decine di testimonianze civili e religiose del Romanico”.

La novità di questo intervento è attualizzare l’aspetto della basilica dopo il restauro realizzato nel 1865, improntato alle teorie dell’epoca che riconoscevano in un’architettura di stile romanico delle coloriture dai toni neutri, comunque spenti.
Tra le scoperte più importanti, si segnala il ritrovamento di un cartiglio che attribuisce all’imperatore Costantino il ritratto dell’uomo incoronato, inizialmente individuato in Federico Barbarossa, incoronato re proprio in questa chiesa.

I lavori a San Michele proseguiranno nei prossimi mesi, se saranno disponibili i finanziamenti richiesti, interessando la pulitura delle volte e l’apertura al pubblico dei percorsi inframurari, che corrono nello spessore dei muri della facciata e lungo i matronei.