Tra il 2500 e il 1800 a.C. (tarda età del Rame e inizio dell’età del Bronzo) il continente europeo fu teatro di importanti trasformazioni, conquiste tecnologiche e cambiamenti sociali, economici e, “sotto lo stesso sole”, ebbero inizio le prime prove di reti commerciali, culturali e di linguaggi iconografici comuni. Con le merci e le persone si mossero idee, invenzioni e culture, si crearono codici comuni, iconografie condivise, patrimoni di immagini permettendo di comunicare tra territori distanti.

Per la collaborazione tra il Museo Nazionale della Preistoria della Valle Camonica e il British Museum al quale, nel 2022 la Direzione regionale Musei Lombardia ha prestato quattro stele per la mostra “The world of Stonehenge” (che ripercorreva la storia millenaria del monumento), adesso, il museo londinese, ha ricambiato offrendo in prestito la lunula d’oro di Blessington (Irlanda) datata tra 2400-2000 a.C. Il manufatto si inserisce in una produzione attestata in questo ambito cronologico soprattutto in Irlanda e in Gran Bretagna di preziosi collari in foglia d’oro, chiamati per la loro forma lunulae (dal latino “piccole lune”). A dispetto del nome, tuttavia, non erano collegati tanto alla rappresentazione del satellite, quanto al sole e alla sua simbologia. L’uso dell’oro, l’accurata levigazione delle superfici, riflettevano la luce solare con effetti abbaglianti: erano certo ornamenti di grande prestigio che distinguevano per status chi le indossava, forse in particolari occasioni e cerimonie.

Lo straordinario collare in foglia d’oro ha permesso di focalizzare su un arco temporale che viene illustrato in collaborazione con due importanti musei civici della provincia di Brescia: il Museo Archeologico della Valle Sabbia di Gavardo e il Museo Civico Archeologico “G. Rambotti” di Desenzano del Garda.
Nell’anno in cui Bergamo e Brescia sono capitali della cultura, l’evento espositivo “Sotto lo stesso sole. Europa 2500-1800 a.C” curata da Marco Baioni, Claudia Mangani e Maria Giuseppina Ruggiero, propone un progetto con tre musei e tre racconti complementari per scoprire come l’Europa abbia una tradizione culturale comune. Il pubblico ha così la possibilità di visitare le tre mostre, che collegano la montagna all’anfiteatro morenico del Garda e scoprire le comuni radici europee partendo dall’analisi del singolo manufatto, affinché lo sguardo si estenda, oltre la produzione locale, alla ricerca di quei confronti e contatti con contesti lontani.

Infatti, la lunula di Blessington fa da catalizzatore per scoprire l’esistenza di altre lunule da contesti dell’Italia settentrionale e permette di rivedere, con altro sguardo, alcune immagini incise sulle stele e sui massi-menhir della Valle Camonica.
In prestito dal Museo dell’Area Megalitica di Saint Martin de Corléans (Aosta) il pendaglio in rame a forma di semiluna, mentre, dal nuovo Museo Archeologico Nazionale di Verona sono giunti il pettorale semilunato in argento e l’alabarda di rame (da Villafranca Veronese insieme ad altre due lunule in bronzo da Lazise). Dal Museo di Storia Naturale dalla città scligera la lunula in bronzo da Torbiera di Guardola.
Tra gli elementi in mostra spicca il corredo dalla Tomba 4 da San Giorgio Bigarello (Mantova), che viene per la prima volta esposto al pubblico (una doppia sepoltura che comprendeva i resti di un ragazzo e di una donna).

Quanto esposto al MUPRE trova approfondimento e contesto attraverso le tappe che, in successione, coinvolgono il Museo di Gavardo – dove si focalizza sui rapporti tra l’Italia settentrionale e il mondo transalpino – e, dal prossimo luglio a ottobre, al Museo Rambotti dove, il tema delle reti commerciali e delle connessioni culturali, sarà illustrato attraverso lo studio di un manufatto particolare: il brassard, una placchetta rettangolare in pietra, probabilmente utilizzata come parapolsi per gli arcieri, di cui ritroviamo esemplari simili in Italia e in varie parti d’Europa.