Al MA*GA, fino al 22 ottobre, è visitabile il progetto di riallestimento della collezione del museo curato da Alessandro Castiglioni ed Emma Zanella per presentare le nuove acquisizioni, ottenute grazie all’assegnazione di due diversi avvisi pubblici promossi dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Con il PAC2021 – Piano per l’Arte Contemporanea, è stato acquistato un fondo di venticinque opere di Armin Linke e, grazie a Strategia Fotografia 2022, entrano nella collezione due lavori di Bruno Di Bello e Paola Di Bello.

Il titolo della mostra, “Il Profilo dell’Immagine“, spiegano i due curatori “evoca la particolare identità del linguaggio fotografico sospeso tra documentazione e rappresentazione, la sua natura “infrasottile”, così definita dal critico della fotografia Elio Grazioli, l’ambivalenza tra immagine tecnica e immagine artistica, interrogando il pubblico sul significato che l’immagine fotografica ha avuto nella nostra storia recente e nella nostra contemporaneità, poiché, usando le parole del critico americano David Levi Strauss, “la fotografia, in teoria, ha sempre voluto rendere l’immagine democratica, ma raramente ha funzionato in quel senso”.

Configurata come una narrazione in cui diversi episodi e autori si alternano e susseguono, intrecciando le ricerche dedicate all’immagine, alla sua frammentazione (Emilio Isgrò e Valentina Berardinone), per proseguire con la MEC Art di Gianni Bertini, Bruno Di Bello e Aldo Tagliaferro, il dialogo con la poesia visiva, la mail art e la performance con Mirella Bentivoglio, Maria Lai e Giuseppe Chiari fino alle ricerche linguistiche di Franco Vaccari.

La mostra si completa affrontando la questione legata alla persistenza del paesaggio nelle identità e non identità dei luoghi con le opere di Luigi Ghirri e Marina Ballo Charmet, fino ai grandi cicli di produzioni fotografiche commissionati dal museo come il progetto Ex/post Orizzonti temporanei di Mario Cresci e Moltiplicazioni di Armin Linke.