Fresco di stampa con la Casa Editrice Leo S. Olschki, il nuovo saggio di Luigi Marfè, “Un altro modo di raccontare, Poetiche e percorsi della fotoletteratura” che testimonia, in modo affascinante, l’esistenza della particolarissima simbiosi tra letteratura e fotografia infatti, dietro ogni scatto, come ha scritto Roland Barthes, si celano infinite trame di romanzi.
Perché sempre più scrittori inseriscono fotografie nei propri libri?
Viceversa, come mai tanti fotografi cercano nella letteratura nuovi stimoli per il proprio percorso creativo?
Che effetti produce, in entrambi i casi, l’interazione tra l’immagine e il testo?
Nell’introduzione, Gloria Manghetti, direttrice del Gabinetto Viesseux, scrive: «Oggi che la nostra vita è incalzata da un continuo, spesso assillante, susseguirsi di immagini, e che la comunicazione visiva s’impone sempre più fortemente nei nostri processi cognitivi, ecco rinnovarsi la necessità di comprendere più a fondo come funziona anche la stretta interrelazione tra le due discipline artistiche».
Il libro ripercorre la storia delle intersezioni tra letteratura e fotografia, esaminando tanto la presenza di quest’ultima nell’immaginario letterario quanto l’emergere di nuove pratiche intersemiotiche e retoriche fototestuali.
«Un altro modo di raccontare», nelle parole di John Berger, la fotoletteratura esplora forme di referenzialità non mimetica, ridisegnando i confini tra il
visibile e l’invisibile, la verità e la finzione.
Insieme reliquie e talismani, le fotografie sembrano condividere la condizione degli oggetti descritti da Francesco Orlando, quale formazione di compromesso che rappresenta e (ri)produce realtà, e insieme, sinistramente, prepara l’irreale.
«Le fotografie sono grossi brandelli di tempo che puoi tenere in mano», ha scritto Angela Carter: tracce visive, fragili e persistenti, di ciò che è stato.
Dettagli
Luigi Marfè
Un altro modo di raccontare
Poetiche e percorsi della fotoletteratura
pagine 194
Casa Editrice Leo S. Olschki |
Isbn: 9788822267948