
Chi non conosce la storia del burattino più celebre della letteratura, tanto celebre che non serve neppure farne il nome? Su di lui sappiamo tutto, conosciamo il padre putativo e gli amici, sappiamo anche che non andava granché volentieri a scuola e che frequentava cattive – cattivissime – compagnie.
Ma quanto sappiamo di Giovanna Ragionieri? Chi era costei? Beh, Giovanna non è altri che la Fata Turchina, o meglio, il personaggio (realmente esistito) che ha ispirato la Fata Turchina. La sua storia è ora raccontata da un libro da poco pubblicato da Bao Publishing, Turchina, di Elena Triolo. Che poi, pare anche che Giovanna sia stata anche una sua lontana parente: chi meglio di lei poteva allora raccontare la sua storia?
Siamo a fine Ottocento nella casa della villeggiatura della famiglia Lorenzini, e la piccola Giovanna è la figlia del giardiniere; fin qui tutto normale, tranne per il fatto che uno dei due fratelli Lorenzini, Carlo, passerà alla storia come Carlo Collodi. E quando uno scrittore del genere, con la sua fervida fantasia, incontra una ragazzina che ha i capelli con dei riflessi colore del cielo, non può che venir fuori qualcosa di davvero unico.
Grazie alle storie di Pinocchio, uscite a puntate tra 1881 e 1882, e soprattutto all’amicizia con l’autore, la piccola Giovanna cresce, diventa sicura di sé e orgogliosa dei suoi capelli turchini, ama, piange, s’innamora e si sposa, diventa vecchia e fragile, incontra Johnny Dorelli che le regala una radio e parla con tutti della sua storia e del libro che le ha letteralmente cambiato la vita. E poi c’è ancora chi insiste nel non credere alle favole.