Il 12 aprile il grande critico d’arte e pittore Gillo Dorfles avrebbe compiuto 108 anni.

Skira Editore e la Triennale di Milano lo vogliono ricordare ufficialmente con un evento pubblico che si terrà martedì 10 aprile, e al quale interverranno importanti personalità del mondo della cultura come Stefano Boeri, Aldo Colonetti, Nicoletta Ossanna Cavadini, Luigi Sansone ed altri amici che con Dorfels hanno condiviso il lungo percorso artistico ed umano.

Sarà inoltre l’occasione per presentare l’ultimo libro dell’autore La mia America, edito proprio da Skira.

È infatti in America che Gillo, un nome ben impresso nella memoria della collettività, inizia a viaggiare sin dal secondo dopoguerra, trovando un Paese in fermento, ed entrando in stretto contatto con i più noti studiosi dell’epoca che stavano affrontando importanti problemi di estetica (materia che lui stesso insegnò a lungo) e di critica d’arte. Dalla speculazione filosofica, Dorfles passa poi alla frequentazione dei maggiori architetti della East e West Coast, si tratta di, Mies van der Rohe, Louis Kahn, Frederick Kiesler, Frank Lloyd Wright che alcuni anni prima aveva realizzato il suo capolavoro più celebre, il Solomon R. Guggenheim Museum. L’edificio, come scrive Dorfles nel 1959 sulle pagine di “Casabella”, incarnava il “divenire di Wright” descritto dall’autore con queste parole: “il cammino a ritroso della grande spirale nel Guggenheim Museum doveva segnare l’ultimo “percorso” di Frank Lloyd Wright. Come il visitatore, giunto alla sommità dell’immensa torre con l’ascensore, lentamente ridiscende la rampa circolare del museo, che man mano si restringe, così anche Wright ripercorre per l’ultima volta la spirale della sua lunga esistenza“.

Dorfles fu tra i primi, del resto, ad inoltrarsi nel mondo statunitense, forse partecipe di quel sentimento ben evidente nel nostro Paese: dopo la compagine della guerra e dell’oscuramento culturale che ne derivò, l’Italia aveva la necessità di aprirsi al mondo, e di spezzare l’isolamento che l’aveva soggiogata condizionandone lo sviluppo in diversi settori tra i quali, ovviamente, quello socio-culturale.

Alle date in cui sbarca in America, egli è già uno studioso di grande spessore che sa vivere intensamente l’esperienza americana, trasformandola in un’opportunità d’indagine dalla quale scaturiscono numerosi articoli sulla società, la pittura, l’architettura, il design e l’estetica statunitense pubblicati sulle prestigiose pagine di “Domus”, “Casabella”, “Aut Aut”, “La Lettura”, “Metro”.

Il viaggio di Gillo inizia da Washington D.C., dove nel 1953 è l’assegnatario di una borsa speciale (travel grant) promossa dal governo Americano per favorire un programma di scambi di personalità della cultura, del mondo accademico e della politica. E poi prosegue da una costa all’altra, da New York alla California. Un viaggio ricostruito in maniera dettagliata da Luigi Sansone e basato, oltre che sugli articoli e sui saggi ufficiali, anche sulla rilettura di taccuini e carteggi privati come, ad esempio, le tante lettere inviate dall’autore alla moglie Lalla Gallignani.

Sfogliando le pagine de La mia America si gode in modo privilegiato di questo racconto, cogliendo l’immagine quanto più ampia e variegata possibile di quell’importante periodo della storia americana e della cultura degli USA che, come sappiamo, ha avuto tante ricadute sulla nostra contemporaneità.

Dettagli

Gillo Dorfles, La mia America, Skira 2018, 

Collana: Saggi
Editore: Skira
Argomento:Saggi
Lingua: italiano
Anno: 2018
ISBN:885723807
Dimensioni: 14 x 21 cm
Pagine: 304
 

Dove e quando

Evento: Ricordo di Gillo Dorfles

Indirizzo:
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Data: 20180410