Immaginate di voler partire per un viaggio avventuroso, solo voi, la vostra bici e poco bagaglio, l’idea di pedalare da nord a sud del Sudamerica, dalla Colombia alla Patagonia. Ah, particolare non trascurabile, immaginate di essere anche una donna, e di dover quindi avere più occhi, più orecchie e più attenzione di chi pedala ed è un uomo. Sembra strano doverlo scrivere, ma è ancora così. E poi immaginate che qualcuno vi rubi quasi tutto il vostro bagaglio a pochi giorni dall’inizio del viaggio: tutti, anche i viaggiatori più esperti e tenaci, a quel punto avrebbero mollato. Invece Beatrice Filippini, infermiera con la passione dei viaggi e della bici, ha continuato a pedalare. E, finito il viaggio, ci ha scritto anche un libro, Pedalande, pubblicato dalle Edizioni Terra Santa.
Il racconto di un viaggio, senza dubbio, ma anche, come capita quando il viaggio non è solo spostarsi fisicamente, il diario di un viaggio interiore e nelle vite delle persone che Beatrice ha incontrato durante i suoi mesi in sella, dai ragazzi che le hanno rubato lo zaino mentre lei mangiava noccioline (togliendole quasi tutto quello che aveva reputato indispensabile prima della partenza, e costringendola a fare i conti con un minimalismo ancora più spiccato) a chi, senza pensarci troppo, le mette a disposizione un letto, una doccia e un piatto di patate dolci.

Come si torna da un viaggio così lo scrive lei stessa: “sono tornata non avendo trovato grandi rispose. Sono però riuscita ad alleggerirmi da tanti preconcetti, iniziando a svuotare un po’ la mia tazza. Forse è questa la cosa più importante, per iniziare a dare un senso pieno al viaggio della vita”.

Beatrice Filippini
Pedalande. In solitaria su una bici pieghevole dalla Colombia alla Terra del Fuoco
Edizioni Terra Santa
pp. 128

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