Come passavate le vostre giornate al mare, da ragazzini? In assenza di cellulari, le cose da fare potevano distinguersi tra stanziali o dinamiche: tra queste ultime giocare con le biglie, a racchettoni (mai presa una pallina), buttarsi tra i cavalloni, costruire castelli di sabbia (io ricordo distintamente di aver progettato e realizzato, anche più di una volta, parcheggi multipiano interrati di sabbia), cercare conchiglie sulla battigia, pescare telline da infilare in una bottiglia di plastica per la buona riuscita della cena.
Tra le cose stanziali c’era invece la merenda, che in spiaggia si consumava rigorosamente sotto l’ombrellone, così come sotto l’ombrellone si aspettavano le canoniche tre ore dopo aver mangiato, prima di potersi fare di nuovo il bagno. Qualcuno azzardava anche la lettura di giornaletti o libri (ma soprattutto se costretti). Ecco, questo articolo si rivolge proprio a loro, ai bambini che amavano la lettura anche in spiaggia e che cercano – oggi – qualche titolo piacevole da proporre ai propri, di bambini. E cosa c’è meglio di un bel giallo, visto che il giallo è – anche per gli adulti – il genere più praticato in estate?
Omicidio al museo, di Alasdair Beckett-King, con le illustrazioni di Claire Powell, appena pubblicato dalle Edizioni Lapis, mette insieme tutti gli ingredienti giusti: c’è un museo un po’ polveroso, una bambina, Bonnie Montgomery, in visita con suo nonno e non uno, ma ben due misteri da risolvere. Nella sala della torre manca infatti un’antica aquila di pietra e, poco distante, si scopre addirittura il cadavere della guardia giurata del museo, con una freccia conficcata nel collo. Che fare, se non mettersi ad indagare? Certo, ci sarebbe già all’opera l’ispettrice Sands, che però non sembra essere così perspicace; sarà allora Bonnie, anzi, Montgomery Bonbon (ma nessuno – a parte nonno Banks – sa che si tratta della stessa persona) a cercare di risolvere un caso che pare intricatissimo.
