Il più famoso è forse quell’impertinente ragazzino di Bruxelles che fa pipì in una fontana, e che di volta in volta, in occasioni particolari, assume travestimenti diversi: è il Manneken-Pis, che forse estingueva così un incendio (così dice almeno una delle tante leggende che lo riguardano) nella Bruxelles del XVII secolo. Ma non è il solo: ecco allora che leggere il dissacrante, divertente e interessantissimo libro di Jean-Claude Lebenstejn, Figure Piscianti (traduzione di Rinaldo Censi, Utet Libri) diventa un vero piacere.
L’autore, un serio critico e storico dell’arte francese, professore emerito all’Università di Parigi Panthéon-Sorbonne, si è divertito a censire più o meno tutti quelli che – nella storia dell’arte – sono stati eternati mentre fanno la pipì, dal puer mingens che si trova su alcuni sarcofagi romani alle figurine disegnate ai margini di certi manoscritti medievali, dalle opere di Lorenzo Lotto (si fa pipì tanto negli epitalami, i quadri che celebrano le nozze, quanto in quelli di soggetto sacro) a quelle di Tiziano, perfino nelle opere dell’altrimenti trascendente Guido Reni si trova un Bacco “nudo che rende ciò che beve” (è il Malvasia che lo descrive, delicatamente, in questi termini). Il volume non tralascia nemmeno di mettere sotto la lente d’ingrandimento l’altra metà del cielo: “tutti questi giovani pisciatori, bisogna dirlo, sono e devono essere di sesso maschile per ragioni fisiologiche, ma soprattutto simboliche; con i loro piccoli attrezzi, rappresentano la virtù virile in azione e i rapporti di forza che il fallo ha inscritto nella società umana. Attraverso lo spazio occidentale classico, le rappresentazioni delle bambine […] sono piuttosto rare ma significative, e associate a un’iconografia d’eccezione”. In ogni caso, soprattutto in epoca medievale e rinascimentale questo è un gesto che parla soprattutto d’alchimia, visto che secondo alcuni testi antichi la pipì è fondamentale per la creazione della pietra filosofale; in tempi più recenti l’iconografia è invece investita di connotati più vicini alla sensualità, alla sessualità più esplicita o alla pura performance…”qualsiasi forma di innocenza” scrive l’autore “grazia e calore è scomparsa per far posto al puro scandalo”. E pensare che per noi profani si tratta solo di fare…plin plin.
Jean-Claude Lebensztejn
Figure piscianti. 1280-2014
Traduzione di Rinaldo Censi
Utet Libri
pp. 200