Lui c’è, e si vede benissimo (basta saperlo cercare) ma lui, proprio lui intendo, di persona personalmente, non si è mai visto, e anzi non lo si conosce nemmeno. Parlo di Banksy, ovviamente: oggi solo lui e pochissimi altri (mai sentito parlare di Elena Ferrante?) hanno scelto di mantenere il più stretto riserbo sulla loro stessa identità. Certo, negli anni sono state fatte le ipotesi più disparate più o meno verosimili, non ultima quella che lo identifica in Robert Del Naja, fondatore dei Massive Attack, appassionato di street art e presente con i suoi concerti in molte delle città in cui Banksy stesso ha lasciato traccia di sé. Che sia o non sia lui, che siate interessati o meno a scoprire chi è, il libro di questa settimana vi farà da guida per scoprire le opere che ha lasciato ai quattro angoli del mondo. In Ma dov’è Banksy (appena pubblicato da L’ippocampo Edizioni) Xavier Tapies traccia un quadro preciso di tutta la produzione della Primula Rossa dell’arte contemporanea (o Robin Hood dell’era moderna, se preferite), dai suoi esordi nel 1999 fino alle creazioni più recenti, passando anche per il The Walled Off Hotel a Betlemme.
Un vero e proprio catalogo ragionato, con foto e analisi di ogni opera, e mappe che aiutano il lettore ad orientarsi nel mare magnum della produzione dell’artista, da Londra a Bristol, da Berlino a Gerusalemme, da Sydney a New York, tra critica sociale e denuncia dell’autorità, lotta al pregiudizio e pura satura. Un vademecum utilissimo per farsi un’idea, se non dell’identità, almeno della poetica di un artista che è maestro di camaleontismo.
Dettagli
Didascalie immagini
1. copertina del libro
2. Banksy, Canis Major-Girl with a pierced eardrum, 2014
IN COPERTINA
Banksy, Canis Major-Girl with a pierced eardrum, 2014
(particolare)
Xavier Tapies
Ma dov'è Banksy?
L'ippocampo Edizioni
pp. 224