Già da tempo immemorabile sulla cresta dell’onda, con una impressionante accelerazione a seguito della pubblicazione de Il codice da Vinci, che ha almeno avuto il merito di far conoscere il pittore anche a chi è del tutto digiuno di storia dell’arte (e con tutto ciò che da qui deriva…), il 2019 è indiscutibilmente, ancora di più se possibile, l’anno di Leonardo. Perché il più eclettico tra i pensatori italiani del Rinascimento (definirlo solo pittore è infatti decisamente riduttivo) ha lasciato questo mondo 500 anni fa, esattamente il 2 maggio 1519. Facile immaginare quindi che in occasione di questo anniversario dalla cifra tonda tante siano le iniziative dedicate a Leonardo, dalle mostre ai convegni, dalle monografie scientifiche a quelle rivolte a un pubblico più amplio, che si avvicina alla sua arte per la prima volta. In quest’ultima tipologia rientra decisamente il bel libro illustrato da poco pubblicato da Rizzoli, Leonardo in primo piano, a cura di Stefano Zuffi, autore già di diversi volumi di divulgazione dedicati all’arte rinascimentale e barocca. Con fare sapiente, del tutto esaustivo ma con un tono mai saccente, l’autore ci accompagna nel mare magnum della produzione leonardesca (limitandosi alla pittura e ai disegni), dividendola in grandi tematiche (animali, bambini, gesti, natura, sguardi, sorrisi, tecnologia e anatomia) per superare più agilmente la soggezione che spesso coglie di fronte al “genio, l’uomo universale, la mente capace di tutto, il filosofo della natura, il pittore inimitabile, lo scienziato del cosmo, l’esploratore del corpo umano, l’inventore di tecnologie, il visionario intellettuale, lo spietato creatore di spaventose macchina distruttive, l’ingegnere idraulico, lo scenografo delle feste, tanto, troppo altro ancora”, come lo iper-definisce lo stesso Zuffi nella sua introduzione. Pronti a farvi affascinare?