Quello che succede a Roma – artisticamente parlando – tra il pontificato di papa Paolo III Farnese e quello di Clemente VIII Aldobrandini è incredibile, multiforme e poliedrico: si va dal terribile Giudizio Finale che Michelangelo svela nella cappella Sistina (senza dimenticare gli altrettanto potenti affreschi della Cappella Paolina) al Cavalier d’Arpino, o giù di lì, passando per Perin del Vaga, Taddeo Zuccari, Francesco Salviati, Girolamo Siciolante, Giorgio Vasari e tanti altri, ingiustamente considerati minori. Il fatto è che, come rimarcano Barbara Agosti e Patrizia Tosini nella premessa del libro L’autunno della Maniera. Studi sulla pittura del tardo Cinquecento a Roma (a cura di Michela Torso e Alessia Ulisse, Officina Libraria, da oggi sugli scaffali) “la Roma postunitaria ha pagato un prezzo particolarmente alto alla più generale sfortuna del manierismo tra Otto e Novecento. Basti pensare che in pugno di anni, all’incirca tra 1885 e 1890, i piani edilizi per la nuova capitale causarono la distruzione del Casino del Bufalo, con gli affreschi di Polidoro da Caravaggio e di Taddeo Zuccaro, per realizzare il traforo del Tritone; la demolizione del palazzo di Paolo III in Campidoglio con i cicli decorativi della bottega di Perino del Vaga e ancora di Taddeo, per innalzare l’Altare della Patria; l’abbattimento di palazzo Altovisti, con gli affreschi di Giorgio Vasari e aiuti e gli ornamenti a stucco di Mattero di Niccolò Veneziano, per costruire gli argini del Tevere; la confisca e la completa obliterazione della villa Peretti Montalto, monumento emblematico della committenza sistina, per fondare lo scalo ferroviario di Termini”.
Il conto delle vittime è pari a quello di un’epidemia particolarmente accanita, che però la dice lunga sulla considerazione per un’epoca artistica che invece fu ricchissima in città. Il libro curato da Michela Torso e Alessia Ulisse rimette allora in sesto le cose, restituendoci una visione più ampia e andando a colmare quelle lacune che i picconi hanno creato, assieme ad un certo pregiudizio sulla produzione di artisti che hanno avuto la sfortuna di confrontarsi con ben due Michelangelo, Buonarroti da una parte e Merisi dall’altra.
Michela Corso, Alessia Ulisse (a cura di)
L’autunno della Maniera. Studi sulla pittura del tardo Cinquecento a Roma
192 pp.
Officina Libraria