Valentina Evangelista ha un vero talento con le parole: l’ho capito quando ha lavorato su un paio di miei manoscritti, aiutandomi a trasformarli in qualcosa che aveva molto più senso, e ne ho avuta conferma quando ho letto i libri che ha pubblicato per Bardi Edizioni. L’ultimo, dedicato alla Casina delle Civette di villa Torlonia, è uscito da pochissimo; per raccontarlo ho fatto qualche domanda alla stessa Valentina, che ci ha parlato del nuovo libro, del modo in cui è nato e ha preso forma, e anche dei suoi nuovi progetti.

L’ultimo libero era sul bosco di Bomarzo, questo sulla Casina delle Civette: è un caso che siano entrambi luoghi misteriosi?
Non si tratta di un caso. Nutro da sempre grande interesse per i luoghi speciali, che per definizione possiedono caratteristiche fuori dall’ordinario, sono stati ideati e concepiti per motivazioni eccezionali e destinati a quanti abbiano curiosità di scoprirli e “leggerli” in ogni loro piega più nascosta. Il Sacro Bosco di Bomarzo e la Casina delle Civette di Villa Torlonia, sebbene appartengano a epoche e contesti geografici diversi, hanno in comune il medesimo linguaggio, quello simbolico. Se a Bomarzo a parlarci sono i monstra in piperino e basalto del principe Orsini, disposti in un ordine affatto casuale che segna un itinerario preciso volto al perfezionamento di sé e a un’espansione della conoscenza, nella Casina delle Civette a sussurrarci un messaggio dello stesso segno sono gli animali, quelli che rappresentano un anello di congiunzione tra la terra e il cielo, impressi nelle vetrate che hanno reso celebre la bizzarra dimora del principe Giovanni Torlonia. Entrambi i luoghi sono fortemente misteriosi e simbolici, ambedue comunicano con noi attraverso una magica fusione dell’arte con la natura capace di suscitare in noi stupore e meraviglia.

Qual è il modo migliore, per grandi e piccini, di conoscere la Casina di villa Torlonia?
Il modo migliore di incontrare questo luogo è, secondo me, quello di farlo con mente aperta e pronta a stupirsi per ciò che incontrerà. La Casina delle Civette riserva più di una sorpresa e più di un inciampo, e forse proprio in questo sta la sua bellezza, nella sua contraddizione. Il mio libro è nato dal desiderio di facilitare questo incontro, incuriosendo i più piccoli e accompagnandoli senza però guidarli troppo, senza, cioè, forzare l’interpretazione di ciò che vedranno, perché è bene che la loro impressione resti personale, istintiva e più libera possibile. Credo fermamente che i luoghi speciali vadano svelati senza spiegarli in ogni dettaglio, perché ciò in qualche modo rischierebbe di sciuparli, tradendone anche un po’ il significato profondo. Del resto sono le civette, i cigni, i gufi, i pavoni e le rondini a parlare di sé e della loro dimora nel modo più autentico e originale. A noi non resta che spalancare gli occhi e trattenerne ogni dettaglio, anche quello che apparentemente ci sembra insignificante, lasciandoci trasportare in un modo pieno di colore ma anche di mistero.

Anche in questo libro hai lavorato con Daniele Petretto: come vi organizzate il lavoro, viene prima il testo e poi il disegno o le cose procedono all’unisono?
Il Sacro Bosco di Bomarzo e La Casina delle Civette, entrambi editi da Bardi Edizioni in un 2022 davvero intenso e impegnativo, sono illustrati da Daniele Petretto. La scelta di tornare a lavorare con Daniele una seconda volta è stata funzionale all’obiettivo che mi ero posta, quello di affiancare alla mia narrazione, che mescola elementi fantastici a fedeli riferimenti storico-artistici, illustrazioni che evidenziassero questa intenzione. Nel lavoro di Daniele ho ritrovato la capacità di esaltare il testo dandogli la direzione che avevo ben definita nella mia testa. Occupandosi, questi due libri, di luoghi così onirici e densi di sfumature, il dialogo tra testo e immagine doveva per forza di cose essere armonioso e il più poetico e lieve possibile. Prima è arrivato il testo, poi la costruzione di un menabò, infine ci siamo confrontati su quello che le illustrazioni avrebbero dovuto comunicare al lettore. Da lì sono nati i bozzetti e poi le tavole. Un bel viaggio nel viaggio, insomma.

Come possiamo evitare il rischio di vedere il mondo in bianco e nero?
Il rischio di vedere il mondo in bianco e nero esiste e la mia passione per la lettura, e poi per la scrittura, credo derivi proprio dal rifiuto per questa visione sbiadita, passiva e tetra delle cose. Ne parlo nel libro, quando affronto la questione dell’Uomo contemporaneo che sembra incapace di cogliere la bellezza di luoghi pieni d’incanto che gli sono stati lasciati in eredità. Credo che questo “congelamento” della sensibilità non derivi solo dall’esserci allontanati molto dalle lezioni del passato, ma scaturisca soprattutto dall’incapacità di immaginare e di saper guardare alle cose con occhi gentili. Il cibo più nutriente per il cervello e per l’anima è la curiosità, che ci rende possibile non solo una conoscenza più approfondita e variegata di noi stessi, ma anche un continuo viaggio attraverso e dentro le cose. Lo sviluppo della curiosità può essere enormemente favorito dalla lettura, uno strumento prezioso che, se coltivato, diventa piacere, passione e poi vera e propria necessità, rendendoci più solidi e più capaci di cogliere e apprezzare le sfumature che incontriamo in ogni nostro viaggio. Lo scopo del mio libro, in un certo senso, è anche e soprattutto questo, avvicinare i più piccoli al gusto per la lettura e per la bellezza non solo delle parole, ma anche di un luogo davvero incantato a disposizione di tutti noi.

Adesso però vogliamo sapere dei prossimi progetti…
Ho di recente iniziato un’interessante collaborazione con l’associazione Il Talento di Roma, che si propone di dare un’interpretazione inconsueta e meno stereotipata della città in cui viviamo. Da gennaio 2023 gli articoli che scrivo per il loro blog diventeranno un appuntamento fisso del giovedì che mi auguro possa appassionare i lettori. A gennaio uscirà per L’Erudita, all’interno di un’antologia su Roma, un mio breve racconto e la cosa mi rende davvero molto felice. Altri due progetti sono in viaggio e spero possano concretizzarsi al più presto perché li ho pensati e scritti con grande passione e sincero coinvolgimento.

Dettagli

Valentina Evangelista
Illustrazioni di Daniele Petretto
La Casina delle Civette
pp. 84
Bardi Edizioni

Sito web: https://www.bardiedizioni.it/product/la-casina-delle-civette/%20

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