
Johann Caspar Goethe (1710-1782) è conosciuto quasi esclusivamente come padre del più famoso Johann Wolfgang, e sono poche le persone a sapere che intraprese, nel 1740, un viaggio di otto mesi attraversando l’Italia e riportando poi su carta le impressioni e le esperienze vissute durante il suo Grand Tour.
Il diario racconta un itinerario diverso da quello solitamente realizzato all’epoca, con tappe esterne a quella “colonia tedesca” costruita dagli aristocratici suoi connazionali.
Nel nuovo volume edito da Mauro Pagliai nella collana «Storie del mondo», la studiosa Chiara Santucci Ganzert rende giustizia a un’opera scritta interamente in italiano, lingua che Johann Caspar conosceva bene, e testimonia anche i suoi molteplici interessi – musica, pittura, scienze naturali – contribuendo a rendere giustizia a una figura ingiustamente dimenticata. Eppure Johann Caspar e la sua opera hanno certamente giocato un ruolo fondamentale nella vita di Wolfgang – nonostante un rapporto difficile tra padre e figlio – come del resto l’amore per l’Italia e la lingua italiana, che hanno sempre avuto nella famiglia Goethe una grande importanza.
Si tratta di un testo complesso in cui vengono citati i dettagli e le minuzie anche dei luoghi e dei monumenti studiati e visitatati, in un’Italia dominata dagli stranieri con le tante differenze culturali. L’autore mette in luce aspetti negativi e positivi, attraversando il bel Paese da nord a sud tra Venezia, Milano, Bologna, Napoli, passando per Loreto e Lucca e tante altre città, tra povertà e bellezze di un’Italia che era ancora da scoprire e da raccontare.