Quand’è che una donna che dipinge diventa pittrice, oppure pittore, senza che il suo genere venga considerato come una pregiudiziale, uno stigma, uno svantaggio da colmare? Alcune ci sono riuscite, nella Parigi di fine Ottocento, e i loro dipinti non sono guardati come strani fenomeni da baraccone, come quegli impiastri di colore che vengono disegnati nei circhi dagli elefanti che tengono un grosso pennello con la proboscide, ma sono considerati, semplicemente, dipinti. E ottimi dipinti, nella maggior parte dei casi. Il libro di questa settimana parla quindi di pittrici che sono anche donne, e di donne che sono anche pittrici. Impressioniste è il titolo di questo bel libro di Martina Corgnati (da poco uscito per Nomos Edizioni): non si tratta di un semplice libro di storia dell’arte (quasi assurdo pensarlo, ma si tratta di uno dei primi in lingua italiana su questo tema) ma del racconto della vita di queste quattro donne (nello specifico, Berthe Morisot, Eva Gonzalès, Marie Bracquemond e Mary Cassat) dei loro desideri, dei successi e delle difficoltà, del loro talento e delle loro conquiste…la più importante tra queste? È quella che chiede Berthe Morisot, certamente la più famosa tra le quattro: “non credo che sia mai esistito un uomo che abbia trattato una donna come un suo pari e questo è tutto ciò che avrei chiesto. Io so di valere quanto loro”. Il libro comincia proprio da Berthe, da quella “gourgandine”, da quella sgualdrina cioè che ebbe addirittura l’ardire di esporre alla prima mostra impressionista, passando poi a Eva Gonzalès (è suo il bellissimo dipinto scelto per la copertina del libro) che a torto viene considerata come una rivale della prima, forse più per il rapporto più o meno intimo che ebbero entrambe con Manet che per effettive questioni pittoriche.

Si passa poi a Marie Bracquemond, certamente la meno nota, forse anche per via della sua vicenda biografica (“un carattere troppo dolce e remissivo, un marito troppo ingombrante, difficile e dogmatico, e l’isolamento culturale finirono per imprigionare l’artista, pur dotata di fermissima tenacia e ottima formazione, e per soffocare il suo talento, fino a ridurlo al silenzio”) e a Mary Cassat, un’americana a Parigi, quella che più di tutti si avvicinò al misogino Degas: fu lei a favorire il suo successo tra i collezionisti americani, e fu lui ad invitarla ad esporre col gruppo degli Impressionisti. Quattro storie diversissime, ma comunque quattro donne, quattro artiste, quattro storie di ribellione e anticonformismo.

Didascalie immagini

  1. Copertina del libro
  2. Eva Gonzalès, Risveglio mattutino (1876); olio su tela, 81,3×100 cm, Kunsthalle Bremen

IN COPERTINA
Eva Gonzalès, Risveglio mattutino (1876); olio su tela, 81,3×100 cm, Kunsthalle Bremen
[particolare]

Scheda

Martina Corgnati
Impressioniste
pp. 216
Nomos Edizioni

Dove e quando